01/01/2013 - 01:00

"Mobilità dolce" per il Parco Costa Otranto Leuca e Bosco di Tricase

Si rafforza la proposta di un nuovo modello di sviluppo nella regolamentazione della lunga linea di terra da Otranto a Santa Maria di Leuca, con un Piano Territoriale all'insegna della "mobilità dolce" attraverso un percorso ciclabile ecosostenibile e che permette di godere appieno del paesaggio
 
Il Parco Naturale Regionale "Costa Otranto Leuca e Bosco di Tricase" avvia l'iter condiviso del Piano Territoriale. Il documento inciderà fortemente sul territorio, pertanto deve accogliere istanze pluralistiche e coinvolgere tutti gli attori che si muovono su quest'area. A tale scopo è stato organizzato l'incontro che si terrà venerdì 16 settembre alle ore 17 nel Castello di Andrano, e che avrà come oggetto le "Infrastrutture per la mobilità dolce".
 
Il Forum prende le mosse dal quadro di conoscenze delineato nel Documento di analisi preliminare del Piano Territoriale e dalle recenti iniziative attivate nell'ambito di "Salento nel Parco". Mobilità e accessibilità saranno parole guida per sollecitare un modello di viabilità all'interno dell'area protetta che miri alla costruzione di reti ecologiche nel tentativo di ridurre le barriere e la frammentarietà. Il Parco , infatti, è attraversato longitudinalmente dalla litoranea.
 
La lunga strada permette di godere del paesaggio ma costituisce anche una barriera materiale che interrompe la continuità degli habitat. Inoltre, l'intenso traffico stagionale determina condizioni di criticità per l'area naturale protetta. Nasce così l'idea di costruire, sulla sede della strada litoranea, una grande "autostrada delle biciclette" connessa alle tante stazioni: dalla ferrovia locale e da qui ai percorsi urbani, ai sentieri rurali, ai centri storici passando per i secolari uliveti fino a giungere al mare. Il traffico veicolare scorrerà, invece, sulla strada più interna che collega i centri urbani, mentre il traffico veloce e operativo scorrerà sugli assi stradali primari.
 
La grande strada ciclabile consentirà di ridurre gli impatti sull'aria, la fauna e la vegetazione, inoltre renderà più sicura la circolazione di ciclisti e pedoni che potranno ammirare e contemplare i paesaggi agevolati dal tempo lento degli spostamenti.
 
L'invito all'incontro in allegato.
Mara Giuditta Urriani
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