01/01/2013 - 01:00

I rifiuti in Italia

Il VI programma comunitario dell'ambiente pone tra i suoi obiettivi quello di monitorare i dati sulla produzione, recupero e smaltimento dei rifiuti di ogni stato membro. In Italia questo compito è svolto dall'ISPRA che annualmente redige il rapporto sui rifiuti.
Sulla base di questi dati, che fanno riferimento alla banca dati MUD 2007,cerchiamo di fare un panoramica su quella che è la situazione Italiana, inerenti alla produzione, alla raccolta differenziata e alla gestione dei rifiuti urbani.
La produzione nazionale di rifiuti urbani si attesta, nel 2007, a 32,5 milioni di tonnellate, valore analogo a quello registrato nell'anno 2006. La crescita tra il 2006 ed il 2007 risulta, infatti, inferiore alle 40.000 tonnellate, corrispondenti ad un incremento percentuale dello 0,1% circa. Va rilevato che l'andamento della produzione dei rifiuti urbani può essere legato a diversi fattori; si riscontra, ad esempio, una correlazione, più o meno evidente nei differenti anni, tra crescita della produzione degli RU e andamento degli indicatori socio economici, quali prodotto interno lordo e spese delle famiglie residenti. Un ulteriore fattore che ha potuto determinare un rallentamento della crescita della produzione dei rifiuti urbani è l'attivazione, in vari contesti territoriali, di specifiche misure di prevenzione.
Diverse amministrazioni, infatti, soprattutto quelle già molto avanzate in termini di organizzazione del sistema integrato dei rifiuti, da alcuni anni operano al fine di incentivare la prevenzione e la minimizzazione della produzione di rifiuti. Sicuramente tra queste misure un ruolo importante gioca, il diffondersi di strumenti di tariffazione puntuale dei servizi di raccolta che incidono direttamente sui prezzi dei servizi e dei processi di gestione dei rifiuti.
In vari contesti sono stati avviati strumenti finalizzati a minimizzare i flussi avviati ai sistemi di raccolta attraverso la riduzione dell'immesso al consumo di prodotti. Tra questi vanno citati, ad esempio, l'introduzione di sistemi di erogazione alla spina, la promozione dell'uso dei contenitori a rendere, la diffusione ell'utilizzo di imballaggi secondari riutilizzabili, ecc. Si diffonde anche, da diversi anni, il compostaggio domestico che sta andando peraltro incontro a rapida diffusione anche in altre aree del Paese.
Riferendosi invece alle macroaree geografiche, si rileva come i dati relativi al nord Italia riflettano, in generale, il trend registrato a livello nazionale con una crescita, anche in questo caso dell'ordine dello 0,1% tra il 2006 ed il 2007. Un incremento leggermente superiore, ma comunque decisamente contenuto, si rileva per le regioni del Mezzogiorno, +0,2% circa, mentre una totale stabilità si registra per il centro Italia (+0,01% circa).
Per quanto riguarda i dati relativi al pro capite, si rileva che nel 2007 la produzione nazionale si attesta a
546 kg/abitante a fronte di un valore pari a 550 kg/abitante per anno rilevato nel 2006. Diminuzione legata al fatto che la popolazione residente è cresciuta, tra il 31 dicembre 2006 ed il 31 dicembre 2007, di 488.003 unità. Anche in questo caso, riferendoci alle macroaree, i maggiori valori, nel 2007, si riscontrano, per il Centro, con circa 630 kg per abitante per anno, ed i più bassi per il Sud, con circa 508 kg/abitante per anno. In particolare, al Centro si registra, rispetto al precedente anno, un calo percentuale della produzione pro capite di rifiuti urbani pari all'1,1% circa (-7 kg/abitante per anno) ed al Sud ad una diminuzione dello 0,2% circa (-1 kg/abitante per anno). Il Nord invece si colloca a circa 539 kg/abitante per anno, -0,9% rispetto al 2006 (- 5 kg/abitante per anno).
Per quanto riguarda la raccolta differenziata, nel 2007 raggiunge, a livello nazionale, una percentuale pari al 27,5% della produzione totale dei rifiuti urbani. Tale valore in crescita rispetto al dato rilevato nel 2006 (25,8%) risulta, tuttavia, ancora inferiore sia al target del 35% previsto dall'articolo 205 del D.Lgs 152/2006 per il 31 dicembre 2006, che al target del 40% introdotto dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 per il 31 dicembre 2007. Gli obiettivi di raccolta differenziata, combinando le due normative, sono, infatti, i seguenti:
- almeno il trentacinque per cento entro il 31 dicembre 2006;
- almeno il quaranta per cento entro il 31 dicembre 2007;
- almeno il quarantacinque per cento entro il 31 dicembre 2008;
- almeno il cinquanta per cento entro il 31 dicembre 2009;
- almeno il sessanta per cento entro il 31 dicembre 2011;
- almeno il sessantacinque per cento entro il 31 dicembre 2012.
La situazione appare decisamente diversificata passando da una macroarea geografica all'altra: infatti, mentre il Nord, con un tasso di raccolta pari al 42,4%, supera abbondantemente l'obiettivo del 2007, già praticamente raggiunto nel 2006 (39,9%), il Centro ed il Sud, con percentuali rispettivamente pari al 20,8% ed all'11,6%, risultano ancora decisamente lontani da tale obiettivo.
Anche nel 2007, il contributo maggiore alla crescita complessiva è dato dalle regioni settentrionali (+380 mila tonnellate circa, +6,5%) dove il sistema di raccolta risulta, peraltro, già particolarmente sviluppato da diversi anni. Un incremento minore, in valore assoluto, si osserva per il Sud (quasi 150 mila tonnellate in più tra il 2006 ed il 2007); tale aumento corrisponde, però, ad una crescita particolarmente rilevante in termini percentuali (+13,6% circa), in considerazione dei bassi livelli di raccolta finora registrati in questa macroarea geografica. Nelle regioni del centro Italia l'incremento della raccolta differenziata si colloca, invece, a circa 58 mila tonnellate, pari ad un aumento percentuale del 3,9%, valore inferiore rispetto alla crescita fatta rilevare da questa macroarea geografica nel precedente anno, corrispondente a circa 84 mila tonnellate (+6,1%).
Scendendo più nel dettaglio della raccolta differenziata, un ulteriore incremento, a livello nazionale, della raccolta differenziata è rappresentato dalla frazione organica (umido + verde), che passa dai 2,7 milioni di tonnellate del 2006 ai 2,9 milioni di tonnellate del 2007 (+7%).
La raccolta della frazione organica, è diffusa soprattutto nelle regioni del Nord dove risulta più sviluppato il sistema impiantistico di recupero mediante compostaggio di qualità (oltre 3,2 milioni di tonnellate di potenzialità di trattamento). In tale macroarea geografica il valore di raccolta pro capite si attesta, infatti, ad oltre 79 kg per abitante per anno, a fronte dei circa 32 kg per abitante per anno del Centro e dei circa 18 kg per abitante per anno del Sud (la raccolta pro capite nazionale si colloca a quasi 49 kg per abitante per anno. Il divario tra le tre macroaree geografiche nei valori pro capite di raccolta differenziata della frazione organica appare, dunque, ancora abbastanza rilevante. Tra il 2006 ed il 2007 si registra una crescita della raccolta di questa frazione di quasi 3,9 kg/abitante per anno nelle regioni del Mezzogiorno, (+83 mila tonnellate rispetto al 2006, di cui oltre la metà derivante dall'incremento della raccolta della regione Sardegna), di circa 3,4 kg/abitante per anno nel Nord (+114 mila tonnellate) e di appena 0,5 kg/abitante per anno nel Centro (+11 mila tonnellate).
La seconda fazione maggiormente raccolta nel 2007, è quella cellulosica, con circa 2,7 milioni di tonnellate intercettate in maniera separata ed una crescita percentuale, rispetto al 2006, pari al 6,7% circa. Il pro capite nazionale si attesta a circa 45,2 kg per abitante per anno, con una media superiore ai 61 kg per abitante per anno al Nord, di quasi 54 kg per abitante per anno al Centro, ed inferiore a 20 kg per abitante per anno al Sud.
La frazione cellulosica e quella organica rappresentano, nel loro insieme, più del 62,5% del totale della raccolta differenziata. Esse, inoltre, unitamente alle frazioni tessili ed al legno costituiscono i cosiddetti rifiuti biodegradabili, relativamente ai quali il D.Lgs. 36/2003 ha introdotto specifici obiettivi di riduzione dello smaltimento in discarica. Il quantitativo di rifiuti biodegradabili raccolti in modo differenziato, nel 2007, è pari ad oltre 6,3 milioni di tonnellate, con una crescita percentuale, rispetto al 2006, del 7,5% circa.
Una crescita pari al 9,4% circa (+43 mila tonnellate circa) si rileva, invece, per quanto attiene alla raccolta della plastica, frazione quasi interamente costituita, da rifiuti di imballaggio (poco meno del 97% del quantitativo di plastica complessivamente raccolto) ed una crescita del 7,4% circa (+25 mila tonnellate circa) per quanto riguarda la raccolta delle frazioni metalliche.
Per quanto attiene, infine, ai rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) si osserva, nel 2007, un quantitativo complessivamente raccolto pari a circa 116 mila tonnellate con una crescita percentuale, rispetto al 2006, del 7,8% circa.

Questa è la fotografia della situazione italiana, spetta ora a noi, e solo a noi, far si che questi dati possano sempre migliorare, proponendo azioni mirate, campagne di sensibilizzazione e favorendo l'evolvere di progetti sulla raccolta differenziata, i primi a guadagnarne saremo noi stessi.
Tommaso Tautonico
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