07/02/2017 - 12:12

Finanza sostenibile, Galletti: ambiente al centro della quarta rivoluzione industriale

E' stato presentato a Roma il "Rapporto del Dialogo nazionale dell’Italia per la finanza sostenibile - Financing the Future” che punta a trasformare l'economia internazionale in un modello di sviluppo a bassa intensità di carbonio, inclusivo e sostenibile.

Considerare l’ambiente non più come un vincolo ma come il motore della “quarta rivoluzione industriale”. E’ questo uno degli obiettivi a cui sta lavorando il ministero dell’Ambiente attraverso un consolidamento della agenda verde nella politica del governo.
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 A spiegarlo è stato il ministro Gian Luca Galletti intervenuto alla presentazione del “Rapporto del Dialogo nazionale dell’Italia per la finanza sostenibile - Financing the Future”, pubblicato da ministero dell’Ambiente e Unep e presentato ieri a Roma. 

Il Dialogo nazionale per la finanza sostenibile, promosso dal ministero dell’Ambiente, in partenariato con il Programma Ambiente delle Nazioni Unite e con il sostegno del ministero dell’Economia, ha fornito agli operatori l’occasione per aprire un dibattito sulle opportunità offerte dalla green economy e sulla necessità di potenziare gli strumenti finanziari a sostegno dell’attuazione dell’Accordo di Parigi. 

L’Italia ha inserito la finanza verde fra i temi prioritari del suo programma di presidenza del G7 Ambiente in programma a giugno a Bologna, esaminando il ruolo dei centri finanziari per la sostenibilità e i bisogni delle Pmi.  Dal rapporto - che si conclude con l'indicazione di 18 azioni specifiche in materia politica, di innovazione finanziaria, infrastrutture di mercato e creazione delle conoscenze - emerge che l’Italia si trova di fronte all’opportunità strategica di orientare il proprio sistema finanziario in modo da sostenere la transizione verso un modello di sviluppo a bassa intensità di carbonio, inclusivo e sostenibile.

Al termine dell’evento, al quale hanno preso parte tra gli altri anche il ministro dell’Ambiente del Lussemburgo Carole Dieschbourg e il Sottosegretario generale ONU e direttore esecutivo UNEP Eric Solheim, ministero dell’Ambiente e UNEP hanno sottoscritto un accordo di collaborazione sui seguenti temi: costruire la resilienza dei paesi ai cambiamenti climatici con approcci eco sistemici, promuovere il trasferimento e l’uso di tecnologie per le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica per uno sviluppo a basso contenuto di emissioni e infine sostenere la pianificazione e attuazione di iniziative per ridurre le emissioni dovute alla deforestazione e alla degradazione delle foreste.

Lo sviluppo ambientale è lo sviluppo industriale del Paese. L'ambiente entra sempre più nelle nostre prospettive finanziarie, e sarà tra i fattori economici più rilevanti prevalentemente per tre ragioni: la prima, di tipo etico-morale, riguarda il debito ambientale che i Paesi sviluppati hanno nei confronti dei Paesi in via di sviluppo” ha detto Galletti. La seconda ragione è che l'ambiente sarà centrale in quella che definiamo la ‘quarta rivoluzione industriale’, e le imprese che capiranno prima l'economia circolare, saranno quelle più competitive nel nuovo mondo”. “La terza ragione è che la sostenibilità ambientale ha una stretta relazione con i bilanci delle aziende; molte materie prime considerate inesauribili non lo saranno più, e finanza e ambiente saranno sempre più legate” ha aggiunto il ministro. Dal rapporto viene fuori un'anomalia di questo Paese di cui tenere conto: abbiamo una struttura imprenditoriale diversa dalle altre e composta per il 95% da piccole e medie imprese, piccoli e piccolissimi imprenditori che fanno prodotti ad altissima tecnologia, ma che hanno bisogno di capire l’importanza e la necessità di questo cambiamento culturale che metterà sempre più l’ambiente al centro” ha concluso Galletti. 

 “La crescita sostenibile rimane al centro dell'agenda di public policy globale. Oggi come non mai è importante il concetto di crescita sostenibile, che è anche un modo per lasciarsi alle spalle un periodo difficile per l'economia globale” ha aggiunto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. La crescita sostenibile e la crescita inclusiva saranno tra i temi al centro del G7 italiano. Muoversi verso lo sviluppo sostenibile è una riforma strutturale, in grado di cambiare i comportamenti dei  mercati e degli stakeholder, e quindi di dare risultati concreti. È solo cambiando i comportamenti che si ottengono risultati sfidanti" ha concluso Padoan
Rosamaria Freda
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