28/03/2023 - 11:06

Nasce Bosco Ferrari per riforestare i terreni confiscati alla criminalità organizzata

In occasione della “Settimana della legalità”, lo scorso venerdì 24 marzo, la prestigiosa Casa di Maranello con Rete Clima mette a dimora le prime piantine per un nuovo bosco su un terreno espropriato alla criminalità organizzata. 

 

Rete Clima, Ferrari, criminalità organizzata

Si “estirpa” l’illegalità per fare spazio agli alberi, simbolo di rinascita. In occasione della “Settimana della legalità”, lo scorso venerdì, la prestigiosa Casa di Maranello con Rete Clima mette a dimora le prime piantine per un nuovo bosco su un terreno espropriato alla criminalità organizzata, per l’avvio di un progetto di grande valore sociale. Saranno 1.000 le piantine che troveranno casa nei prossimi mesi in un terreno agricolo confiscato in provincia di Modena, in un’area di 10 ettari che l’Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) ha destinato al Comune di Formigine per promuovere l’agricoltura sociale e l’attivazione di progetti di inserimento e reinserimento lavorativo.
 

Dove prima c’era una cava, cresceranno un bosco e un frutteto, che ospiteranno una fattoria didattica e un laboratorio agricolo oltre a un padiglione dedicato alla ceramica e un teatro all’aperto. Le attività, a cura della Fondazione Orione 80, saranno rivolte all’inclusione lavorativa di giovani. In programma anche percorsi di educazione ambientale che coinvolgeranno le scuole, alla scoperta delle colture impiantate e della loro trasformazione all’interno del ciclo produttivo negli allevamenti della zona e nell’industria alimentare. Alla piantagione dei primi alberi, che si è tenuta questo pomeriggio, hanno partecipato una delegazione di Ferrari, il sindaco di Formigine Maria Costi, oltre agli educatori e ai giovani della Fondazione Orione 80.  
 
È qui che Ferrari, grazie al supporto progettuale e scientifico di Rete Clima, impresa sociale non profit impegnata in azioni di sostenibilità̀ e di decarbonizzazione a favore delle aziende, metterà a dimora querce, aceri ma anche rosa canina, biancospino, maggio ciondolo, tiglio e altri arbusti che favoriscono la biodiversità. Le piante andranno a popolare un “nuovo” Bosco Ferrari, un tassello che si aggiunge al percorso di attenzione al clima e all’ambiente già iniziato nel 2022 dal Cavallino Rampante, che prevede la forestazione di 30 ettari di terreni in tutta la provincia di Modena. Il progetto “Bosco Ferrari” ha infatti preso il via proprio a Maranello, dove Rete Clima nell’autunno 2022 ha realizzato un bosco di sei ettari con specie arboree e arbustive autoctone, nate da semi certificati e selezionate al fine di ricreare un ecosistema dagli alti benefici ambientali. 
 
"Bosco Ferrari" e i progetti pensati nell’ambito della tutela ambientale con Rete Cima rispondono all’impegno e alla responsabilità dell’azienda di auto che ha solide radici nei propri territori d’origine, nella promozione di azioni locali di rinaturalizzazione volte al miglioramento del territorio, alla tutela della biodiversità, al miglioramento della qualità dell’aria ed al contrasto al riscaldamento climatico. 

“Gli alberi”, spiega Andrea Pellegatta, co-fondatore di Rete Clima e responsabile dei progetti forestali”, “giocano un ruolo importante per il benessere e la qualità della vita: contribuiscono al contrasto al riscaldamento climatico assorbendo CO2 atmosferica, sequestrano particolato atmosferico, operano la regimazione delle acque di pioggia, permettono un incremento della biodiversità, comportano una diminuzione dell’isola di calore urbana, migliorano il paesaggio, offrono funzioni fruitive e ricreative per i cittadini”. Il progetto Bosco Ferrari si costituisce come un esempio virtuoso di forestazione sul territorio nazionale, uno tra i più grandi progetti realizzati in Italia da una azienda privata, frutto di una visione orientata alla valorizzazione del territorio locale, alla generazione dei servizi ecosistemici e alla mitigazione climatica.

“Oltre alla quantità di alberi piantati”, prosegue Pellegatta, “sono altrettanto importanti alcuni aspetti tecnici, che accrescono il valore dei progetti forestali: le piante utilizzate sono coltivate da vivai italiani, sono accompagnate da passaporto fitosanitario che ne garantisce la salute e per la loro piantagione vengono coinvolte aziende florovivaistiche locali. La composizione dei nuovi boschi comprende fino a 25-30 specie arboree e arbustive diverse, adatte al luogo in cui vengono piantate, e questo favorisce la biodiversità e di conseguenza la presenza di insetti impollinatori, anche quelli poco frequenti, che svolgono funzioni importantissime per il Pianeta, per la tutela della biodiversità stessa e per il nostro sistema alimentare”.

“Bosco Ferrari” aderisce alla Campagna Nazionale Foresta Italia, promossa da Rete Clima in partnership con Coldiretti e PEFC, sostenuta da molte aziende che credono in una Italia più verde. Rete Clima è un ente tecnico non profit che supporta le aziende in percorsi di governance sostenibile, di decarbonizzazione, di sostenibilità, di partecipazione e di rendicontazione delle performance ESG verso i propri stakeholder. Costituitasi nel 2011, oggi Rete Clima è strutturata come Impresa Sociale («società non-profit») e opera come network tecnico e di comunicazione/rendicontazione. La Rete, anche in collegamento con il mondo accademico e della ricerca, sviluppa insieme alle aziende concrete azioni nei settori ESG, con una particolare attenzione ai progetti NBS (Nature Based Solutions) sul territorio locale. La Rete è composta da tecnici nel campo dell’ingegneria, delle scienze ambientali e forestali, dell’economia, dell’agronomia, della comunicazione, animati dalla comune passione verso la sostenibilità quale strategia di equilibrio tra l’uomo e l’ambiente.

Marilisa Romagno
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