29/10/2016 - 19:04

Biologico, Pinton (AssoBio): nessuna confusione nel settore. Del tutto fuorvianti le parole di Wiegmans (Dohler)

Sarebbero del tutto infondate quanto pretestuose le dichiarazione di Tom Wiegmans, responsabile qualità Fruit&Veg della Dohler a Damstadt (Germania), rilasciate in occasione del Juice Day organizzato da Cibus Tec, sul settore del biologico e riprese in un articolo pubblicato da Alternativa Sostenibile intitolato "Biologico: in crescita la richiesta ma troppa confusione".
 
Ad affermarlo in una mail diretta alla redazione di Alternativa Sostenibile è Roberto Pinton, segretario di AssoBio, l'associazione  nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici, di cui riprendiamo i contenuti. 
 
In particolare secondo Pinton la dichiarazione che "circa il 20% dei prodotti venduti come biologici non lo sono" sarebbe del tutto "surreale", non fosse altro "perché rilasciata nel giorno in cui l'Efsa ha distribuito il suo rapporto sui residui di pesticidi negli alimenti. Dai controlli ufficiali svolti nei 28 Paesi UE (più Islanda e Norvegia) risulta che il 45% dell'ortofrutta non biologica che è arrivata sulle tavole dei cittadini europei nel 2014 ha presentato residui di pesticidi, mentre la percentuale di prodotti biologici che ha presentato residui è stata dell1,2%". 
 
Secondo il segretario di AssoBio le parole di Wiegmans sul settore del biologico sarebbero dunque soltanto le "personali considerazioni del manager di un'impresa che produce e commercializza aromi, edulcoranti, coloranti e altri additivi alimentari (che il settore biologico non utilizza) e non avrebbero dunque le connotazioni di una notizia. Si tratterebbe dunque di un "attacco strumentale, teso a porre in cattiva luce un settore agroindustriale che, per obblighi di legge e per scarsa propensione degli operatori all'aggiunta di additivi non tecnicamente indispensabili, non ricorre a quelli che la Doehler produce e vende"
 
Le parole del manager tedesco sarebbero dunque un mezzo finalizzato ad ottenere un "pubblicità sleale di un produttore tedesco di additivi alimentari". "Il settore biologico in tutta Europa significa 290.000 agricoltori. L'Italia, che è leader europeo, conta 52.588 aziende agricole e 7.366 imprese di trasformazione e distribuzione, in cui sono occupati oltre 195.000 addetti. Solo nel 2015 l'occupazione nelle aziende di trasformazione e distribuzione aderenti all'associazione nazionale AssoBio è aumentata del 17.5% rispetto al 2014, e si tratta di posti di lavoro di qualità", continua Pinton. 
 
Infine per il segretario di AssoBio sarebbero del tutto infondate anche le dichiarazioni in cui  Wiegmans afferma che nel campo del biologico esista una "babele di marchi" visto che - precisa ancora Pinton - dal luglio del 2010 per i prodotti biologici è obbligatorio l'uso del logo europeo. Stesso discorso per quanto detto da Wiegmans in merito all'affermazione che "per il passaggio da agricoltura convenzionale all'organica occorrano almeno tre anni di colture senza azoto e fertilizzanti". "Alla base dell'agricoltura biologica c'è la gestione della fertilità del suolo, che si consegue attraverso diverse tecniche, tra cui la rotazione pluriennale delle colture, la semina di leguminose, il sovescio e il ricorso proprio a fertilizzanti organici che apportano azoto"  precisa infine il segretario di AssoBio. 
 
Leggi qui l'articolo di Alternativa Sostenibile che riprende le dichiarazioni di Wiegmans. 
Rosamaria Freda
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