01/01/2013 - 01:00

Foca Monaca, sculture in pietra per collegare le comunità che ancora ospitano la specie nel mediterraneo

Al termine di un'estate di avvistamenti, parte da Pescara la statua diretta in Croazia. Analisi più accurate svelano novità importanti sull'avvistamento dell'Isola del Giglio, in Toscana: si è trattato di due esemplari, un maschio e una femmina.
 
Stabilire stretti rapporti tra le diverse comunità di piccoli centri marinari del Mediterraneo uniti da un "insolito destino", quello di ospitare un tempo, e in molti casi ancora oggi, la rarissima Foca monaca, uno degli animali più rari del pianeta. La prospettiva è quella di aumentare il comune senso di responsabilità verso la specie e promuovere lo scambio di esperienze e buone pratiche di gestione.
E' questo lo spirito che ha animato oggi la speciale Giornata dedicata a questo animale organizzata a Pescara, presso il Circolo Nautico del Porto Turistico della città, dal Gruppo Foca Monaca e dal WWF e che ha visto come momento clou il saluto dei bambini di una scultura in pietra raffigurante una Foca monaca con il cucciolo. La statua è la copia in versione leggermente ridotta di quella già presente a Marettimo, nelle Isole Egadi: un progetto voluto da Marco De Salvo, un giovane attivista del gruppo Foca Monaca, e appoggiato dal WWF per promuovere una sorta di gemellaggio tra le comunità che ospitano questa importante specie, purtroppo ancora oggi in pericolo di estinzione nel Mediterraneo. L'iniziativa si inquadra nel percorso del WWF verso il 2010, anno della Biodiversità.
La statua infatti partirà domani dal porto di Pescara e viaggerà insieme ai messaggi e ai disegni preparati da alcune classi elementari della città diretta al porto di Komiza, in Croazia, dove l'attende un vero e proprio comitato di accoglienza. L'area di Komiza è infatti una delle zone del Mediterraneo ancora frequentate dalle foche. La statua verrà donata dagli esperti del Gruppo Foca Monaca alla comunita' di Komiza e in particolare sarà accolta da una delegazione di bambini e ragazzi delle scuole elementari per poi essere posizionata nell'area portuale della cittadina.
L'evento si colloca al termine di un'estate particolarmente ricca di avvistamenti di foche lungo le nostre coste, come hanno riportato anche le cronache dall'Isola del Giglio e il più recente all'Isola di Ponza, in condizioni in cui le comunita' e gli "uomini di mare" hanno scarse informazioni sulla specie e su come gestire queste situazioni. Oltre agli incontri con le scuole, la mostra fotografica, le proiezioni di documentari sulla specie e attività didattiche gli esperti hanno anche potuto fare il punto sulle più aggiornate conoscenze sulla specie.
"E' importante poter preparare le comunità ad un possibile ritorno della specie non solo attraverso gesti simbolici ma altresì divulgando il più possibile, anche con l'aiuto di esperti e gruppi che si dedicano da anni a questa specie, informazioni più aggiornate possibili sulle condizioni di vita delle foche monache nel Mediterraneo - ha dichiarato Camilla Crisante, Presidente del WWF Abruzzo - Va vista proprio in questo quadro l'attività' che viene svolta dal Gruppo Foca Monaca; attività senza la quale non potremmo avere conoscenza dello stato della presenza di un gioiello del Mediterraneo, una tra le specie più rare al mondo".
"La foca del Mediterraneo è uno dei mammiferi più rari al mondo e appartiene ad una regione considerata dal WWF una delle priorità globali, al pari dell'Amazzonia o del Congo. E' un'animale che appartiene a quel gruppo di predatori tipici della nostra area e che fanno parte della cultura e dell'identità del nostro paese, insieme all'orso, il lupo,la lince - ha dichiarato Antonello Pollutri, referente Biodiversità del WWF Italia.

Per maggiori informazioni visitare il sito del Gruppo Foca Monaca: www.focamonaca.it
Tommaso Tautonico
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