01/01/2013 - 01:00

Un asilo rispettoso dell'ambiente

E’ stato presentato, presso la Sala Consiliare del Comune di Minervino di Lecce, il progetto di Recupero Funzionale dell’ex Asilo Scarciglia. A darne comunicazione, esprimendo tutte le soddisfazioni del caso, e diffusione il Sindaco Ettore Caroppo, l’idea progettuale ha ricevuto un finanziamento pari a 850 mila euro grazie al Programma Europeo del PON Sicurezza per lo Sviluppo, Obiettivo Convergenza 2007-2013 gestito dal Ministero dell’Interno.
L’Asilo Scarciglia, “patrimonio del cuore e della memoria” della Comunità di Minervino di Lecce è un fabbricato di notevoli dimensioni dei primi del Novecento, molto bello, che ha ospitato per più di sessanta anni le Suore dell’Ordine delle Pie Maestre Filippine, le quali hanno accompagnato generazioni di minervinesi gestendo al suo interno una scuola elementare e un asilo. Dal 1991 il fabbricato è stato inutilizzato perché abbandonato dalle Suore per scarsità di vocazioni. La ricerca di fondi per la ristrutturazione e il riutilizzo dell’Asilo Scarciglia, ormai in gravissime condizioni, è stata una vera e propria sfida senza sosta per l’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Caroppo sin da quando sedeva tra i banchi dell’opposizione.

Lo scorso anno l’Obiettivo Convergenza del PON Sicurezza, offriva alle Amministrazioni una ghiotta possibilità: sottrarre al degrado porzioni di aree urbane attraverso il recupero di beni pubblici per riconvertirli in Centro di Aggregazione Sociale. Il Comune di Minervino di Lecce non si lasciava sfuggire l’occasione e presentava l’idea- progetto che mirava a far rivivere le ormai cadenti mura dell’Asilo Scarciglia dando loro una funzionalità ricca e polivalente: essere un grande contenitore sociale, culturale a disposizione dell’intera collettività, essere un moderno e funzionale laboratorio di legalità, dove i giovani possano trovare stimoli e strumenti per inventare, creare, ipotizzare e concretizzare nuovi mondi possibili, essere un luogo dell’apprendimento collettivo.

A sviluppare il progetto  affianco all’Amministrazione, la Dott. sa Donatella De Vito lo Spin Off dell’Università del Salento, SPHERA srl. ed i tecnici Arch. Andrea Mantovano e Geom. Claide Urso.
Nasce così il Centro di Aggregazione Scarciglia, provvisto di  due aule multimediali, un laboratorio teatrale e proiezione audio video, due locali ristoro/caffetteria con servizi annessi, una sala web tv, un laboratorio musicale, uno studio di registrazione, un centro stampa per iniziative editoriali, postazioni di accesso ad internet, una biblioteca con sala lettura e ampi e attrezzati spazi all’aperto, si presenta come un servizio accogliente, capace di dare risposte concrete ed opportunità educative e formative adeguate ai bisogni del territorio, in particolare indirizzate a contrastare fenomeni diffusi di emarginazione sociale e di micro-criminalità giovanile.

Altra nota di notevole pregio è l’immancabile attenzione all’ambiente e quindi alla progettazione sostenibile infatti il Centro sarà recuperato attenendosi a tutte le attenzioni del caso nel Recupero architettonico e utilizzando tecnologie tipo impianto geotermico, per la climatizzazione degli ambienti (caldo-freddo), LED per il risparmio energetico, un sistema di recupero per le acque piovane, tetto pensile e tetto giardino ai fini dell’efficientamento energetico che consentirà la post-gestione dell’edificio a costi molto ridotti.
Una sfida ambiziosa che incassa un grande successo tra la cittadinanza di Minervino ed il plauso del Piano di Zona di Poggiardo che con il Comune di Minervino aveva sottoscritto un protocollo d’Intesa per far rientrare la struttura all’interno del “Piano per l’infrastrutturazione sociale”.

Il Sindaco: “Una sfida vinta che apre nuove sfide, la soddisfazione di un obiettivo raggiunto che non placa ma spinge a realizzare ancora, frutto dell’impegno corale, professionale e appassionato di tanti che non hanno ceduto dinnanzi alla complessità di un obiettivo così alto e hanno continuato a credere e a lavorare per restituire l’Asilo Scarciglia a quanti hanno un pezzo della loro vita ancorato alle sua mura, per donarlo alle generazioni di domani perché potesse continuare ad essere fabbrica di un’umanità bella e vivace”.
Marilisa Romagno
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