04/11/2012 - 18:23

La sostenibilità dell'intero Regno Animale: l'alternativa ai test di tossicità

L'uomo è l'unica creatura che consuma senza produrre. Egli non dà latte, non fa uova, è troppo debole per tirare l'aratro, non può correre abbastanza velocemente per prendere conigli. E tuttavia è il re di tutti gli animali. Animal Farm - George Orwell
Il re degli animali può forse vincere il pessimismo di Orwell. E' quanto vuole fare Claudd Reiss, noto tossicologo molecorale che ha lavorato per anni al Consiglio Nazionale per la Ricerca francese (CNRS), dove è stato Direttore di ricerca, che si fa portavoce e forte sostenitore dell'alternativa agli "inutili e dannosi" test sugli animali: la tossicogenomica.

La tossicogenomica è un metodo sperimentale in vitro che consiste nell'esporre cellule umane coltivate in laboratorio alla sostanza di cui si intende verificare gli effetti. Reiss ha presentato al Consiglio Europeo un programma per adottare in Europa un sistema di tossicogenomica di riferimento per i test dei medicinali. E' da sottolineare, infatti che l'esito positivo dei test sugli animali non esclude la possibilità di un riscontro negativo sugli uomini; in una intervista Reiss spiegava "La prova è molto semplice e può essere capita anche da persone non esperte. Ogni specie è definita dalla sua capacità riproduttiva particolare che consente agli individui di una specie di riprodursi solo a seguito di un accoppiamento con un esemplare della stessa specie: cane con cane, pollo con pollo e non cane con gatto. Questo perché il corredo cromosomico è unico per ogni specie e determina la riposta di un organismo all'ambiente - il suo "comportamento biologico" - che è quindi anch'esso unico. Quando una specie è esposta a un agente chimico reagisce in un modo specifico, che è frutto del suo patrimonio genetico. Ecco perché nessuna specie può essere considerata un modello affidabile di un'altra specie. È una prova logica". Del resto in una intervista rilasciata a Report nel 2004 Ian Roberts, epidemiologo all'Università di Londra, in una revisione sistematica degli esperimenti sugli uomini e sugli animali dichiarava di non aver trovato alcuna prova che "i test sugli animali fossero efficaci", preferendo piuttosto la fase clinica.

Ciò che può lasciare increduli è che alcune multinazionali eseguono test di tossicità sugli animali anche su prodotti finiti (cosmetici) benché questi non siano obbligatori per legge. Difatti la direttiva europea 2003/15/CE, recepita nel nostro ordinamento con il decreto legislativo n. 50/2005, vieta di sperimentare i prodotti cosmetici finiti sugli animali.

Ma allora quale sarebbe il motivo di tanto ostruzionismo per i test sugli animali? Secondo Reiss un grosso ostacolo è posto proprio dagli industriali che temono che i risultati dei test alternativi, quali la tossicogenimica, potrebbero dare risultati differenti dai risultati dei test convenzionali sugli animali al punto tale da impedirne la commercializzazione. Ad oggi purtroppo la sperimentazione sugli animali è ancora quella maggiormente accreditata ed utilizzata, tuttavia piccoli passi si stanno facendo anche per un aggiornamento normativo in merito a metodi alternativi.

Di seguito segnaliamo alcune aziende che non effettuano la sperimentazione sugli animali:
• BWC (Beauty Without Cruelty),
• Progetto Gaia
• Lakshmi
• Pure Plant.

(autore: Alessandra Scarpato)
Redazione
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