26/09/2016 - 15:36

Rinnovabili, Greenpeace: il 50% dei cittadini Ue potrebbe diventare produttore di energia

Entro il 2050 la metà della popolazione dell'Unione europea, circa 264 milioni di persone, potrebbe produrre la propria elettricità autonomamente e da fonti rinnovabili, arrivando così a soddisfare il 45 per cento della domanda comunitaria di energia.
 
È quanto dimostra il report scientifico "The Potential for Energy Citizens in the European Union", redatto dall'istituto di ricerca ambientale CE Delft per conto di Greenpeace, Federazione Europea per le Energie Rinnovabili (EREF), Friends of the Earth Europe e REScoop.eu.
 
Il rapporto evidenzia il potenziale degli energy citizens in Europa.Per energy citizens si intendono gli individui o le famiglie che producono energia o gestiscono in maniera flessibile, individuale o collettiva, la propria domanda di energia. Una definizione valida anche per enti pubblici come città e edifici comunali, scuole, ospedali o edifici di proprietà del governo, così come le piccole e medie imprese con meno di 50 dipendenti, spiega Greenpeace.  Ma non è tutto. Il documento fornisce anche i dati per ciascuno Stato membro dell'Unione. In Italia gli energy citizens potrebbero produrre il 34 per cento dell'elettricità entro il 2050, grazie al contributo di oltre 26 milioni di persone. In particolare il 37 per cento di tale produzione potrebbe arrivare da impianti domestici, e la stessa percentuale da cooperative energetiche, il 25 per cento sarebbe il contributo delle piccole e medie imprese, mentre appena l'1 per cento proverrebbe da enti pubblici.
 
"I cittadini che autoproducono almeno parte dell'energia che consumano saranno la figura chiave delle politiche energetiche dei prossimi anni" commenta Luca Iacoboni, responsabile della campagna Clima ed Energia di Greenpeace Italia. "Togliendo il monopolio della produzione di energia alle grandi aziende che continuano a puntare su fonti fossili come carbone, petrolio e gas, sarà possibile definire un modello più democratico, in cui ciascuno contribuisce a produrre energia: è l'unica possibilità per un futuro 100 per cento rinnovabile" aggiunge Iacobini. 
 
"Il potenziale dell'autoconsumo e della generazione distribuita in Italia è alto, e questo studio lo dimostra. Purtroppo il governo, con provvedimenti specifici come la riforma della tariffa elettrica, sta mettendo in ginocchio il settore delle energie rinnovabili, e in particolare quello dei piccoli produttori domestici. Matteo Renzi ha dichiarato che entro fine mandato il 50 per cento dell'elettricità nazionale sarà prodotta da fonti rinnovabili e, se non vuole che questo rimanga solo un annuncio, la direzione da prendere è chiara: incentivare tutti i cittadini a produrre la propria energia", conclude Iacobin
 
Rosamaria Freda
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