02/12/2015 - 18:00

COP21 Pecoraro Scanio: "Referendum no triv strategia per combattere i cambiamenti climatici"

La Corte Costituzionale ha dato il via libera ai referendum contro le trivellazioni così come avevano richiesto ben dieci Consigli regionali. Alfonso Pecoraro Scanio, tra i promotori della campagna No Triv, avverte sui rischi di leggi tranello da parte del Governo.
"La Corte Costituzionale - afferma Alfonso Pecoraro Scanio, già Ministro dell'Ambiente e oggi Presidente della Fondazione UniVerde - ha dato correttamente il via libera ai quesiti referendari per abolire le norme a favore delle trivellazioni petrolifere previste dallo Sblocca Italia e dal Decreto Legge competitività. Questa decisione, raggiunta proprio nel giorno di apertura del Vertice sul clima di Parigi Cop 21, sembra una coincidenza fortunata per consentire agli Italiani di scegliere tra un futuro energetico fondato sul petrolio e le fonti fossili oppure sostenibile garantito dal sole e dalle rinnovabili".

"Il Governo, però, - avverte Pecoraro Scanio tra i promotori della campagna No Triv - sta già studiando alcune leggi truffa per aggirare il referendum. Dovremmo essere vigili. I quesiti, sono stati preparati da un valido costituzionalista del movimento No Triv. Al Governo spetta rinunciare alle trivellazioni in modo definitivo, senza raggiri, oppure si andrà tutti al voto con referendum il 12 Giugno insieme alle elezioni comunali".

Sui rischi del voto il Presidente della Fondazione UniVerde conclude: "Quello che temo è che il Governo abbini i quesiti al ballottaggio di fine giugno per scoraggiare il voto e non far raggiungere il quorum. Invito anche le Regioni a non accettare compromessi e norme tranello che avverrà probabilmente sotto il ricatto di taglio di fondi. Propongo sin da subito un'azione di buona informazione per il sì all'abrogazione delle norme pro-trivellazioni".
Tommaso Tautonico
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