04/08/2025 - 09:57

Gioco online nei locali pubblici: legalità, responsabilità e prevenzione della dipendenza

Gioco pubblico

In un momento in cui l’accesso al gioco online è sempre più diffuso e la ludopatia cresce sempre più come allarmante fenomeno socio-economico, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi di Confcommercio (FIPE) richiama gli esercenti al rispetto delle normative per contrastare abusi e concorrenza sleale.

È urgente un impegno normativo coordinato per promuovere il gioco consapevole e responsabile e prevenire la dipendenza da gioco patologico.

I numeri parlano chiaro: servono regole, prevenzione e consapevolezza. No a totem, postazioni e dispositivi direttamente connessi al gioco a distanza nei punti non autorizzati.

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Gioco online e legalità nei pubblici esercizi: l’appello FIPE contro gli abusi e per un gioco responsabile

Emmanuele Cangianelli, consigliere delegato FIPE ai giochi pubblici: “La legalità tutela chi opera nel rispetto delle regole. Gli abusi danneggiano l’intero settore”.

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale, la FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) lancia un appello: vietato l’accesso diretto al gioco online nei locali non autorizzati.

Ma dietro le tecnologie si nasconde un fenomeno ben più preoccupante: la diffusione del gioco d'azzardo patologico e l’urgenza di una risposta coordinata contro la ludopatia. I giochi d'azzardo possono sembrare innocui ma in realtà non lo sono perché possono provocare una pericolosa dipendenza in tutte le fasce d'età.

I giochi d'azzardo sono quei giochi nei quali vengono investiti dei soldi e il cui risultato dipende prevalentemente dal caso e non dall'abilità e dalle decisioni dei giocatori. Le principali tipologie di giochi d'azzardo sono: slot machine, lotterie, gratta e vinci, poker online, scommesse sportive, bingo, giochi da casinò e casinò online

Il giocatore patologico sviluppa un legame sempre più forte con il gioco, trascurando la famiglia, gli impegni lavorativi e la vita sociale. Aumenta progressivamente la frequenza delle giocate, il tempo passato a giocare e la somma spesa nel tentativo di recuperare le perdite in un escalation senza ritorno.

La legalità non è un’opzione: è una responsabilità condivisa

Con la recente sentenza n. 104/2025 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato sproporzionato il divieto generalizzato all’accesso al gioco online da terminali presenti nei pubblici esercizi, si è aperta una nuova fase di responsabilità per gli esercenti. 

La Corte Costituzionale ha infatti dichiarato l’illegittimità della sanzione amministrativa fissa da 20.000 euro, ritenendo la normativa precedente sproporzionata e richiamando il Legislatore ad intervenire con ulteriori e idonee misure in materia.

Ma questo non significa che tutto sia lecito: l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), richiamando il quadro giuridico vigente, ha ribadito che permangono divieti precisi e vincolanti per tutti gli esercizi pubblici: rimane, infatti, vietato installare nei locali totem, computer o dispositivi che consentano l’accesso diretto a piattaforme di gioco online, anche se apparentemente non riconducibili a operatori illegali.Questo vale anche per i concessionari ufficiali del gioco online, che non possono raccogliere giocate da locali non autorizzati.

Inoltre, secondo le indicazioni dell’ADM, l’intermediazione illecita nella raccolta del gioco può essere ipotizzata con la presenza, negli esercizi non autorizzati alla raccolta di gioco, di dispositivi connessi alla rete e usabili dal pubblico per accedere direttamente a siti di gioco, stampanti, palinsesti di quote o ricevute di gioco visibili nel locale, schermi con tastiere a disposizione dell’utenza o postazioni "doppie" nella quale è abilitata l'interazione cliente/esercente. Qualsiasi violazione può comportare la revoca della concessione. 

Pertanto la FIPE interviene per fare chiarezza e richiamare alla centralità dell’offerta qualificata e regolamentata, denunciando le situazioni di abuso che danneggiano l’intero comparto, anche a livello reputazionale.

La legalità e la regolarità di qualsiasi accesso ai giochi in concessione nei pubblici esercizi – dichiara Emmanuele Cangianelli, consigliere delegato FIPE ai giochi pubblici – sono condizioni essenziali per tutelare l’intero comparto dei giochi in concessione e contrastare concorrenza illegale, sleale e rischi reputazionali: i comportamenti illeciti di alcuni, infatti, danneggiano tutti. Per questo, nel rinnovare l’impegno a promuovere responsabilità sociale tra gli operatori, la Federazione invita tutti gli esercenti a conoscere il quadro normativo vigente e a vigilare sull’uso corretto delle tecnologie di connessione a distanza all’interno dei propri locali.”

Gioco patologico: una piaga sociale in crescita

Il richiamo alla legalità non può essere disgiunto da una riflessione profonda sul gioco patologico, una piaga che colpisce circa 1,3 milioni di italiani con seri problemi di dipendenza. Tra questi, circa 300.000 sono considerati giocatori problematici cronici.

Secondo il progetto GAPS - Gambling Adult Population Survey, condotto dal CNR-IFC (Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche) questi sono in sintesi i dati più allarmanti:

  • circa 18 milioni di italiani hanno giocato d’azzardo almeno una volta nell’ultimo anno;
  • 2,4 milioni di adulti mostrano un profilo di gioco a rischio;
  • 1,3 milioni sono potenzialmente affetti da disturbo da gioco d’azzardo (DGA), ovvero una vera e propria dipendenza patologica;
  • la fascia d’età più colpita è quella tra i 25 e i 44 anni, seguita da quella giovanile 15–24.

Fonte: CNR-IFC – GAPS

La ludopatia, a differenza di altri comportamenti a rischio, si sviluppa in modo silenzioso ma produce danni psicologici, relazionali ed economici gravissimi. Le famiglie si impoveriscono, aumentano i casi di indebitamento e non è raro che la dipendenza si associ a depressione e isolamento.

Anche nel Rapporto 2023 del Ministero della Salute, il gioco d’azzardo viene indicato come una dipendenza comportamentale emergente, che produce conseguenze economiche e sociali devastanti, soprattutto tra i giovani e le fasce più fragili della popolazione. Non solo: l’accessibilità al gioco online 24/7 amplifica il rischio, specialmente nei locali pubblici dove la supervisione è spesso assente e la facilità di accesso agisce da moltiplicatore di esposizione. 

Il gioco d'azzardo patologico è un disturbo del comportamento che rientra nell'area delle cosiddette "Dipendenze senza sostanze", che richiede un’azione preventiva nazionale. Secondo il Ministero, le spese per il trattamento della ludopatia e le ricadute sociali del fenomeno (debiti, disoccupazione, rotture familiari) hanno un impatto economico di oltre 7 miliardi di euro all’anno.

FonteRapporto sulla salute mentale - Anno 2023 del Ministero della Salute

Norme più severe e formazione per gli esercenti

La FIPE, oltre a ricordare il quadro normativo attuale, sottolinea la necessità di un intervento legislativo coordinato, per:

  • garantire il rispetto delle regole anche nei locali non autorizzati;

  • introdurre sistemi di tracciabilità e monitoraggio;

  • fornire formazione specifica agli esercenti sul tema del gioco responsabile;

  • promuovere campagne informative contro la ludopatia.

L’intermediazione illecita, ad esempio, può configurarsi quando all’interno di bar, tabaccherie o altri esercizi non autorizzati si trovano dispositivi che consentono, anche indirettamente, l’accesso al gioco online. Le conseguenze sono gravi: decadenza della concessione per gli operatori coinvolti.

Una rete di responsabilità per un gioco sostenibile

FIPE sostiene l’importanza di una rete tra istituzioni, imprese e cittadini per contrastare il gioco illegale e patologico. Un settore del gioco regolamentato e sostenibile non solo protegge gli utenti, ma rappresenta una fonte di entrate pubbliche controllata e uno strumento per combattere la criminalità organizzata. In conclusione, la legalità non è un vincolo, ma una condizione essenziale per costruire un futuro del gioco basato su regole, consapevolezza e tutela della salute pubblica.

FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) 

Fondata nel 1945 per valorizzare, durante la difficile fase di ricostruzione del Paese, il lavoro di quel vasto mondo rappresentato dalle piccole imprese della ristorazione, del turismo e dell’intrattenimento. Con gli anni il ruolo di Fipe è cresciuto e con esso quello delle imprese e dell’intero settore.

Oggi la Federazione dà voce ad oltre 328 mila imprese che svolgono un ruolo fondamentale nell’economia e nella società creando valore, occupazione e soprattutto fornendo ogni giorno servizi a milioni di consumatori che lavorano, che viaggiano o che più semplicemente cercano socialità e relax. Fipe ha l’obiettivo di diffondere in ogni sede la conoscenza delle specificità del “fare impresa” nei settori rappresentati dando evidenza non solo ai valori economici, imprenditoriali e professionali ma anche a quelli immateriali alla base dell’identità stessa “del vivere italiano”.

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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