01/01/2013 - 01:00

Opensun, presentato a Modica un progetto che coniuga risparmio, riuso e rispetto dell'ambiente

Recuperare i computer obsoleti e reimpiegarli a fini di pubblica utilità, coniugando riuso, risparmio e rispetto dell'ambiente. È l'obiettivo del progetto "Opensun", presentato questa mattina a Palazzo San Domenico, alla presenza dei soggetti promotori (l'azienda Sudplus, Legambiente, l'Associazione per il Software libero Ragusa) dei rappresentanti delle scuole (Istituto tecnico commerciale "Archimede") e degli enti pubblici (Comune di Modica) coinvolti.
Il progetto propone una soluzione al problema dei RAEE, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (computer, stampanti e monitor guasti, inutilizzati o obsoleti) destinate in qualche caso allo smaltimento e più spesso all'abbandono in discarica. Ogni anno in Italia, secondo recenti stime, si producono circa 800 mila tonnellate di RAEE. Soltanto 260 tonnellate (di cui 15 mila in Sicilia) sono conferite nei centri specializzati e smaltite correttamente. Il resto finisce in discarica con gravi danni per l'ambiente e per la nostra salute. Nei RAEE si trovano, infatti, sostanze nocive come cluorofluorocarburi (tra i principali responsabili del buco nell'ozono), piombo, cadmio, mercurio, cromo, policlorobifenili, tutti inquinanti e ritenuti cancerogeni. La continua domanda di nuove apparecchiature in sostituzione di quelle obsolete stimola la produzione e fa aumentare le emissioni di anidride carbonica.

Opensun si propone, da un lato, di informare i cittadini sul rischio legato all'errato smaltimento dei RAEE, promuovendo comportamenti ecosostenibili; dall'altro intende raccogliere e recuperare alla pubblica fruizione computer e componenti informatiche ancora funzionanti, benché obsolete, con l'installazione di sistemi operativi e software open source. I computer così recuperati saranno utilizzati per allestire aule multimediali pubbliche in scuole e uffici. Una prima aula multimediale sarà attivata già nei prossimi giorni nell'Istituto tecnico "Archimede" con 50 computer recuperati dai magazzini della scuola e riutilizzati. Sotto questo punto di vista, il progetto ha anche una valenza didattica perché consente di arricchire la formazione degli studenti con competenze specifiche su Linux e i software non commerciali.

L'utilizzo di sistemi operativi e software open source - gratuiti, "leggeri" e in grado di riportare all'efficienza computer di oltre dieci anni fa - consente di allungare il ciclo di vita dei pc, ottenere un risparmio sui costi delle licenze ed evitare l'acquisto di nuove apparecchiature informatiche.  «Valuteremo l'ipotesi - ha affermato Il sindaco Antonello Buscema - di una migrazione dell'Ente all'open source, qualora ciò possa determinare un risparmio per il Comune. Nell'immediato, con questo progetto farò installare alcuni computer rivitalizzati e collegati in rete nella sala d'attesa del mio ufficio, come servizio per i cittadini». Altri "punti multimediali" sorgeranno a breve, come ha spiegato l'assessore all'Ambiente Spadaro, nell'Ufficio turistico, nel Palazzo della Cultura, nella Biblioteca comunale, negli oratori, nelle sale parrocchiali e negli spazi dedicati al sociale. Il progetto, attivo per il momento nell'area di Modica, è aperto anche ai cittadini che vogliono liberarsi di un vecchio computer, senza costi di smaltimento. Per partecipare, basta collegarsi al sito http://www.sudplus.it/index.php/chi-siamo/opensun.html e compilare il form di adesione. Il materiale informatico sarà ritirato a domicilio e utilizzato per allestire le aule multimediali.
Vesna Tomasevic
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