31/05/2014 - 20:15

Giornata senza tabacco: sigarette e sostenibilità. Un binomio possibile?

Oggi, come ogni anno, si celebra la giornata mondiale senza tabacco. Secondo i dati diffusi dall'Istituto Superiore della Sanità sarebbero soprattutto le donne a non rinunciare alle sigarette invertendo, per la prima volta dopo 5 anni, il trend di consumo.

"La prevalenza di fumatori in Italia anche quest'anno mostra una situazione di stallo, ad eccezione delle fumatrici che interrompono un trend in discesa registrato negli ultimi 5 anni con un incremento di 3,6 punti percentuali" ha spiegato sul sito dell'Iss, Silvio Garattini, Direttore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri. "Resta stabile la prevalenza dei fumatori, diminuendo dello 0,8%, e aumenta invece nel gentil sesso passando cioè dal 15,3% del 2013 al 18,9% del 2014. La percentuale totale dei fumatori in Italia passa così dal 20,6% dello scorso anno al 22% del 2014. Crolla, invece, l'uso della sigaretta elettronica: gli utilizzatori sono passati dal 4,2% del 2013 all'1,6% del 2014" ha annunciato Garattini. 
 
Noi di Alternativa Sostenibile non possiamo non chiederci quale sia il rapporto tra le sigarette e la sostenibilità ambientale e quanto possa essere sostenibile il settore della coltivazione e della lavorazione del tabacco. Quanto alle sigarette, il dubbio è presto fugato. Secondo uno studio della San Diego University, pubblicato su Current Environmental Health Reports, ogni anno ben 4600 miliardi di mozziconi finiscono nell'ambiente.Si tratta di un danno incalcolabile visto che buona parte delle sostanze chimiche prodotte dalla combustione del tabacco resta nelle cicche e di conseguenza, vista l'enorme quantità di sigarette consumate ogni anno nel mondo, anche il piccolo mozzicone diventa un'importante fonte di inquinamento. 
 
Ma qual è il rapporto tra i produttori di sigarette e la sostenibilità? Ovviamente le grandi multinazionali del fumo non possono negare i danni causati dai loro prodotti alla salute pubblica, ma sottolineano la propria attenzione ad una produzione che abbia il più possibile a che vedere con la sostenibilità. 
 
Per esempio, la British American Tobacco, a proposito della propria politica ambientale, inserisce tra gli obiettivi principali del gruppo quello di "adottare i più elevati standard internazionali per quanto riguarda la salvaguardia dell'ambiente nonché della salute e della sicurezza sul posto di lavoro, sia per i dipendenti, che per tutto il personale operante nelle strutture dell'azienda"
 
E ancora, sempre a proposito del binomio tabacco-sostenibilità, ricordiamo che la Philip Morris, lo scorso mese di aprile ha sottoscritto un accordo con la Coldiretti con cui si impegna a consegnare ed acquistare oltre il 40 per cento della produzione nazionale di tabacco a chilometri zero.
Rosamaria Freda
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