21/03/2018 - 18:48

Women’s Sailing Cup 2018: stoviglie in bioplastica contro il marine litter

Una scelta utile per ridurre la produzione di rifiuti plastici e aumentare l’ecosostenibilità della III edizione della regata di Chiavari a favore dell'AIRC. Mitigare e prevenire il drammatico fenomeno del marine litter si può.

bioplastica, marine litter

Tre giorni di eventi ricchi di sport, di solidarietà e di comportamenti virtuosi con le veliste della Women’s Sailing Cup, la gara in svolgimento a Chiavari dal 23 al 25 marzo prossimi finalizzata alla raccolta fondi a favore della ricerca sul cancro per l’AIRC. Novamont sostiene la terza edizione della manifestazione anche con la fornitura di stoviglie usa e getta MATER-BI, la bioplastica smaltibile assieme agli scarti alimentari che consente di ottimizzare la gestione dei rifiuti riducendone l'impatto ambientale. Le stoviglie in MATER-BI saranno usate nel corso de “Il Cuoco del Porto”, una sfida ai fornelli tra allievi dell’Istituto Alberghiero di Camogli e Calvari, veliste e pubblico, coordinato da Rigoni di Asiago in collaborazione con le chef e food creative Cristina Gamba, Elisa Picchio e Lorenza Giudice e nelle altre occasioni di ristoro.

“La collaborazione con Women’s Sailing Cup rientra nel più ampio impegno di Novamont per conoscere e combattere il fenomeno dell’inquinamento marino da plastiche – spiega Andrea Di Stefano, responsabile progetti speciali di Novamont. Infatti, utilizzare materiali biodegradabili e compostabili per il consumo dei pasti da smaltire con gli scarti di cibo significa limitare l’impatto della produzione dei rifiuti sull’ambiente, in modo particolare su mari e fiumi invasi dalla plastica a causa della carenza - se non assenza - delle raccolte differenziate e dei comportamenti dissennati delle persone”.

Con il marchio MATER-BI Novamont produce e commercializza un’ampia famiglia di bioplastiche, biodegradabili e compostabili secondo lo standard UNI 13432, ottenute grazie a tecnologie proprietarie nel campo degli amidi, delle cellulose, degli oli vegetali e delle loro combinazioni, usate in tanti ambiti della vita quotidiana.
Le componenti essenziali per la produzione delle bioplastiche MATER-BI sono amido di mais e oli vegetali, non modificati geneticamente e coltivati in Europa con pratiche agricole di tipo tradizionale, creando filiere integrate che vanno ben oltre le bioplastiche stesse, in sinergia con il cibo e con la qualità dei territori attraverso l’applicazione di una continua innovazione.
I prodotti compostabili realizzati in MATER-BI rappresentano soluzioni capaci di chiudere il cerchio dell’economia, perché nascono dalla terra e ritornano alla terra. Evitano infatti lo smaltimento in discarica e contribuiscono alla creazione di compost di qualità, un alleato importantissimo per combattere la desertificazione e l’erosione dei suoli. Sono prodotti in grado di creare valore diffuso lungo tutta la filiera, trasformando problemi locali in imperdibili opportunità di sviluppo economico e occupazionale. Primo, importantissimo passo verso quelle pratiche virtuose di sostenibilità nel segno di un’economia circolare in cui nulla è rifiuto ma tutto torna ad essere risorsa.

Il mondo della vela può giocare un ruolo fondamentale nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema dell’inquinamento marino da plastiche e iniziative come “NO PLASTICA IN MARE!” della Lega Navale Italiana di Chiavari e Lavagna che domenica 25 marzo pulirà spiaggia e fondali di Chiavari con i ragazzi delle scuole ne sono validissimo esempio”, ha concluso Di Stefano.

Marilisa Romagno
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