17/12/2012 - 12:26

Pile e accumulatori: grazie al nuovo Centro di Coordinamento un sistema di raccolta efficace ed efficiente

Sviluppo sostenibile.

Il settore del riciclo di pile e accumulatori, nonostante il buon livello raggiunto in passato, dopo il suo riordino non dispone più di dati aggiornati; gli ultimi dati disponibili per questo comparto risalgono al 2008, anno in cui sono state raccolte 161.170 tonnellate di batterie usate, dalle quali si sono prodotte 119.332 tonnellate di piombo secondario, sono stati recuperati 27.222.545 litri di acido solforico e 7.430 tonnellate di polipropilene.

Proprio nel 2008 l’entrata in vigore del D.Lgs. 188/08, in recepimento della Direttiva comunitaria 2006/66/CE, ha introdotto significative innovazioni rispetto alla legislazione precedente. Tale decreto disciplina la raccolta, il trattamento, il riciclo e lo smaltimento dell’intero comparto delle pile e accumulatori e dei loro rifiuti (suddivisi in portatili, industriali e per veicoli), e non più soltanto del solo segmento delle batterie al piombo.

Il decreto attribuisce in via esclusiva la responsabilità del fine vita dei rifiuti ai produttori di pile e accumulatori, sui quali ricade l’obbligo di istituire e finanziare adeguati sistemi (individuali o collettivi) in grado di garantire l’intera filiera, dalla raccolta, al trattamento, al riciclo/smaltimento finali.

Il decreto, inoltre, ha determinato la liberalizzazione del settore e la comparsa di una pluralità di sistemi di raccolta-trattamento-riciclo-smaltimento che operano contemporaneamente, anche inter-filiera (cioè aventi come oggetto la raccolta e il riciclo delle stesse categorie merceologiche di rifiuto).

Attualmente, infatti vi sono più di 20 sistemi iscritti al Registro pile e accumulatori, i quali, in massima parte, sono preesistenti sistemi afferenti alla filiera dei RAEE, subentrati anche nel nuovo comparto delle pile e accumulatori.

Al fine di coordinare l’azione dei diversi soggetti operanti sul territorio, il decreto prevede, inoltre, l’istituzione di un Centro di Coordinamento (Consorzio con personalità giuridica di diritto privato cui partecipano i produttori individualmente o in forma collettiva, dai medesimi finanziato), con il compito di ottimizzare le attività di competenza dei sistemi collettivi e individuali a garanzia di omogenee e uniformi condizioni operative, per il raggiungimento di un sistema generale di raccolta quanto più capillare possibile.

A tal proposito nel giugno del 2011 è stato costituito il Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori, composto a oggi da 18 sistemi collettivi e individuali. Nel corso del 2012 sarà compito di tutti i produttori, in forma collettiva o individuale, aderire al Centro con lo scopo di realizzare un sistema di raccolta efficace ed efficiente per l’intero territorio nazionale.

Il Centro di Coordinamento (CDCNPA) è inoltre, di concerto con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), soggetto istituzionalmente preposto al monitoraggio dei dati relativi alle attività di raccolta, trattamento e riciclo svolte dai Sistemi sul territorio nazionale: ciò garantirà finalmente la trasparenza dei dati relativi alla raccolta, trattamento e riciclo dei rifiuti di pile e accumulatori gestiti in Italia.

Con riferimento al 2011, i Sistemi aderenti al CDCNPA hanno dichiarato quali immesse sul mercato le quantità di pile e accumulatori riportate nella tabella sottostante.

In merito alle forme di organizzazione della raccolta, il D.Lgs. 188/08 prevede, per quanto concerne i rifiuti di pile e accumulatori portatili, che i sistemi debbano garantire agli utilizzatori finali di disfarsi gratuitamente di tali rifiuti presso la rete di punti di raccolta predisposta in corrispondenza dei Centri di raccolta per i rifiuti urbani e presso i distributori di nuove pile e accumulatori; qui l’utilizzatore finale potrà disfarsi del rifiuto senza obbligo di acquisto di nuove pile o accumulatori.

Il decreto prevede, inoltre, per la sola categoria portatili, il raggiungimento di un tasso di raccolta minimo del 25% sull’immesso a mercato su base regionale entro il 26 Settembre del 2012, che entro il 26 Settembre 2016 dovrà divenire il 45%; il D.Lgs. 188/08, pertanto, si discosta dalla direttiva comunitaria nello stabilire solamente per le pile e gli accumulatori portatili degli obiettivi da raggiungere, nonché nell’imporre tali target non solo su scala nazionale, ma anche regionale.

Per quanto invece attiene ai rifiuti di pile e accumulatori industriali, il decreto prevede che i sistemi debbano garantire il ritiro gratuito presso gli utilizzatori finali, mentre relativamente agli accumulatori per veicoli, gli stessi sistemi dovranno garantire il ritiro gratuito sia presso i detentori del rifiuto (elettrauto, meccanici, industrie, etc.), sia presso Centri di raccolta istituti per utilizzatori finali di pile e accumulatori a uso privato non commerciale.

Infine, i sistemi dovranno garantire il ritiro gratuito di pile e accumulatori sia industriali che per veicoli raccolti nell’ambito del servizio pubblico di gestione dei rifiuti urbani.

A livello europeo, se per gli accumulatori al piombo acido e al nichel-cadmio a uso industriale o per veicoli, pur con soluzioni diverse (Consorzi obbligatori, volontari, libero mercato con o senza cauzione), viene garantita la raccolta e l’invio al riciclo di oltre il 90% dell’esausto, non si verifica lo stesso per le pile e gli accumulatori portatili, famiglia piuttosto eterogenea costituita da pile e accumulatori non ricaricabili (zinco-carbone, alcaline, a bottone) e ricaricabili (nichel-cadmio, nichel-metal idruri, piombo, litio).

In alcuni Paesi, particolarmente virtuosi, il tasso di raccolta e riciclo previsto dalla direttiva comunitaria, pari al 25% entro Settembre 2012, è già stato raggiunto (Austria, Belgio, Francia, Germania, Svizzera, Olanda).

Si stima che in Europa siano immesse su mercato 190.000 tonnellate di batterie portatili, delle quali, come media europea, ne vengono attualmente riciclate il 14,5%.

Sulla base dell’attuale scenario europeo, è ragionevole supporre che entro il 2012 soltanto una decina di Paesi membri saranno in grado di raggiungere gli obiettivi imposti dalla direttiva.

Per quel che riguarda lo scenario nazionale, l’auspicio è che dalla fine del 2012 non vi siano disponibili solo i dati dell’immesso al consumo, ma anche quelli del raccolto e avviato al riciclo, comunicati da parte del Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori, al quale sono consorziati ben 18 sistemi collettivi ed individuali.
 

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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