15/06/2016 - 13:55

Rifiuti in strada: oggi sciopero nazionale di 24 ore

Caos rifuti in tutta Italia. Le aziende pubbliche, private e partecipate che aderiscono a Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel hanno indetto uno sciopero di 24 ore che paralizzerà l'intero ciclo dei rifiuti. Non saranno garantiti ne il servizio di raccolta e nemmeno la pulizia stradale. Inevitabili le ripercussioni su ambiente e cittadini.
Rifiuti in strada a causa del mancato rinnovo del contratto collettivo del settore igiene ambientale scaduto ormai a dicembre 2013. Spaventano le misure previste dal Jobs Act per quanto riguarda i "licenziamenti facili" che, secondo le rappresentanze sindacali, in un settore particolare come quello dell'igiene urbana non garantiscono il mantenimento dei livelli occupazionali. A nulla è servita la mediazione dell'Anci e del suo presidente, Piero Fassino, per cercare di avvicinare i sindacati e le associazioni datoriali, Utilitalia in primis. Il segretario nazionale della Fit-Cisl afferma: " dopo il fallimento della trattativa con Utilitalia (che rappresenta le aziende pubbliche), si è interrotta bruscamente la scorsa notte la trattativa con Fise-Assoambiente per il rinnovo del contratto delle imprese private di igiene ambientale. Proseguiremo la mobilitazione con ancora più forza e decisione, proprio come ci hanno chiesto a gran voce le operatrici e gli operatori del settore".

"Il tentativo di mediazione tra sindacati e associazioni datoriali non è andato a buon fine a causa dell'intransigenza di Utilitalia, così come la trattativa successiva con Fise-Assoambiente che non ha compreso i rischi che stiamo vivendo come settore e le crescenti difficoltà che il nostro lavoro sta subendo. Dobbiamo fermare - afferma Paniccia - chi vuole qualsiasi forma di precarizzazione; dai diritti e tutele dei lavoratori alle loro condizioni di lavoro, dalle condizioni di salute e sicurezza alle costanti morti bianche nel settore, dagli appalti alle cooperative spurie con delle condizioni di lavoro assurde e fatiscenti ai sempre più concreti rischi di infiltrazioni criminali negli stessi riportati più volte dalle cronache quotidiane: diciamo basta alla mercificazione del lavoro".

Di parere contrario Utilitalia che afferma che "Pur a fronte di una disponibilità delle aziende a trovare un accordo, le organizzazioni sindacali hanno rifiutato la proposta fatta dall'Anci di riconoscere un aumento mensile di 110 euro. La trattativa, spiega Utilitalia, è arenata anche sul tema dei distacchi sindacali nazionali retribuiti, ovvero sul numero di persone che - retribuite dalle aziende - svolgono attività per i sindacati nazionali. Le aziende chiedono infatti che le eccessive 388.800 ore di permessi e distacchi sindacali retribuiti, che costano alle imprese oltre 11,5 milioni di euro all'anno, siano contenute per essere portate allo stesso livello di altri settori".
Tommaso Tautonico
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