25/11/2019 - 00:00

Ecobonus casa 2020: proroga della Legge di Bilancio

Efficienza energetica e riqualificazione edilizia

Confermati anche per il 2020 gli incentivi dell’ecobonus, la modalità con cui lo Stato mette a disposizione fondi per la riqualificazione edilizia e l’efficientamento energetico di edifici pubblici e privati.
ecobonus piano casa
Tra le più prevedibili proroghe, per importanza e longevità, della Legge di Bilancio 2020, l’ecobonus viene di nuovo confermato con qualche novità.

La Legge di Bilancio, come è noto, è una manovra molto importante, il vero banco di prova di ogni Governo poiché riguarda l’economia nazionale e ha come fine quello di definire in un piano triennale le uscite e le entrate del Paese. Secondo il documento programmatico in via di approvazione è confermato anche per il prossimo anno l’ecobonus, ossia la modalità che lo Stato italiano ha introdotto ormai da alcuni anni per incentivare la riqualificazione energetica delle abitazioni e degli edifici.

All’interno del Piano Casa, oltre all’introduzione di due nuovi bonus (per le facciate e l’affitto) e allo stop del bonus verde, sono diversi i bonus prorogati. Tra essi troviamo:

  • il bonus ristrutturazione (per opere di manutenzione, abbattimento di barriere architettoniche – ad esempio tramite montascale a piattaforma e miniascensori –, prevenzione, miglioramento della struttura, ecc.);
  • il sisma bonus;
  • il bonus unico condominio;
  • il bonus su elettrodomestici e caldaie (maggiori a seconda della classe energetica del bene);
  • il bonus sui mobili di arredamento (solo post-ristrutturazione):
  • e, appunto, l’ecobonus.

Vediamo in dettaglio cosa prevede quest’ultimo.
L’ecobonus è uno sgravio fiscale stabilizzato al 36% da un decreto legge del 2013. Per cui questa proroga che ha come obiettivo lo sviluppo dell'efficienza energetica e della sostenibilità ambientale ormai non sorprende molto imprese, lavoratori del settore e famiglie. Soprattutto in un anno come il 2019 dove è scoppiata l’attenzione mediatica per i cambiamenti climatici e il conseguente grave problema del surriscaldamento globale che è causato principalmente dall’inquinamento umano.

L’interesse, quindi, non è tanto focalizzato sulla possibilità di una soppressione dell’ecobonus (perché una decisione del genere di questi tempi sarebbe assurda) bensì è perlopiù rivolto al suo elemento maggiormente variabile, ossia la percentuale che viene attribuita ai diversi incentivi fiscali, in poche parole il quanto potrà essere detraibile.

Anche se il testo pubblicato il 3 novembre 2019 sul sito del Senato non è ancora la versione definitiva (l’approvazione ufficiale deve avvenire entro il 31 dicembre 2019), eventuali cambiamenti non dovrebbero stravolgerne le principali linee guida presenti. Secondo il documento programmatico restano infatti invariati gli sconti fiscali per i lavori di efficientamento energetico (impianti di riscaldamento, isolamento termico, coibentazione, ecc.) con una percentuale che varia a seconda della tipolofia d'intervento dal 50% al 65% nel caso di privati cittadini e può arrivare al 75% e 85% per i condomini.

Schematizzando, le detrazioni Irpef al 50% riguarderanno la sostituzione e installazione di:

  • serramenti, infissi e finestre con un tetto massimo di detrazione di 60 mila euro per unità immobiliare;
  • caldaie a condensazione e a biomassa, con un tetto massimo di detrazione di 30 mila euro;
  • schermature solari e tende, con un tetto massimo di detrazione di 60 mila euro.

Le detrazioni Irpef al 65% riguarderanno:

  • i pannelli solari, con un tetto massimo di detrazione di 60 mila euro;
  • le pompe di calore, con un tetto massimo di detrazione di 30 mila euro.
  • la coibentazione e l'isolamento termico di pareti e coperture, con un tetto massimo di detrazione di 60 mila euro (su una spesa massima di 92.307,69 euro);
  • la riqualificazione energetica globale degli immobili, con tetto massimo di detrazione di 100 mila euro.

È bene sottolineare che per ottenere tali sgravi (in vigore dal 1° gennaio 2020) il contribuente non potrà più pagare le spese in contanti ma dovrà farlo solo con mezzi tracciabili (come bancomat, carta di credito ma anche attraverso bonifico, bancale o postale). Tale scelta da parte del Governo è stata dettata sicuramente dalla volontà di inasprire la lotta all’evasione fiscale.

Il contribuente, inoltre, grazie al Decreto Crescita, avrà diritto a uno sconto immediato sul corrispettivo dovuto all’impresa, il quale andrebbe a sostituire la detrazione in dieci anni (ulteriore stimolo per il rinnovamento energetico). Si tratta di novità che hanno fatto molto discutere in quanto, rispettivamente, alcuni contribuenti non hanno dimestichezza con i pagamenti elettronici e le piccole e medie imprese, soprattutto, annasperanno nell’attesa di ricevere una buona parte del pagamento dal Fisco.

È bene ricordare che il contribuente può essere:

  • un ente pubblico e privato che non svolge attività commerciali;
  • un contribuente che ha conseguito il reddito di impresa;
  • un associazione tra professionisti;
  • una persona fisica titolare di un immobile.

E in caso di interventi su parti comuni, le detrazioni possono essere richieste anche da:

  • coloro che hanno un immobile in comodato;
  • inquilini, familiari o conviventi che sostengono le spese.

Infine il contribuente dovrà inviare all’Enea tutti i documenti entro 90 giorni dal termine dei lavori. Tale documentazione, da conservare con cura, comprenderà:

  • le ricevute di pagamento;
  • una dichiarazione scritta dal direttore dei lavori o da tecnici abilitati;
  • la certificazione energetica dell’immobile fornita dalla Regione o dall’Ente locale oppure un attestato di qualificazione energetica predisposto da un professionista abilitato.

Le detrazioni Irpef fino al 75% e 85% arriveranno solo per i condomini. Sono stati infatti confermati, e resteranno in vigore fino al 31 dicembre 2021, anche:

  • il bonus condomini dedicato agli interventi di riqualificazione energetica nelle parti comuni,che potrà arrivare a sgravi fino al 75%;
  • il sisma bonus per gli interventi di adeguamento antisismico degli immobili, per cui spettano sconti fiscali del 75% per il passaggio a una classe inferiore di rischio e dell’85% per la riduzione di due classi di rischio.

Buone notizie, dunque, per chi progetti di comprare casa, ristrutturare la propria abitazione o sostituire i mobili, per tutto il 2020!

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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