07/02/2017 - 12:43

Economia, per l’Istat in lieve miglioramento. Unione consumatori: non è sufficiente

Secondo gli ultimi dati diffusi dall'Istat la nostra economia sarebbe in lieve ripresa. Ma per l'Unione nazionale consumatori (Unc) si tratterebbe di un miglioramento praticamente inesistente.

L’economia italiana sembra migliorare, seppur leggermente, in particolare nel settore manifatturiero. Ad annunciarlo è l’Istat che ha pubblicato la nota mensile sull’andamento dell’economia italiana del mese di gennaio 2017.
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A novembre la produzione industriale al netto delle costruzioni ha registrato un miglioramento rispetto al mese precedente. Nella media del trimestre settembre-novembre l’indice è aumentato dello 0,9% su base congiunturale trainato dalla robusta crescita dell’energia (+7,5%), mentre i beni di consumo durevoli e i beni strumentali hanno segnato una diminuzione (rispettivamente -1,0% e -0,6%), si legge nella nota dell’istituto di statistica. 

Nella media del trimestre settembre-novembre, l’indice del fatturato dell’industria è aumentato dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti a sintesi di una variazione lievemente negativa sul mercato interno (-0,1%) e di un miglioramento delle vendite sui mercati esteri (+0,7%). La crescita trimestrale ha beneficiato del contribuito positivo di tutti i comparti dell’industria ad eccezione dei beni di consumo durevoli (-0,9%). Nello stesso periodo, gli ordinativi hanno registrato una riduzione significativa (-2,3%), guidata prevalentemente dalla contrazione della componente estera (-5,0%). 

Secondo l’Istat a novembre gli scambi con l’estero hanno inoltre mostrato segnali di ripresa le esportazioni sono cresciute (+2,2% rispetto al mese precedente) sostenute dalla crescita dell’interscambio sia con l’area Ue sia con i paesi extra-Ue. Le importazioni hanno mostrato un aumento più contenuto (+1,7%) a causa della flessione degli acquisti di beni di consumo durevoli (-3,1%). A dicembre è proseguita l’intensificazione dei flussi commerciali con i paesi extra-Ue, con una dinamica più sostenuta delle importazioni (+6,5%) rispetto alle esportazioni (+2,5%). Gli acquisti di energia e di beni strumentali hanno evidenziato una marcata crescita rispetto al mese precedente (rispettivamente +14,4% e +8,2%). A novembre 2016, l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni ha segnato un aumento del 2,0% rispetto al mese precedente. Nella media del trimestre settembre-novembre, tuttavia, l’indice ha registrato una pesante flessione congiunturale (-1,8%). Nel secondo trimestre 2016, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, i dati sui permessi di costruire segnalano, per la prima volta in 5 anni, un aumento della superficie utile abitabile per le nuove abitazioni (+9,1%), mentre per il comparto non residenziale si è registrata una nuova caduta (-7,5%). 

Nel terzo trimestre 2016, l’indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, sia per fini abitativi sia per investimento, è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Nello stesso periodo, secondo i dati rilasciati dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, il numero di compravendite di unità immobiliari residenziali è cresciuto del 17,4% in termini tendenziali. Nel terzo trimestre 2016, i consumi delle famiglie italiane sono aumentati dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, favoriti dall’incremento del reddito disponibile e del potere di acquisto. La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari al 9,3%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Nel quarto trimestre 2016, l’occupazione è rimasta stabile dopo la crescita consistente registrata nei primi due trimestri. Tuttavia gli occupati dipendenti a tempo indeterminato sono diminuiti rispetto al terzo trimestre (-0,3%, -39 mila unità), a fronte di un aumento dei dipendenti a termine (+1%, +25 mila unità) e degli occupati indipendenti (+0,2%, +8 mila unità). 

Nonostante i dati positivi pubblicati dalll’Istat, l’Unione nazionale dei consumatori (Unc) continua ad essere critica nei confronti delle politiche economiche messe in atto dal governo. "Il problema è che i miglioramenti da zero virgola non sono sufficienti. Fino a che i consumi delle famiglie italiane salgono solo dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, le retribuzioni crescono in un intero anno di un misero 0,6% e l'occupazione si limita a restare stabile, o addirittura cala per gli occupati dipendenti a tempo indeterminato, è chiaro che l'attività economica resta al palo e non decolla in modo adeguato per affrontare i problemi del Paese" ha afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori. 
 

Rosamaria Freda
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