26/09/2016 - 13:35

Francia: l'ultima cena delle stoviglie monouso in plastica. Una decisione scientificamente provata?

È recentissima la notizia che la Francia ha messo al bando piatti e bicchieri di plastica con una norma che prevede un lasso di tempo fino al 2020 per adeguarsi. La notizia naturalmente non è di quelle che passano inosservate per le conseguenze economiche e ambientali che una tale decisione comporta.

Innanzitutto non ci sono prove che la produzione e lo smaltimento delle stoviglie biodegradabili abbiano un impatto ambientale migliore di quelle in plastica: anzi, ci sono prove scientifiche che dimostrano esattamente il contrario". – afferma Marco Omboni, presidente di Pro.mo – Gruppo Produttori Stoviglie monouso in Plastica.

"La sostenibilità di un prodotto non può essere valutata soltanto nella fase del fine vita, ma evidentemente deve prendere in considerazione l’intero ciclo di vita: dalla materia prima alla lavorazione, ai trasporti, allo smaltimento. Il recente studio di Life Cycle Assessment - LCA – commissionato da Pro.mo, eseguito in conformità alle norme ISO 14044 e 14040 e asseverato da SGS Italia ha dimostrato, come si evidenzia nei grafici che seguono, che l’impatto ambientale del ciclo di vita delle stoviglie monouso in plastica, polipropilene (PP) e polistirene (PS), è mediamente inferiore a quello delle compostabili in acido polilattico (PLA) e polpa di cellulosa.”

Aggiunge Omboni: “Inoltre, la norma francese introduce il concetto di compostaggio domestico di questi prodotti, un’ipotesi che spiazza gli stessi produttori di stoviglie compostabili (fra i quali anche aziende del nostro gruppo!), orientati ad ottemperare i dettami del compostaggio industriale, ben diverso da quello domestico. Questo senza considerare l’aspetto costo, che pure un suo peso dovrebbe avere, in un periodo di crisi come questo.”

L’UE propone di abbandonare il modello produttivo lineare, che parte dalla materia prima per arrivare al rifiuto, ed è a favore di una logica circolare che prevede il riutilizzo dei materiali nel ciclo produttivo e che identifica il processo di riciclo come il mezzo più efficace ed efficiente per salvaguardare l’ambiente: da questo punto di vista le stoviglie in plastica entrano, e sempre più entreranno, nel circolo virtuoso del riciclo delle plastiche.

Conclude Omboni: “Considero il compostaggio industriale dei rifiuti organici un’ottima soluzione da estendere e sostenere, ma mi sembra evidente che l’obiettivo di realizzare nuovi prodotti riciclandone di usati sia forse più impegnativo, ma di certo più stimolante che produrre ammendante in casa con stoviglie che costano un capitale, sempre ammesso che ci si riesca... Le scelte per salvaguardare l’ambiente devono basarsi su dati oggettivi e non su auspici o spinte emotive: se così fosse, probabilmente risulterebbe chiaro che non serve proibire, ma usare il prodotto giusto al momento giusto, perché non esistono prodotti buoni e cattivi in assoluto”.

Lo studio LCA completo è consultabile e scaricabile dal sito: www.pro-mo.it

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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