13/04/2021 - 17:24

Ricerca Flixbus: il viaggiatore ecologista

Mobilità green per il turismo sostenibile.

“Il viaggiatore green”. Una ricerca quantitativa di Squadrati commissionata da Flixbus, il giovane operatore della mobilità che ha cambiato il modo di viaggiare di milioni di persone in Europa. Connubio unico tra start-up tecnologica, piattaforma di e-commerce e azienda di trasporti, in pochissimo tempo ha creato la rete di autobus intercity più estesa d’Europa.

Ripresa turismo in ottica green: gli Italiani sono pronti?
Ricerca Flixbus: il viaggiatore ecologista

“Il viaggiatore green”. Una ricerca quantitativa di Squadrati commissionata da Flixbus, il giovane operatore della mobilità che ha cambiato il modo di viaggiare di milioni di persone in Europa. Connubio unico tra start-up tecnologica, piattaforma di e-commerce e azienda di trasporti, in pochissimo tempo ha creato la rete di autobus intercity più estesa d’Europa.

Ripresa turismo in ottica green: gli Italiani sono pronti?

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Scopo dell’indagine

Scopo della ricerca è indagare i comportamenti green degli Italiani con specifico riferimento all’ambito della mobilità sostenibile, muovendo dall’individuazione di due categorie: gli ambientalisti, identificati con quel 46% della popolazione che colloca il tema ecologico fra i primi cinque dell’agenda politico-sociale, e la sottocategoria dei viaggiatori green, connotati da un approccio ecocompatibile al viaggio, pari al 15% della popolazione.

Per meglio definire le due categorie, oltre ai comportamenti specificamente inerenti ai trasporti (in città e sulla media-lunga percorrenza), la ricerca indaga inoltre lo stile di vita adottato dagli intervistati nella vita quotidiana e in vacanza, evidenziando motivazioni e convinzioni alla base delle rispettive scelte al fine ultimo di individuare potenziali ostacoli alla piena realizzazione di una comunità di cittadini e viaggiatori più green.

In città: l’auto si lascia a casa volentieri, quando si può

Il 62% degli ambientalisti e il 59% dei viaggiatori green usano l’auto privata, spesso per l’assenza di mezzi pubblici (ragione indicata, rispettivamente, dal 39% e dal 31% delle due categorie).
All’autobus ricorrono il 26% degli ambientalisti e il 35% dei viaggiatori green. La motivazione più frequente: riduce il numero di auto su strada (indicata, rispettivamente, dal 46% e dal 62%).
Tra chi ha sperimentato il car sharing (23% degli intervistati) solo il 22% lo usa per ridurre il numero di auto su strada: in città l’autobus vince sull’auto, privata o meno, in quanto a ecocompatibilità percepita.

In breve: entrambe le categorie sono consapevoli dei benefici derivanti da un uso più frequente dei mezzi pubblici in città. Non sempre, però, sussistono le condizioni perché questo sia possibile.

Sulla media-lunga percorrenza: a ogni fascia d’età il suo mezzo di trasporto

È sulla media-lunga percorrenza che il divario tra ambientalisti e viaggiatori green emerge maggiormente: il 60% degli ambientalisti predilige l’auto (il 53% il treno), mentre i viaggiatori green optano soprattutto per il treno (89%) e, in misura nettamente inferiore, all’auto (56%), che resta tuttavia una soluzione preferita all’aereo (43%) e all’autobus a lunga percorrenza (26%).

Come in città, l’assenza di mezzi pubblici rientra fra le motivazioni addotte per l’uso dell’auto, sia dagli ambientalisti (16%) che dai viaggiatori green (24%). Se ne deduce che molti degli Italiani attenti all’ambiente sono già in possesso di un mindset green, e rinuncerebbero volentieri al mezzo privato se le infrastrutture e le reti dei trasporti collettivi fossero adeguatamente potenziate.

Vi sono differenze rilevanti nella concezione del treno e dell’autobus: entrambi sono percepiti come comodi, ma il treno è più comunemente associato a un’idea di sostenibilità, mentre l’autobus è preferito per i costi ridotti e il carattere “sociale”. Sia gli ambientalisti (35%) sia soprattutto i viaggiatori green (64%) dichiarano tuttavia di sceglierlo perché riduce il numero di auto su strada.

Anche l’età è una variabile determinante nella scelta del mezzo sulla media-lunga distanza: i Baby Boomers (54-64 anni) prediligono l’auto (68%), la Generazione Y (Millennials, 24-39 anni) e la Generazione Z (18-23 anni) sono più propense a spostarsi coi mezzi collettivi. L’autobus è scelto dal 21% della Gen Y e dal 23% della Gen Z, soprattutto per i costi ridotti (il 60% della Gen Y e il 51% della Gen Z).
Il car pooling è ancora poco radicato: un ambientalista su 4 dice di averlo già provato (la proporzione sale a 3 su 10 tra i viaggiatori green). La scelta del car pooling è motivata in primo luogo da ragioni economiche, oltre che dalla consapevolezza di poter ridurre il numero di auto su strada, soprattutto fra i viaggiatori green (47%).

In breve: sulle medie-lunghe distanze, l’età costituisce una variabile determinante nella scelta del mezzo di trasporto. Come in città, inoltre, l’assenza di infrastrutture e di una rete adeguata di mezzi collettivi obbliga spesso gli Italiani attenti all’ambiente a ricorrere all’auto privata, nonostante molti di loro siano in possesso di un mindset green. Se ne evince la necessità di favorire un aumento dei servizi disponibili.

Approccio ai trasporti green: l’ambiente prima di tutto. Ma quanto è ecologico l’autobus?

L’89% dei viaggiatori green afferma che rinuncerebbe all’auto se la propria meta fosse collegata da mezzi di trasporto collettivi. Il 67% sarebbe disposto a raggiungere la propria destinazione con più mezzi meno inquinanti, anziché uno meno ecologico: ne emerge la generale predisposizione all’intermodalità, con la disponibilità a rinunciare alla comodità in favore dell’ambiente.

L’87% dei viaggiatori green è disposto a spendere di più ma acquistare prodotti/servizi di aziende che sostengano progetti ecocompatibili: l’ambiente ha la precedenza anche sul risparmio.
Pur riconoscendo che l’ambiente beneficerebbe di un sistema di mobilità integrata, gli Italiani attenti al tema ecologico tendono a distinguere fra i diversi mezzi collettivi. In particolare, resta la percezione che l’autobus sia un mezzo inquinante: il 65% degli ambientalisti e il 73% dei viaggiatori green sostengono infatti che userebbero gli autobus interurbani «se non inquinassero».
Allo stesso tempo, i comportamenti di ambientalisti e viaggiatori green alla guida dell’auto tradiscono uno scollamento fra il dichiarato e l’agito relativamente all’attenzione alla tematica ambientale: se il 95% degli intervistati effettua regolarmente la revisione della propria auto, solo il 21% ha seguito dei corsi per tenere una guida efficiente, e solo il 63% spegne il motore in sosta.

In breve: stando al dichiarato, tra i viaggiatori green la tutela dell’ambiente ha la precedenza sia sul risparmio che sulla comodità. In particolare, emerge la predisposizione all’intermodalità, con la disponibilità a utilizzare più mezzi di trasporto green anziché uno solo ma più inquinante. Di contro, c’è scarsa consapevolezza circa l’importanza di uno stile di guida ecologico e l’anima green di alcuni mezzi, come l’autobus.

In vacanza: l’ambiente passa in secondo piano

L’88% degli Italiani attenti all’ambiente va in vacanza almeno una volta l’anno, e l’85% trascorre almeno un weekend fuori porta l’anno.
In vacanza, il contenimento dei costi rappresenta un’assoluta priorità sia per gli ambientalisti (44%) che per i viaggiatori green (46%). Inoltre, per entrambe le categorie è cruciale arrivare alla meta velocemente e col minor numero possibile di cambi. Il contenimento dell’inquinamento, al contrario, è prioritario solo per il 4% degli ambientalisti e il 6% dei viaggiatori green.

Per le vacanze in Italia, è l’auto il mezzo preferito sia dagli ambientalisti (76%) che dai viaggiatori green (72%); anche l’aereo, terzo nella classifica di entrambe le categorie, raccoglie consensi analoghi (rispettivamente 30% e 31%). Uno scarto maggiore si osserva nelle preferenze accordate al treno (37% e 57%) e all’autobus a lunga percorrenza (14% e 23%).

Per i viaggi all’estero, invece, gli Italiani attenti all’ambiente prediligono l’aereo (55% degli ambientalisti e 58% dei viaggiatori green), seguito dall’auto (rispettivamente 41% e 37%) e dal treno (24% e 40%). Anche in questo caso, lo scarto tra ambientalisti e viaggiatori green rispetto alla preferenza accordata all’autobus a lunga percorrenza è rilevante (rispettivamente 9% e 16%).

In vacanza, gli Italiani attenti all’ambiente preferiscono quindi spostarsi in aereo o in auto, anziché in autobus o in treno. Come il risparmio, quindi, anche la comodità prevale sulla sostenibilità in vacanza. Detto ciò, i viaggiatori green sono ben più propensi degli ambientalisti a spostarsi con l’autobus, che sta prendendo piede soprattutto presso la Gen Z per viaggi in Italia (20%).
Vi sono differenze rilevanti tra ambientalisti e viaggiatori green anche rispetto al tipo di vacanza ideale: i viaggiatori green sono più vicini a un ideale di vacanza slow connotato da un impatto ambientale ridotto e dall’uso dei mezzi collettivi (24%, contro il 18% degli ambientalisti), e prediligono alberghi con servizi a vocazione ecosostenibile (32%, contro il 19% degli ambientalisti).

In breve: le priorità degli Italiani attenti all’ambiente tendono a modificarsi in vacanza: risparmio e comodità hanno la meglio sulla tutela dell’ambiente, con conseguenze sui comportamenti. A treno e autobus vengono preferiti l’auto, per i viaggi in Italia, e l’aereo, per quelli all’estero; l’autobus è usato soprattutto dai viaggiatori green, più vicini a un ideale di vacanza slow a basso impatto ambientale.

Buoni propositi del viaggio green: meglio evitare l’autobus?

Per spostarsi sulla medie-lunghe distanze rispettando l’ambiente, solo il 9% degli intervistati si sposterebbe in autobus, nonostante la disponibilità a rinunciare al tempo (22% degli intervistati) e al comfort (18%): ciò conferma la concezione dell’autobus come mezzo inquinante. Inoltre, solo il 6% degli intervistati pagherebbe un piccolo extra per compensare le emissioni di CO2.

Comportamenti ecologisti: molta consapevolezza, poca convinzione

Per gli ambientalisti, il tema ecologico è al secondo posto fra le priorità dell’agenda politico-sociale, con il 20% di indicazioni. Nella graduatoria dei viaggiatori green il tema si posiziona al primo posto, a pari merito con quello del lavoro e della disoccupazione, con il 27% di indicazioni. Se ne evince che la necessità di un cambiamento di paradigma è sentitissima.
Non tutti gli intervistati sembrano tuttavia consapevoli dell’influenza che i propri comportamenti hanno sull’ambiente. Se infatti il 68% degli ambientalisti e il 78% dei viaggiatori green sono consapevoli che ognuno debba fare qualcosa per l’ambiente, solo il 43% degli ambientalisti e il 48% dei viaggiatori green definiscono i comportamenti individuali «molto influenti» in tal senso.
Inoltre, i viaggiatori green mettono in atto più frequentemente rispetto agli ambientalisti comportamenti volti alla tutela dell’ambiente, quali l’uso di prodotti riciclati, la riduzione degli sprechi d’acqua e l’utilizzo di borracce in vetro in luogo delle bottiglie di plastica. Serve quindi un approccio che responsabilizzi il consumatore sull’importanza delle azioni individuali. 

In breve: anche per quel che concerne il quotidiano, i viaggiatori green si dimostrano più responsabili degli ambientalisti. Ad ogni modo, nonostante la consapevolezza della necessità di un cambiamento nella direzione di una società più green, entrambe le categorie tendono a dare relativamente poco peso ai comportamenti ecologisti individuali.

Conclusioni

In Italia esiste un consistente gruppo di persone già in possesso di un mindset green, che manifesta, cioè, una predisposizione a modificare abitudini e stile di vita anche per quanto concerne la mobilità, e ad abbandonare il mezzo privato in favore di quelli collettivi per tutelare l’ambiente. Tuttavia, complice un’infrastruttura debole, spesso mancano le condizioni perché questo accada.
Analogamente, moltissimi italiani hanno ormai interiorizzato il concetto di intermodalità nel proprio stile di consumo, con la disponibilità a pianificare il proprio itinerario affidandosi a più mezzi di trasporto, a costo di rinunciare alla comodità di un viaggio senza cambi, per abbattere il livello di emissioni di CO2. Le carenze infrastrutturali si confermano un ostacolo in tal senso.

Esiste, in larga parte, una correlazione fra età anagrafica e approccio green alla mobilità. L’uso, combinato o meno, di mezzi di trasporto ecocompatibili è infatti diffuso soprattutto presso gli esponenti della Generazione Y (Millennials, 24-39 anni) e della Generazione Z (18-23 anni), che appaiono quindi più consapevoli delle implicazioni che le proprie scelte hanno sull’ambiente.

Nonostante la capacità di sostituire fino a 30 vetture su strada, l’autobus a lunga percorrenza continua a patire, più delle altre soluzioni via terra, un bias negativo legato all’inquinamento. Verosimilmente, questa concezione è radicata soprattutto presso le generazioni più anziane, come dimostra, viceversa, la popolarità crescente di questa soluzione fra i giovani della Generazione Z.
Il comportamento di viaggio degli Italiani attenti all’ambiente tende a oscillare a seconda che il viaggio sia effettuato per andare in vacanza o meno. Se di norma la tutela dell’ambiente rientra fra le priorità degli intervistati, in vacanza il risparmio e la comodità del mezzo di trasporto hanno la meglio sull’orientamento green, facendo preferire l’auto o l’aereo al bus.
La necessità di un cambiamento di paradigma, in grado di contribuire alla realizzazione di una società più green, è sentitissima, tuttavia solo poche persone sono persuase dell’utilità delle piccole azioni quotidiane, e pur mettendo in pratica comportamenti volti a tutelare l’ambiente nel loro quotidiano, attribuiscono a questi ultimi un peso relativamente esiguo.

Metodologia  

Tipo di ricerca: indagine quantitativa
Soggetto realizzatore: Squadrati
Fieldwork: Norstat
Committente: FlixBus
Metodo di raccolta delle informazioni: CAWI e interviste web
Universo di riferimento: 18-64enne residente in Italia
Estensione territoriale: nazionale
Metodo di campionamento: autoselezionatosi in base al proprio atteggiamento green, sulla base di quote proporzionali alla popolazione residente in Italia per sesso, classi di età e regioni
Consistenza numerica: 849 casi
Elaborazione dati: SPSS
Periodo di rilevazione: 21 febbraio-1 marzo 2020

 

La scheda grafica della ricerca "Il viaggiatore green" è disponibile in allegato.

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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