01/01/2013 - 01:00

Iniziativa ''orti in condotta''

Quanti bambini oggi possono dire di aver tenuto tra le mani un ortaggio? Quasi nessuno direi, al massimo gli avranno visti impacchettati negli scaffali dei supermercati o in qualche minestra molto probabilmente preconfezionata. Da questo presupposto parte l'iniziativa "orti in condotta".
L'iniziativa parte da Slow food che già dagli ultimi anni ottanta promuove la creazione di orti urbani, a metà degli anni novanta nasce l'iniziativa "The Edible Schoolyard", che incentivava lo sviluppo degli school garden, orti educativi affidati alle scuole in cui i bambini imparano a coltivare gli ortaggi e a migliorare un rapporto con la natura.
In Italia l'iniziativa arriva con il nome di "Orto in condotta" ed attualmente sono ben 224, più di quanto ci si potesse aspettare. Qualche giorno fà, in occasione del giorno di San Martino che segna la fine dell'anno agrario, tutte le scuole aderenti all'iniziativa hanno partecipato alla Festa degli Orti in condotta, un ideale incontro che ha coinvolto studenti, insegnanti, genitori e nonni. E una buona occasione per tirare le prime somme dell'iniziativa.
I numeri sono più che confortanti: tre anni fa Slow Food Italia parlava di realizzare 100 orti scolastici entro il 2009, e il progetto sembrava ambizioso; oggi, che del 2009 viviamo gli ultimi mesi, gli orti scolastici in Italia sono ben 224! In totale sono 16.800, i baby-coltivatori, aiutati da 1400 insegnanti e da oltre 11.500 genitori e nonni. Il segreto sta nell'entusiasmo di insegnanti, bambini e intere famiglie (nonne e nonni compresi), ben espresso dalle parole di Franca Manzoni, maestra di Montale Pistoiese. "A settembre, i ragazzi non sanno neppure che le carote o le patate nascono sottoterra. E non sono convinti di doversi sporcare le mani con la terra proprio a scuola, ma ben presto si lasciano conquistare. Alla fine dell'anno, quando alla mensa si ritrovano nel piatto il radicchio trevigiano, lo scansano, chiedono l'insalata del nostro orto. E consigliano alle mamme le cose giuste da comprare al supermercato".
Sparsi in 19 regioni, capofila la Toscana con 49 orti seguita dal Piemonte con 41. Chini a terra, imparano a seminare, annaffiare, coltivare e ad osservare i frutti del proprio lavoro. Vedono la terra nuda, non nascosta sotto lingue d'asfalto e di cemento, l'annusano, vi affondano le mani.
A questo servono gli orti scolastici: ad educare i bambini, fin da piccoli, a un diverso rapporto con il cibo, al valore della biodiversità e al rispetto dell'ambiente. Ad amare la terra, sperando che da grandi se lo ricordino.
 
Tommaso Tautonico
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