26/10/2014 - 15:06

#EU2030: 40-27-27 sono i numeri del nuovo pacchetto Clima-Energia 2030

Entro il 2030 dovranno essere ridotte le emissioni di gas serra del 40%, aumentato del 27% il consumo di fonti energetiche rinnovabili e dovrà essere raggiunto un target indicativo, pari al 27%, nel settore dell'efficienza energetica.
Questi in sintesi gli obiettivi principali contenuti nel quadro 2030 per le politiche dell'energia e del clima messo a punto dal Consiglio europeo che si è riunito a Bruxelles il 23 e il 24 ottobre scorsi, a cui ha partecipato, insieme agli altri leader europei, anche il nostro presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
 
Ma vediamo nel dettaglio le conclusioni a cui è giunto il Consiglio.
 
Riduzione gas serra. Il Consiglio europeo ha approvato un obiettivo UE vincolante di riduzione delle emissioni nazionali di gas a effetto serra almeno del 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. 
 
Sistema Eu ETS. Un sistema di scambio di quote di emissione (ETS) riformato e ben funzionante, con uno strumento di stabilizzazione del mercato in linea con la proposta della Commissione, sarà il principale strumento europeo per raggiungere l'obiettivo della riduzione del 40% delle emissioni di gas serra nell'ambiente. Il fattore annuale di riduzione del tetto massimo di emissioni consentite verrà modificato dall'1,74% al 2,2% a partire dal 2021.
 
Fonti energetiche rinnovabili. L'obiettivo dell'Ue per la quota di fonti energetiche rinnovabili consumate è fissato almeno al 27% nel 2030. Questo obiettivo sarà vincolante a livello dell'UE e sarà realizzato mediante i contributi degli Stati membri, ma senza impedire ai singoli Paesi di fissare propri obiettivi nazionali più ambiziosi e sostenerli, in linea con gli orientamenti sugli aiuti di Stato, nonché tenendo conto del loro grado di integrazione nel mercato interno dell'energia.
 
Efficienza energetica. È fissato un obiettivo indicativo del 27% almeno a livello dell'UE per quanto concerne il miglioramento dell'efficienza energetica nel 2030 rispetto alle proiezioni del futuro consumo di energia sulla base dei criteri attuali. Sarà raggiunto in maniera efficace in termini di costi e rispetterà pienamente l'efficacia del sistema ETS nel contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici globali. Sarà riesaminato entro il 2020, tenendo presente un livello Ue del 30%. La Commissione proporrà settori prioritari in cui si può ottenere un incremento significativo dell'efficienza energetica e modi per realizzare tale risultato a livello comunitario, mentre l'Ue e gli Stati membri concentreranno su questi settori i loro sforzi finanziari e di regolamentazione.
 
Un mercato interno dell'energia pienamente funzionante e connesso. Il Consiglio europeo ha rilevato la fondamentale importanza di un mercato interno dell'energia pienamente funzionante e connesso. Gli sforzi di tutti dovranno tendere al raggiungimento di questo obiettivo con urgenza. Dovranno inoltre essere evitate interconnessioni inadeguate degli Stati membri con le reti di distribuzione del gas e dell'energia elettrica e assicurato il funzionamento sincrono da parte dei Paesi all'interno delle reti continentali europee come previsto nella strategia europea di sicurezza energetica.  
 
 
Sicurezza energetica. Il Consiglio europeo ha approvato ulteriori azioni per ridurre la dipendenza energetica dell'UE e aumentarne la sicurezza energetica per quanto concerne sia l'energia elettrica che il gas. In particolare il Coniglio ha sottolineato la necessità di mettere a punto progetti strategici di interesse comune nel settore del gas, come il corridoio nord-sud, il corridoio meridionale di trasporto del gas e la promozione di un nuovo hub gasiero nell'Europa meridionale. 
 
Governance. Il Consiglio europeo ha sottolineato la necessità di sviluppare un sistema di governance affidabile, trasparente e privo di oneri amministrativi superflui per contribuire a garantire che l'UE rispetti i suoi obiettivi di politica energetica, con la necessaria flessibilità per gli Stati membri e nel pieno rispetto della loro libertà di stabilire il proprio mix energetico. 
 
Gli obiettivi messi a punto nel corso della riunione del Consiglio non sono però piaciuti a Greenpeace che li ha definiti "poco ambiziosi". Secondo l'associazione ambientalista gli step definiti rischiano di provocare un sostanziale rallentamento nella crescita delle energie pulite, favorendo così la dipendenza energetica dell'Europa da fonti inquinanti e costose.
 
Clicca qui per scaricare il documento del Consiglio europeo con le conclusioni sul quadro 2030 per le politiche dell'energia e del clima.
Rosamaria Freda
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