03/02/2015 - 12:14

Giuramento Mattarella: dalla legge elettorale al lavoro per tutti. Ecco le parole del presidente

"L'impegno di tutti deve essere rivolto a superare le difficoltà degli italiani e a realizzare le loro speranze". Con queste parole il nuovo presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha iniziato il suo discorso di insediamento dopo aver prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento riunito in seduta comune integrato dai delegati regionali.
 
Dopo aver ringraziato i suoi predecessori, in particolare Giorgio Napolitano, Matterella ha reso omaggio alla Corte Costituzionale, "organo di alta garanzia a tutela della nostra Carta fondamentale" e al Consiglio Superiore della magistratura, "presidio dell'indipendenza" e a tutte le magistrature. "Avverto pienamente la responsabilità del compito che mi è stato affidato" ha detto il nuovo capo dello Stato. 
 
"Il lavoro che manca per tanti giovani, specialmente nel Mezzogiorno, la perdita di occupazione, l'esclusione, le difficoltà che si incontrano nel garantire diritti e servizi sociali fondamentali. Sono questi i punti dell'agenda esigente su cui sarà misurata la vicinanza delle istituzioni al popolo" ha continuato Mattarella. 
 
"Per uscire dalla crisi, che ha fiaccato in modo grave l'economia nazionale e quella europea, va alimentata l'inversione del ciclo economico, da lungo tempo attesa. E' indispensabile che al consolidamento finanziario si accompagni una robusta iniziativa di crescita, da articolare innanzitutto a livello europeo. L'urgenza di riforme istituzionali, economiche e sociali deriva dal dovere di dare risposte efficaci alla nostra comunità, risposte adeguate alle sfide che abbiamo di fronte. Esistono nel nostro Paese energie che attendono soltanto di trovare modo di esprimersi compiutamente. Penso ai giovani che coltivano i propri talenti e che vorrebbero vedere riconosciuto il merito. Penso alle imprese, piccole medie e grandi che, tra rilevanti difficoltà, trovano il coraggio di continuare a innovare e a competere sui mercati internazionali" ha proseguito il presidente. 
 
"Non servono generiche esortazioni a guardare al futuro ma piuttosto la tenace mobilitazione di tutte le risorse della società italiana. Parlare di unità nazionale significa, allora, ridare al Paese un orizzonte di speranza. Perché questa speranza non rimanga un'evocazione astratta, occorre ricostruire quei legami che tengono insieme la società" ha detto Mattarella. 
 
Il presidente si è poi rivolto ai giovani parlamentari che rappresentano le "speranze e le attese dei propri coetanei. Rappresentano anche, con la capacità di critica, e persino di indignazione, la voglia di cambiare. A loro, in particolare, chiedo di dare un contributo positivo al nostro essere davvero comunità nazionale, non dimenticando mai l'essenza del mandato parlamentare". 
 
"Tutti sono chiamati ad assumere per intero questa responsabilità" ha continuato il presidente ricordando come sia necessario riavvicinare gli italiani alle istituzioni in modo da puntare alla riforma della nostra Costituzione e al superamento della "logica della deroga costante alle forme ordinarie del processo legislativo, bilanciando l'esigenza di governo con il rispetto delle garanzie procedurali di una corretta dialettica parlamentare". 
 
Per fare ciò Mattarella, dopo aver ricordato l'importanza dell'approvazione di una nuova legge elettorale, si è soffermato sulle capacità che deve avere un buon capo dello Stato, che da garante della Costituzione deve favorirne l'applicazione "tutti i giorni" partendo dal riconoscimento a tutti i cittadini del diritto al lavoro
 
Il presidente ha poi ringraziato il Papa, la magistratura e le forze dell'ordine che "contrastano la criminalità organizzata", le mafie e il terrorismo internazionale, il corpo diplomatico e ha infine ricordato la vicenda dei due fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
 
Ovviamente il discorso di insediamento del nuovo presidente della Repubblica non poteva non concludersi con l'esortazione "Viva la Repubblica, viva l'Italia!". 
Rosamaria Freda
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