01/01/2013 - 01:00

Il cicloturismo come strumento di recupero territoriale

C'è un giovane imprenditore napoletano, Gennaro De Concilio, che ha reso possibile in Italia, ai turisti stranieri, la tendenza del turismo sostenibile : il cicloturismo.
"Con il turismo sostenibile - spiega De Concilio- puoi vivere un' escursione giornaliera, un fine settimana o una vera e propria vacanza scegliendo il tema che, oltre la bicicletta, caratterizza la tua passione : archeologia, oasi naturalistiche, fattorie, strade del vino e dell'olio e, ovviamente, i luoghi MITO del territorio italiano quali ad esempio la Costiera Amalfitana, Il lago di Como, il Chianti, le Dolomiti, ecc.ecc". "Oggi - continua De Concilio - il 100% dei nostri clienti è costituito da stranieri. Il nostro core business si conferma il noleggio di attrezzature sportive per il cicloturismo fai da te. Grazie alla crescita della domanda è nata la necessità di collaborare con i tour operator per la creazione di soluzioni cicloturistiche personalizzate. La nostra filosofia è fare da giunto tra la domanda cicloturistica estera ed i territori italiani, meglio se non appartenenti al turismo convenzionale e caratterizzati da una necessità di sviluppo socio-economico".

"da un po' di tempo - conclude De Concilio- abbiamo consolidato la nostra presenza nei luoghi italiani di maggiore interesse turistico. Alcuni nostri clienti sono arrivati in Italia dalla Russia o hanno attraversato il Kenia, in bicicletta. Credo che non abbiano problemi nell'andare in giro per le strade del nostro meridione. Adesso puntiamo alle località dimenticate dal turismo ma soprattutto che hanno ereditato circostanze di interesse archeologico o naturalistico invidiate e studiate nelle università di tutto il mondo. Un esempio ? La piana di Nola e le varie oasi naturalistiche sparse per l'Italia".
L'idea nasce dalla passione per l'Italia e per la bicicletta e dal desiderio di dare ai turisti ed agli italiani l'opportunità di vivere una esperienza personale unica, irripetibile ed irriproducibile, e di poter conoscere i lati inesplorati del nostro "bel paese", facendo di questo un'opportunità di sviluppo sostenibile e di responsabilità sociale di impresa. Il giovane imprenditore partenopeo ha tramandato la passione per la bicicletta dal suo nonno materno il quale, già nel 1928, era in corsa nel pregiatissimo ed ormai scomparso Velò Club Napoli.
Tommaso Tautonico
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