04/09/2017 - 12:59

e-Mobility Revolution: la mobilità elettrica come opportunità di crescita per il Paese

Presentate al Forum The European House – Ambrosetti le analisi e le proposte della ricerca e-Mobility Revolution, realizzata in collaborazione con Enel. La mobilità elettrica come opportunità industriale per il Paese: la filiera allargata della e-mobility conta circa 160.000 imprese e 823.000 occupati in Italia con fino a 300 miliardi di fatturato previsti al 2030.
mobilità elettrica
La mobilità elettrica come opportunità di crescita per il Paese.  Per comprendere meglio le dinamiche di questa rivoluzione e le opportunità che può generare a livello industriale ed occupazionale, The European House – Ambrosetti, in collaborazione con Enel, ha realizzato uno studio che vuole essere uno strumento per operatori privati e pubbliche amministrazioni. Le conclusioni della ricerca sono state anticipate nell’ambito del Forum Ambrosetti, in una conferenza stampa cui hanno preso parte Maria Chiara Carrozza, membro della III Commissione “Affari Esteri e Comunitari” della Camera dei Deputati, Valerio De Molli, Managing Partner The European House – Ambrosetti, Francesco Starace, Amministratore Delegato di Enel, Francesco Venturini, Direttore Global e-Solutions di Enel, e alla presenza della Presidente di Enel, Patrizia Grieco.

Dall’analisi emerge che tra il 2005 e il 2016, il numero di autoveicoli a motore elettrico e ibridi elettrici plug-in è cresciuto ad un tasso medio annuo del 94% in termini di stock (superando i 2 milioni di unità nel 2016) e del 72% in termini di nuove immatricolazioni. La Cina domina, in termini assoluti, lo scenario mondiale della mobilità elettrica, con quasi 649.000 autoveicoli elettrici circolanti al 2016, mentre la Norvegia è il best performer in termini di penetrazione dell’autoveicolo elettrico, con una market share sul totale circolante del 5,11%.
Anche l’Italia è coinvolta nella “e-Mobility Revolution”: sebbene la strada verso la transizione elettrica del Paese sia ancora molto lunga, il numero di immatricolazioni di autoveicoli elettrici è cresciuto ad un tasso medio annuo composto del 41% tra 2005 e 2016 e la crescita è stata significativa anche per il parco auto, con 9.820 autoveicoli circolanti nel 2016 (+60% rispetto all’anno precedente).

Per guidare la transizione del Paese verso la e-Mobility, è importante comprendere il punto di partenza dei territori italiani. Proprio per questo The European – House Amborsetti ha sviluppato un innovativo strumento di monitoraggio, l’Indice del Trasporto Elettrico (ITE), che permette di misurare la performance in termini relativi delle 20 Regioni (ITER) e delle 14 Città Metropolitane italiane (ITEM) sulla mobilità elettrica. Tra le Regioni italiane, la Toscana è prima in classifica con un punteggio pari a 6,5 su un valore massimo di 10, seguita da Lombardia ed Emilia Romagna. Nel ranking delle Città Metropolitane, è Firenze a posizionarsi in cima alla classifica, con un punteggio complessivo di 8,1, seguita da Milano (6,4 punti) e Roma (6,0 punti). Tutti i territori del Mezzogiorno d’Italia, ad esclusione della Puglia, si collocano nella parte bassa delle classifiche, evidenziando così l’ampio potenziale di sviluppo per la e-Mobility in queste aree.

L’elettrificazione dei sistemi di trasporto è una importante opportunità industriale e di modernizzazione per il sistema-Paese. Per dimensionare l’impatto attivabile sulla filiera industriale della e-Mobility, The European House – Ambrosetti ha mappato, per la prima volta nel nostro Paese, la value chain allargata della e-Mobility, per comprendere le diverse attività manifatturiere e di servizio che sono attivate dall’industry del trasporto elettrico. I numeri sull’occupazione sono significativi: nel complesso si tratta di circa 160.000 imprese e 823.000 occupati. In aggiunta, sono stati elaborati alcuni scenari di sviluppo per gli autoveicoli elettrici e la rete infrastrutturale di ricarica. Considerando il solo mercato degli autoveicoli elettrici e il fatturato generabile in ciascuna fase della filiera ad essa collegata (autoveicoli, infrastrutture di ricarica elettrica, servizi ICT, riciclo e seconda vita), è stato stimato che, nei diversi scenari di sviluppo ipotizzati, si potrebbe attivare un fatturato cumulato compreso tra 24 e 100 miliardi di Euro al 2025 e tra 68 e 303 miliardi di Euro al 2030.

Per cavalcare con successo la e-Mobility Revolution, l’Italia deve innanzitutto sviluppare una visione di medio-lungo termine, come fatto dai principali Paesi e adottare delle politiche nazionali volte a sostenere la domanda, la filiera industriale (incentivando soprattutto la ricerca) e la rete infrastrutturale di ricarica.
Marilisa Romagno
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