21/03/2016 - 13:30

World Water Day 2016: in Senegal Green Cross affida alle donne il futuro dell'acqua

"Water and jobs", il legame tra acqua è lavoro, è il protagonista della Giornata Mondiale dell'acqua 2016 che si celebra il 22 marzo. L'accesso all'acqua può cambiare la vita ai lavoratori e trasformare le società e le economie, sostengono le Nazioni Unite. Ed è quello che ha realizzato Green Cross attraverso il progetto "Freddas" in Senegal, un lavoro durato tre anni che ha contribuito ad assicurare acqua, sostenibilità energetica, lavoro e pari dignità alle donne.
Co-finanzianziato dalla Cooperazione italiana allo Sviluppo del ministero degli Affari esteri e dall'azienda fito-cosmetica L'Erbolario, "Freddas" ha sottratto terreni alla desertificazione, introdotto nuove tecnologie per l'irrigazione e ribaltato il ruolo tradizionale della donna. Nel Nord del Senegal Green Cross ha reso coltivabili 600mila metri quadrati di terreno contribuendo alla sicurezza alimentare e portando reddito ai coltivatori delle comunità rurali di Bokhol e Gouriki Samba Diom. Con il supporto dei tecnici Enea, ha installato due impianti fotovoltaici da 100 kWp e 50 kWp, permettendo agli agricoltori di limitare la dipendenza dal gasolio, con una riduzione del 35% dei costi totali di produzione e delle emissioni di CO2. E ha introdotto i nuovi sistemi d'irrigazione "goccia a goccia". "Abbiamo installato sui terreni centinaia di chilometri di tubi e creato impianti di micro-irrigazione che consentono di ridurre dell'80% il consumo di acqua e risparmiare circa 800 milioni di litri ogni anno - spiega il presidente di Green Cross Italia Elio Pacilio -. L'accesso e lo sfruttamento delle risorse naturali per generare lavoro e prosperità sono spesso fonte di conflitti tra le comunità e con la natura. Per questo abbiamo realizzato un progetto sostenibile a 360 gradi".

Ma la vera innovazione di questo progetto è stata mettere in discussione la scarsa presenza femminile negli incarichi più importanti: adesso le donne non solo lavorano ma prendono anche parte ai processi decisionali e ricoprono ruoli di responsabilità all'interno delle imprese sociali che sono state costituite. Sono diventate proprietarie di parcelle di terreno e per di più si occupano della vendita dei prodotti agricoli, viaggiando alla volta dei mercati regionali a bordo di carri a trazione animale forniti dall'Ong. Una cosa prima impensabile. "Fino a quando il progetto non è arrivato in queste terre - racconta Ramatoulaye Kane, responsabile delle attività delle agricoltrici dei villaggi beneficiari - le donne si dividevano tra il lavoro nei campi e la cura della casa. E se chiedevamo loro di parlare anche solo di come fosse andata la giornata, molte incaricavano un uomo di farsi portavoce oppure rispondevano "domani, domani". Non erano abituate a prendere parte alle decisioni, pur essendo molto attive nella vita della comunità". Per questo Green Cross ha voluto che le donne fossero le vere protagoniste dei cambiamenti economici e culturali di cui hanno beneficiato gli oltre 11.000 abitanti di queste comunità. Grazie a un'intensa attività di formazione, è stato inoltre possibile creare una maggiore consapevolezza sulla condizione femminile, contribuendo a superare i pregiudizi e valorizzare le diversità di genere.

"Grazie a Freddas ad oggi circa mille persone hanno trovato lavoro o consolidato occupazioni precarie, sia sui terreni che nella gestione degli apparati tecnologici - racconta Elena Seina, coordinatrice delle attività di genere di Green Cross Italia -. Di queste, 650 sono donne, alcune delle quali ricoprono ruoli di direzione nelle due imprese sociali create per la gestione delle attività agricole e la commercializzazione dei prodotti. Il progetto ha un ulteriore valore aggiunto: interviene nelle zone più aride e povere del Senegal, dove è presente una forte emigrazione, sia continentale che verso l'Europa". Dalle operose mani femminili prende vita un futuro concreto per le nuove generazioni: con il denaro risparmiato grazie alle nuove tecnologie, messo in una cassa comune del gruppo di interesse economico gestito da una presidentessa, le donne fanno fronte alle spese familiari e permettono alle bambine di andare a scuola. Ognuna diventa quindi portavoce dei propri diritti e garante dell'accesso e della gestione sostenibile dell'acqua per tutta la comunità.
Tommaso Tautonico
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