29/03/2024 - 12:05

Festival del Verde e del Paesaggio, i convegni del 2024

Festival del Verde e del Paesaggio 2024, Auditorium Parco della Musica di Roma, dal 5 al 7 aprile.

Festival del Verde e del Paesaggio, i convegni del 2024

Gli Incontri sulla città del domani

Le città - motore delle economie locali e nazionali con l’80% del Pil - sono al centro dei maggiori problemi che la società odierna deve affrontare. Dalle disuguaglianze alle pandemie al cambiamento climatico.

Gli economisti urbani da tempo affermano che l’inquinamento - emissioni di CO2 e di PM2,5 - è tra i principali fattori di stress derivanti dalla crescita di una città.

Nel 2015, le emissioni di CO2 fossile rappresentavano il 77% delle emissioni di gas serra di origine antropica a livello mondiale. Dal 2000, il loro aumento ha comportato l'aumento globale dei gas serra responsabili del riscaldamento della Terra. E questo a sua volta è stata la causa dei trend evolutivi delle anomalie metereologiche.

In un certo senso ciò non sorprende, dato che oltre la metà della popolazione mondiale vive oggi nelle città, più che in qualsiasi altro momento della nostra storia. L’aumento previsto di 2,5 miliardi di abitanti urbani entro il 2050 metterà ulteriormente a dura prova le risorse idriche e le infrastrutture urbane. La protezione e il ripristino degli ecosistemi, come le foreste, saranno una componente fondamentale per la resilienza urbana.

Le città occupano solo il 3% della superficie dell’intero pianeta ma sono responsabili di:

  • 75% delle emissioni di CO2
  • 50 % dei rifiuti
  • 60% - l’80% del consumo di energia
  • 75% dell'utilizzo delle risorse naturali

Un nuovo rapporto della Banca Mondiale indaga il ruolo cruciale che le città svolgono sia nell’arrestare il cambiamento climatico che nel proteggere le persone dai suoi impatti.

Sottolinea l ’urgente necessità che le città adottino strategie di pianificazione urbana integrata e verde per affrontare le sfide interconnesse.

Come affermano Ian Goldin e Tom Lee Devlin nel loro ultimo libro "Age of the City. Why our Future will be Won or Lost Together", per superare i problemi che le città devono affrontare, è essenziale comprendere il ruolo che queste svolgono nel crearli.

Le persone vogliono trasferirsi nelle città per migliorare la propria vita, sfuggire alla povertà, alla guerra o i cambiamenti climatici estremi.

Le città ospitano più della metà della popolazione mondiale e la maggior parte delle infrastrutture e della produttività economica. Dovranno essere più inclusive, empatiche, resilienti, verdi, circolari, biodiverse, eque capaci di migliorare la qualità della vita di chi le abita. Ricche di spazi verdi, alberi per abbattere le isole di calore, corridoi ecologici per accogliere una grande varietà di specie animali e vegetali.

Proteggerle e migliorarle rappresenta la più grande sfida globale dell'Antropocene.

Roma e le strategie contro la crisi climatica

Il Festival del Verde e del Paesaggio 2024 in questa 13° edizione continua la riflessione iniziata negli anni passati organizzando incontri che puntano sulla città come motore principale della riconversione ecologica.

Fa il punto sulla situazione attuale:

  • riscaldamento globale
  • aree verdi
  • biodiversità e insetti impollinatori
  • alberi e forestazione urbana
  • salute umana
  • spazio urbano
  • combustibili fossili

Ragiona su azioni e strategie. Mette al centro Roma. Metropoli che tra tante difficoltà e contraddizioni, è la più verde d’Europa con più di 42 milioni di metri quadrati di verde e capitale europea della biodiversità. Il comune costiero più grande in Europa (con 20 km di costa tirrenica). Attraversata da 56 km di Tevere e con un reticolo idrografico tra i maggiori d’Europa.

È inoltre la prima città in Italia ad adottare una vera e propria Strategia di Adattamento Climatico. Con interventi da realizzare entro il 2030, per mettere in sicurezza il territorio dagli impatti previsti al 2050.

È membro dal 2005 del C40 cities. La rete globale delle 97 città più influenti al mondo che collaborano insieme per:

  • dimezzare la loro quota di emissioni entro il 2030
  • aiutare a limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi
  • costruire comunità sane, eque e resilienti
  • intensificare l’azione per il clima e condividere le migliori pratiche

È una città-bosco, con il suo ambizioso progetto di forestazione urbana: 1 milione di alberi entro il 2026.

Ed è tra le 100 città scelte dalla Commissione Europea per un futuro di sostenibilità e neutralità climatica. Partecipa al progetto 100 Climate-Neutral and Smart Cities by 2030 con interventi di decarbonizzazione in settori strategici come la mobilità sostenibile, la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, l’economia circolare.

Roma può dunque divenire protagonista della 'rivoluzione green’. Città eterna e verde.

VENERDÌ 5 APRILE

10.00 La biodiversità

10.00 Inaugurazione e saluti istituzionali

11.00 Roma la città giardino Incontri sulla città

Negli ultimi decenni, l’urbanizzazione è stata uno dei principali motori della perdita di habitat e lo “sviluppo residenziale e commerciale” è la terza minaccia per le specie più frequentemente citate nella Lista Rossa IUCN. Inoltre, l’urbanizzazione crea barriere fisiche e chimiche che possono impedire il movimento e la dispersione delle specie, limitando la loro capacità di trovare cibo, riparo e partner riproduttivi.

Tuttavia aree urbane ben gestite possono sostenere elevati livelli di biodiversità tanto da diventare «hotspot di biodiversità». Gli spazi verdi urbani, come parchi, giardini e tetti verdi, possono supportare una vasta gamma di specie autoctone e fornire habitat importanti per impollinatori, uccelli e altri animali.

Roma ha un patrimonio ecologico fruibile di grande rilievo, caratterizzato da un articolato sistema di habitat che include un vasto sistema di aree naturali protette, parchi e giardini e ville storiche, golene fluviali, aree agricole e orti urbani. Il suo territorio è infatti caratterizzato da ben 22 aree naturali protette e 40 ville storiche (circa 5.000 ettari complessivi) situate sia nelle zone centrali, sia nella fascia più periferica. A questa ricchezza si affianca una straordinaria vocazione agricola: oltre 52 mila ettari (il 40% del suo intero territorio) e circa 1.900 aziende agricole produttive. Solo nell’area cittadina centrale (quella all’interno del GRA) le specie vegetali censite sono state 1.300 (che rappresentano il 20% della flora italiana), 5.200 gli insetti (14% di tutte le specie presenti in Italia), 22 specie di pesci d'acqua dolce, 10 di anfibi (27% delle specie italiane), 16 di rettili (30% delle specie italiane), 140 di uccelli, di cui 80 nidificanti (il 32% delle specie nidificanti in Italia) e 33 di mammiferi (26% delle specie presenti in Italia).

Incorporando soluzioni basate sulla natura (NbS) nella progettazione e pianificazione urbana, le città possono promuovere la connettività ecologica e sostenere la resilienza degli ecosistemi locali, migliore la qualità dell’aria, ridurre gli effetti delle isole di calore e creare opportunità ricreative ed educative.

11.00 Sabrina Alfonsi Assessora Ambiente Comune di Roma

Fabio Attorre Professore Associato di Botanica Ambientale e Applicata e Direttore dell’Orto Botanico Sapienza Università di Roma

Lorenzo Ciccarese Responsabile Conservazione Biodiversità Terrestre, agricoltura e Foreste presso l’istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA

Simonetta Lombardo Direttrice Festival Cinema in verde, fondatrice Agenzia Silverback

Giuseppe Sorrentino Direttore Dipartimento Tutela Ambientale Comune di Roma

Pio Federico Roversi CREA Direttore dell’Istituto Nazionale di Riferimento per la Protezione delle Piante

Rosi Sgaravatti Presidente Assoverde

coordina Rossella Ongaretto Architetto, specialista del paesaggio, vice Presidente AIAPP LAMS

12.00 Il giardino è un ecosistema Incontri sul giardino

In passato non sempre abbiamo pensato al nostro giardino come a una riserva naturale che sostiene e accoglie specie animali e vegetali. O considerato la biodiversità come qualcosa che abita felicemente nei nostri spazi verdi, ma piuttosto da qualche parte “là fuori nella natura”.

Questo è però il ruolo che avranno i paesaggi costruiti ora e nel prossimo futuro.

Non abbiamo percepito abbastanza la velocità con cui molte specie stanno scomparendo dai nostri quartieri, dalle nostre città. Forse perché non ci è stato insegnato abbastanza, quanto fosse vitale per il nostro benessere e per la nostra sopravvivenza.

In fondo se non sappiamo riconoscere un rondone come possiamo preoccuparci se l’anno dopo non torna?

Terrazzi, balconi, davanzali, cortili, giardini, possono contribuire ai nostri ecosistemi locali e sostenere la produzione degli ecosistemi essenziali.

E allora progettiamoli come fossero luoghi “ricchi di significato ecologico”. Vere e proprie "Riserve della Biosfera”, come quelle aree verdi riconosciute dall’Unesco, dove l’uomo vive in connessione con la natura e si sperimentano strategie di sviluppo sostenibile.

Il giardinaggio in fondo cos’altro è se non quell’attività che permette di “popolare” gli spazi, rendendoli vivi? E trasformare un luogo inabitato in casa per tutta la comunità di viventi?

Se lo iniziamo a considerare come un atto di connessione con la natura, scopriremo che il mondo intero è un giardino da abitare e rendere abitale. Un «giardino planetario», in cui giocare, divertirsi, condividere e vivere insieme.

Fare giardinaggio per la biodiversità è una mentalità.

Si tratta di apprezzare e comprendere la natura, osservare il cambio delle stagioni, mentre si aiuta e si ammira l’arrivo di insetti, impollinatori, uccelli e animali selvatici.

Significa prestare attenzione alla funzione prima dell’estetica. Al modo in cui le piante sono state coltivate e prodotte. Al cambiamento climatico e alle sue conseguenze. All’impatto umano. Alla sopravvivenza di insetti e altre specie.

Solo così potremo creare un habitat naturale vitale per tutti i viventi.

La responsabilità di “amministrare” bene la Terra e la cura dei suoi ecosistemi dipende da ognuno di noi.

È sufficiente un giardino. Un balcone. Un'aiuola della città. Un orto pubblico o comunitario. Un parco urbano. Un'area verde. Chiunque può trovare il suo posto.

Marta Fegiz Garden designer di formazione umanistica, Marta si è laureata in Lettere alla Sapienza di Roma nel 1987 per poi proseguire gli studi nel campo dell’Arte dei Giardini e della progettazione del Paesaggio diplomandosi all’Istituto Quasar di Roma nel 1996.

Sara De Zucco Laureata in scienze biologiche e in scienze agrarie, coltiva e sperimenta nella pratica quotidiana la coltivazione di piante spontanee che richiedono meno cure, sono più resistenti ai cambiamenti climatici e rappresentano una grande riserva di biodiversità.

coordina Elisabetta Margheriti Direttore commerciale del Vivaio Torsanlorenzo, è consulente di importanti lavori di ricerca italiani e internazionali, collabora con riviste e trasmissioni televisive

15.00 – 17.30 CITY4Pollinators

Introduce

Flavio Trinca Formazione Ordine degli Architetti di Roma

Giovanna Dante (Dip. BIGEA – AlmaMater – Università di Bologna), responsabile scientifica del corso e assistente al coordinamento LIFE4Pollinators

Formazione per operatori del verde (architetti paesaggisti agricoltori) giardinieri, gratuita

Questo corso si inserisce nell’ambito del progetto LIFE4Pollinators (LIFE18/GIE/IT000755) – “Coinvolgere le persone per proteggere le api selvatiche e gli altri impollinatori nel Mediterraneo”, cofinanziato dal programma LIFE della UE. È un progetto coordinato dall'Alma Mater Studiorum- Università di Bologna che coinvolge quattro paesi mediterranei (Italia, Grecia, Spagna e Slovenia). Per maggiori informazioni e avere accesso a tutto il materiale prodotto, consultare il sito www.life4pollinators.eu.

Gli impollinatori selvatici sono il fulcro dei nostri ecosistemi, ma da alcuni decenni il loro numero sta drasticamente diminuendo. Il progetto LIFE4Pollinators intende migliorare la conservazione degli insetti impollinatori e delle piante entomofile nella regione mediterranea, attraverso la creazione di un circolo virtuoso che porti a cambiamenti progressivi nelle pratiche antropiche che rappresentano le principali minacce per gli impollinatori.

Gli spazi verdi urbani correttamente gestiti favoriscono la conservazione delle specie selvatiche e aumentano la qualità dei servizi ecosistemici, tra i quali l’impollinazione sia delle piante spontanee che di quelle coltivate nelle città; gli impollinatori selvatici sono infatti tra i principali utilizzatori degli ambienti verdi delle aree urbane, parchi, zone in via di rinaturalizzazione, giardini e aree fiorite e possono rappresentare corridoi ecologici per la vita di questi insetti. L’ambiente urbano però può essere contaminato dall’uso dei pesticidi, anche se potenzialmente meno rispetto a quello agrario. Tali prodotti sono infatti usati negli orti urbani contro gli insetti fitofagi e nelle altre aree urbane, nella lotta contro le zanzare e altri insetti nocivi per la salute umana. Le api e gli altri impollinatori possono quindi essere esposti a queste molecole tossiche con gravi danni sulla loro sopravvivenza. Un uso sostenibile dei pesticidi anche nelle aree urbane è fondamentale per la conservazione degli impollinatori selvatici.

Obiettivi

  • Il modulo 1 ha l’obiettivo di fornire ai cittadini, ai tecnici del verde e agli amministratori locali una serie, certamente non esaustiva, di possibili pratiche di gestione del verde urbano che favoriscano la conservazione e l’incremento degli impollinatori presenti in città
  • Il modulo 2 fornisce informazioni sul potenziale impatto dei pesticidi nei confronti degli impollinatori negli ambienti urbani e da strumenti per mitigare questo rischio attraverso la gestione degli insetti “dannosi” con metodi sostenibili

Relatori

Fabio Sgolastra Professore associato in entomologia agraria presso l’Università di Bologna. Si occupa dello studio e conservazione degli insetti impollinatori nell’agroecosistema e si è occupato della stesura del manuale per gli agricoltori e dell’implementazione di corsi nel progetto LIFE4Pollinators.

Umberto Mossetti Curatore dell’Orto Botanico ed Erbario dell’Università di Bologna. Si occupa di ricerche riguardanti la biologia di specie vegetali rare o minacciate, di biologia riproduttiva delle piante con particolare riguardo ai rapporti piante/impollinatori, di storia degli Erbari e della Botanica ed è il responsabile della stesura del manuale e delle attività dirette ai gestori del verde urbano, nel progetto LIFE4Pollinators.

SABATO 6

La forestazione urbana

11.00 Roma città bosco Incontri sulla città

Roma città più verde d’Europa, con i suoi 350.000 alberi di cui alcuni monumentali, guarda agli obiettivi dell’Agenda 2030 e lavora ad ambiziosi interventi di forestazione urbana per rafforzare la sua antica e preziosa “dote arborea”.

Insieme alle Nature Based Solutions – NBS (come infrastrutture, corridoi, tetti e pareti verdi, fitodepurazioni, alberature, parchi e orti urbani) l’importanza delle foreste urbane è riconosciuta come essenziale per consentire alle città di rafforzare la resilienza e l’adattamento ai cambiamenti climatici, migliorando la qualità dell’aria, contrastando le ondate di calore e le alluvioni. Questa esigenza è riconosciuta anche nella Strategia Forestale Europea che riprende l’obiettivo di mettere a dimora 3 miliardi di alberi entro il 2030 utilizzando principalmente le aree urbane e periurbane dove si dovrà piantare “l’albero giusto al posto giusto”.

Le aree metropolitane costituiscono la tipologia di insediamento umano che più caratterizza il nostro periodo storico e si inquadrano come centri nevralgici di attività umane e di alterazione degli equilibri ambientali. Nelle aree urbane il posizionamento strategico degli alberi può ridurre la temperatura dell’aria di 2-8 ºC. In città gli alberi di grandi dimensioni filtrano gli inquinanti e il particolato fine, regolano il flusso dell’acqua e ne migliorano la qualità. Posizionati intorno agli edifici possono ridurre del 30% il consumo di aria condizionata e far risparmiare il 20-50% dell’energia necessaria per il riscaldamento. Forniscono habitat, cibo e protezione a piante e animali, arricchendo così la biodiversità urbana. Trascorrere del tempo tra gli alberi migliora la salute fisica e mentale aumentando i livelli di energia, accelerando i tempi di recupero, diminuendo la pressione sanguigna e lo stress, senza dimenticare i considerevoli effetti positivi sui bambini che vivono sempre di più disconnessi dalla natura.

Sabrina Alfonsi Assessora Ambiente Comune di Roma

Vito Emanuele Cambria Dipartimento Biologia Ambientale Sapienza Università di Roma

Luca Catalano paesaggista studioOSA

Piermaria Corona Direttore Centro di ricerca Foreste e Legno CREA

Mario Faro Presidente Consulta Vivaismo Coldiretti

Nada Forbici Presidente Assofloro

Maurizio Martina vice direttore generale FAO

Giammarco Palmieri Presidente Commissione Ambiente Comune di Roma

coordina Paolo Ghini Vice presidente Ordine Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Roma

La forestazione urbana

14.30 Le micro-foreste urbane

La foresta urbana ha un enorme potere rigenerante che dona alle nostre menti un riposo dall’ attenzione forzata richiesta dalla vita moderna e dagli ambienti urbani. Senza poi dimenticare i considerevoli effetti sui bambini che vivono sempre di più disconnessi dalla natura. 

Roma città più verde d’Europa, con i suoi 350.000 alberi di cui alcuni monumentali, guarda agli obiettivi dell’Agenda 2030 e lavora ad ambiziosi interventi di forestazione urbana per rafforzare la sua antica e preziosa “dote arborea”. 

La prima micro-foresta nel parco dei Caduti, quartiere San Lorenzo, progettata da Oasi Green Lab, ideata dal dipartimento di ingegneria edile e ambientale della Sapienza, coordinato dalla professoressa Fabiola Fratini e con la collaborazione del Municipio II e della Sorbona di Parigi.

Fabiola Fratini Architetto, PhD, è professore associato di Tecnica e Pianificazione Urbanistica - Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale, Sapienza Università di Roma.

Francesco Messina Funzionario alberature servizio Giardini Forest for Rome

15.00 Foreste urbane e città

Per unire Roma “dalle periferie al centro” è necessario un grande piano di rigenerazione urbana coerente con i bisogni e le vite delle romane e dei romani. Deve mettere al centro una politica urbanistica integrata che crei connessioni attorno allo spazio pubblico. Valorizzi le vocazioni e le funzioni esistenti, aggiungendone nuove. Favorisca la realizzazione di progetti di “prossimità” che coinvolgano le comunità locali.

La città a 15 minuti teorizzata dall'urbanista Carlos Moreno, il modello urbano in cui tutti gli abitanti possono soddisfare le proprie esigenze in massimo 15 minuti a piedi o in bicicletta dalla propria abitazione.

Roma ha costruito, in collaborazione con i Municipi, un programma di trasformazione urbana finalizzato alla creazione di una città policentrica. Sostenibile resiliente, inclusiva, sostenibile, circolare e attenta al consumo di suolo.

Si chiama "15 Municipi 15 Progetti per la città in 15 minuti ". È stato sviluppato in collaborazione tra l’Assessorato all’ Urbanistica e l'Assessorato Decentramento, Partecipazione e Servizi al Territorio per la Città dei 15 minuti.

Il progetto si pone l'obiettivo di realizzare spazi urbani, dotati di servizi e luoghi aggregativi, in ogni quartiere. Alcuni interventi riguardano quartieri densamente popolati. Territori che hanno vere e proprie cicatrici del tessuto urbano o non hanno servizi né spazi pubblici di socializzazione e di costruzione identitaria del quartiere.

Sono 15 ambiti con sfide e opportunità straordinarie. Ciascun intervento diventa un modello, in termini di approccio, per contribuire a trasformare e rigenerare la città. A migliorare la qualità di vita delle persone.

Il Programma prevede lo stanziamento di 22,5 milioni di euro complessivi per finanziare i primi interventi di rigenerazione in 15 ambiti territoriali.

Diversi i criteri di individuazione. Caratteristiche morfologiche e funzionali. Concentrazione delle istanze dei cittadini evidenziate dai percorsi di ascolto del territorio svolti negli anni precedenti. Vocazione a diventare esempi di città in 15 minuti. Presenza di aree ed edifici - in particolare scuole - di proprietà di Roma Capitale. I cantieri inaugurati all'inizio del 2024 hanno risorse che ammontano a un milione e mezzo a Municipio.

Elena Andreoni Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica Roma Capitale

16.15 Trasformare il Lazio in una regione sempre più attenta alle sfide della qualità dell’aria e alla cura del territorio, delle aree verdi e dei parchi. Contrastare il cambiamento climatico, compensare le emissioni di CO2, proteggere la biodiversità.
Sono questi gli obiettivi di OSSIGENO, il progetto della Regione Lazio che con un investimento di 12 milioni di euro in 3 anni e grazie alla collaborazione di Enti pubblici e privati mira a piantare su tutto il territorio regionale 6 milioni di nuovi alberi e arbusti autoctoni certificati, uno per ogni abitante della regione. 30 mila ettari di “bosco diffuso” in più nel Lazio x 240 mila tonnellate all’anno di CO2 che sarà assimilata e compensata grazie ai nuovi alberi.

Alessandra Somaschini Direzione regionale Ambiente, Cambiamenti climatici, Transizione energetica e Sostenibilità, Parchi

17.00 Rigenerazione degli ecosistemi in ambito urbano AIAPP

Simone Amantia Scuderi agronomo forestale

Duccio Centili OPPURE Alessandro Serafini Sauli specialista della Regione Lazio naturalista che si occupa di Valutazioni di incidenza ambientali VIncA

Marina Fresa architetto

Fabio Masotta architetto del paesaggio

DOMENICA 7

Il cambiamento climatico

11.00 La città sostenibile

Il cambiamento climatico è un fenomeno globale che ha un impatto significativo sulla vita urbana. L’aumento delle temperature provoca innalzamento del livello del mare, aumento di eventi meteorologici estremi come inondazioni, siccità e tempeste, isole di calore, diffusione di malattie. E tutto ciò ha un impatto costoso sui servizi di base, sulle infrastrutture, sugli alloggi, sui mezzi di sussistenza umani e sulla salute delle città.

Le città - motore delle economie locali e nazionali con l’80%del Pil - contribuiscono in modo determinante al cambiamento climatico, poiché le attività urbane sono le principali fonti di emissioni di gas serra. Pur occupando solo il 3% della superficie dell’intero pianeta, sono responsabili del 75% delle emissioni di CO2, del 50 % dei rifiuti e consumano tra il 60% e l’80% di energia e il 75% delle risorse naturali.

Con l’obiettivo dell’accordo sul clima di Parigi di limitare il riscaldamento globale a 1,5° o ben al di sotto dei 2°, le città devono compiere un cambiamento radicale con scatti di adattamento e resilienza.

Roma è la prima città italiana ad essersi dotata di un clima di una Strategia di Resilienza. (100 RC), un ambizioso piano sviluppato in collaborazione con 100 Resilient Cities, un progetto ideato dalla Rockefeller

Foundation. Il piano mette al centro il benessere dei cittadini e, allo stesso tempo, prepara al meglio la città ad affrontare diversi problemi, non solo il cambiamento climatico ma anche l’immigrazione, l’invecchiamento della popolazione, l’inquinamento, il trasporto pubblico, lo smaltimento dei rifiuti e l’aumento della povertà. La Strategia di Resilienza - che si basa su 4 pilastri fondamentali, 9 azioni prioritarie e 58 misure concrete - consentirà a Roma di attuare soluzioni integrate per affrontare le sfide attuali e future. Tra le diverse attività, è inclusa l’istituzione dell’Ufficio di Resilienza permanente all’interno di Roma Capitale.

Nel 2017 ha aderito al Patto dei Sindaci per il clima e l’energia, un movimento globale, lanciato e sostenuto dall'Unione europea, attraverso il quale gli enti locali si impegnano a favore dell'energia sostenibile, per ridurre di almeno il 40% entro il 2030 le emissioni clima alteranti, aumentando il livello di efficienza energetica e la produzione di energia da fonte rinnovabile

Ed è parte attiva del network C40, rete globale di grandi città per sviluppare e implementare politiche e programmi volti alla riduzione dell’emissione di gas serra e dei danni dei rischi ambientali causati dai cambiamenti climatici.

Sabrina Alfonsi Assessora Ambiente Comune di Roma

Maurizio Carta Assessore Urbanistica, Centro storico e Mobilità della città di Palermo, Professore ordinario di urbanistica del Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Palermo

Edoardo Zanchini Piano di adattamento climatico Roma

Strategie urbane di contrasto dei cambiamenti climatici

Edifici, materiali, abitudini: tutto dovrà cambiare nel prossimo futuro urbano a causa dell'emergenza climatica. Le città rappresentano la maggior parte delle emissioni di carbonio del mondo e la loro quota continuerà ad aumentare man mano che aumenteranno di dimensioni.
Il modo in cui tale crescita prenderà forma nei prossimi anni determinerà se riusciremo a evitare gli impatti peggiori del cambiamento climatico e avrà anche importanti implicazioni economiche sulla salute pubblica. Le città resilienti progettate attorno ad una mobilità sostenibilità, alle nature based Solutions e a tutti gli interventi di adattamento o mitigazione del clima, all’efficientamento energetico, genereranno rilevanti benefici ambientali e sociali. C’è ancora molto da fare e il tempo stringe. Ma mettere le città al centro delle strategie economiche nazionali, permetterà di proteggere il nostro pianeta costruendo al tempo stesso un futuro migliore per tutti coloro che le chiamano casa.

12.00 Lo spazio urbano, biodiversità e il cambiamento climatico

Gianni Celestini Architetto, professore associato Dipartimento di Architettura e Progetto, Sapienza Università di Roma, responsabile della ricerca progetti interdisciplinari Sapienza: Landscape Infrastructure. Rome’s metropolitan area experimental projects for ecological and social activation and regeneration

12.30 Green infastructure

Maria Beatrice Andreucci Architetto, professore associato Dipartimento di Pianificazione, Design, Tecnologia dell’Architettura, Sapienza Università di Roma, autrice del libro “Progettare green infrastructure”

13.00 Progettare la città con la natura

Maria Pone Architetto, ricercatrice Università Roma Tre, autrice del libro “CLIMACTIONS: la mitigazione dell’Isola di Calore Urbana tra salute e pratiche di rigenerazione”.

Introduce e modera Flavio Trinca Formazione Ordine degli Architetti di Roma

15.00 Oltre il giardino - L'eredità del giardino storico. Sistemi di cura e gestione tra tradizione e innovazione Incontri sul giardino

Da hortus conclusus a locus amoenus, da occupazione frivola ad attività speculativa, da laboratorio di botanica a museo, da architettura a paesaggio: un viaggio formativo dentro e ‘oltre il giardino’ con i suoi significati metaforici e simbolici, in una prospettiva storica e interculturale, e con i suoi risvolti umanistici, scientifici e tecnici, in un’ottica interdisciplinare. Oltre il giardino è un programma di formazione continua e aggiornamento professionale per la cura e la gestione dei parchi e giardini storici.

Nasce su iniziativa del Servizio VIII del Segretariato generale del Ministero della cultura con la collaborazione del Servizio I della Direzione Generale Educazione, ricerca e istituti culturali, ed è curato e realizzato dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, con il supporto di APGI Associazione Parchi e Giardini d'Italia.

È un progetto finanziato dall'Unione europea – NextGenerationEU Dialogo su teorie, pratiche e strumenti per la cura e la gestione del giardino storico nella contemporaneità, con un occhio alla sostenibilità, al riciclo e alla trasmissione dei saperi.

“Oltre il giardino. Seminare conoscenze” è il corso base aperto a un’ampia e differenziata platea di destinatari, ideato per avvicinare e sensibilizzare ai temi del giardino storico, diffondere conoscenze teoriche di base e introdurre ai temi e agli strumenti di valorizzazione e comunicazione del patrimonio culturale. La fruizione dei contenuti formativi, totalmente online, è libera e disponibile fino ad ottobre 2024.

16.30 Premiazioni FVP 2024

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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