23/03/2017 - 18:55

Sprechi alimentari: al via il progetto nazionale REDUCE

Dussmann Service Srl prende parte a REDUCE “Ricerca, EDUcazione, ComunicazionE” il progetto di prevenzione degli sprechi alimentari finanziato dal Ministero italiano dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con il supporto dell’Università della Tuscia, l’Università di Bologna, Il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi di Udine, l’Azienda ULSS 9 Scaligera di Verona.
sprechi alimentari
La prima fase di ricerca ha l’obiettivo di raccogliere i dati sullo spreco di cibo nelle mense delle scuole primarie, coinvolte tramite gli Uffici Scolastici Regionali e i Comuni. Dal 23 al 29 marzo verrà effettuato un monitoraggio degli scarti all’interno dei refettori di tre scuole del Comune di Roma - IV Miglio, Niobe e Casalotto - per cui Dussmann gestisce il servizio di ristorazione. A partire da domani, per due settimane consecutive, gli addetti dell’azienda provvederanno a pesare la quantità di cibo preparato per tutte e cinque le portate (primo, secondo, contorno, pane e frutta) e successivamente a verificare il peso delle pietanze non servite e avanzate, coinvolgendo in quest’ultima fase anche i bambini e il personale scolastico. I dati raccolti su due menù proposti (invernale ed estivo) saranno riportati quotidianamente in un registro e trasferiti all’Università della Tuscia al termine della fase di controllo.

Nella ristorazione scolastica si stima che vada sprecato fra il 20 e il 50% del cibo preparato, a seconda dei menù. Quando si parla di sostenibilità alimentare non si può ignorare il tema dello spreco ovvero il cibo che si perde nella filiera alimentare insieme a quello che si butta in casa: ogni anno in Europa finiscono nella spazzatura 90 tonnellate di cibo, con una media di 180 kg a persona. Il 60% degli italiani ignora l’esistenza di una nuova normativa antispreco, la 166/2016, mentre il 90% non conosce i contenuti del provvedimento e ha solo vaghe informazioni. Una scarsa conoscenza che si ripercuote poi nelle mura di casa: ogni  famiglia italiana spreca, solo di cibo, 360 euro l’anno e le cause di questo fenomeno vanno ricercate sia a livello produttivo che di consumo. Se fino a poco tempo fa si delegavano i governi e le aziende alla risoluzione del problema, oggi è cresciuta la consapevolezza del dato che sia le istituzioni che i cittadini possono avere un ruolo attivo grazie a scelte e a comportamenti coscienti.

Il progetto REDUCE nasce con lo scopo di migliorare le conoscenze sulle quantità e sulle cause degli sprechi alimentari e sulle loro metodologie di analisi, con particolare attenzione agli stadi più a valle della filiera come la distribuzione, la ristorazione scolastica e il consumo domestico, favorire l’integrazione di misure di prevenzione degli scarti alimentari nei Piani Regionali di Prevenzione dei Rifiuti e l’integrazione dei criteri di prevenzione nei bandi di gara pubblici per i servizi di ristorazione collettiva ed inoltre sensibilizzare i consumatori finali sul tema dello spreco alimentare con campagne di comunicazione specifiche e con percorsi educativi rivolti soprattutto ai bambini delle scuole primarie.
Tommaso Tautonico
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