21/03/2014 - 16:00

Domenica l'8ª edizione della "Giornata nazionale dell'agriturismo"

Turismo Verde-Cia: il 23 marzo aperture speciali e iniziative "anticrisi" in tutt'Italia, aspettando il "boom" di prenotazioni per Pasqua e i ponti di primavera. Attesi quasi un milione di ospiti.
Il 2013 è stato un anno "nero" per il turismo italiano, con un crollo superiore al 16 per cento dei viaggi per vacanze, ancora più netto per i viaggi brevi (-23 per cento) che sono la "base" stabile delle prenotazioni in agriturismo. Anche i primi mesi del 2014 non hanno riservato soddisfazioni per la vacanza in campagna, con cali sensibili del numero delle presenze e punte del -5 per cento sullo stesso periodo del 2013 e con un decremento generalizzato di oltre il 15/20 per cento se il confronto viene fatto con le "annate d'oro" per il comparto. Gli operatori aspettano, quindi, fiduciosi il periodo pasquale e i prossimi ponti di primavera del 25 aprile e del primo maggio, che si preannunciano lunghi e assolati, per prendere una "boccata d'ossigeno" e fare il pieno di clienti. Con quasi un milione di ospiti attesi tra ristorazione e pernottamenti. In questo contesto si inserisce l'ottava edizione della "Giornata nazionale dell'agriturismo" promossa da Turismo Verde, l'associazione nazionale agrituristica della Cia-Confederazione italiana agricoltori, che domenica 23 marzo inaugura la stagione con aperture ed eventi speciali nelle strutture ricettive aderenti all'iniziativa. Verranno proposti sconti, itinerari culturali, degustazioni guidate e presentazioni di servizi innovativi in azienda. In particolare, questa edizione sarà dedicata alle iniziative di successo adottate da molti operatori agrituristici per contrastare la persistente crisi economica.

Pianoforti e chitarre negli spazi comuni e rassegne di pittura e scultura. Nuove idee per gli agri-turisti, che cambiano identikit: aumentano i single (+5%) e chi cerca su Internet (il 37%). Il cibo resta fondamentale nella scelta per il 39%
Cambia l'identikit dell'ospite agriturista. Mentre, da una parte, tiene lo "zoccolo duro" della clientela di famiglie con bambini che cercano relax, cibi genuini e garantiti e contatto con la natura e gli animali, dall'altra crescono le prenotazioni di single che cercano nell'agriturismo benessere, arte e musica. Sono molti gli agriturismi -spiega Turismo Verde Cia- che hanno scelto di dedicare gli ambienti comuni della struttura ad aree di lettura, in alcuni casi si mettono a disposizione degli ospiti strumenti musicali, in particolare chitarre e pianoforti. Si moltiplicano in particolare nelle Marche, in Umbria e Toscana, le iniziative che avvicinano l'enogastronomia tipica e di qualità a diverse forme artistiche. La fattoria si trasforma in una galleria per pittori contemporanei o location naturale per sculture e installazioni di forme d'arte e in alcune realtà, come in Emilia Romagna, l'azienda diventa all'occasione una discoteca a cielo aperto e immersa nel verde dove i ragazzi mangiano e ballano senza recare disturbo ai vicini. Poi ci sono agriturismi che ospitano piccole mostre-mercato di monili, abbigliamento e oggetti d'artigianato e quelli che utilizzano l'agriturismo come "campo base" per itinerari naturalistici o visite culturali. Tutte idee per rendere più attrattivo l'agriturismo e far crescere così il reddito aziendale in tempo di crisi, anche con l'offerta di attività ludico-didattiche per i bambini e sociali per i disabili (es. l'ippoterapia), senza dimenticare il relax con i corsi di yoga e aree "wellness" come le migliori Spa.

Ma la principale attrattiva, il vero "must" dell'agriturismo, rimane il buon cibo, la cui offerta è sempre più ricercata e variegata. Da qui nasce, ad esempio, "il capriccino", la versione del cappuccino realizzato con latte di capra per soddisfare anche chi soffre di intolleranze alimentari. Ma anche i cioccolatini all'aglio e la crema di radicchio trevigiano per stuzzichini originali tra un pasto e l'altro o i dolcetti con la "biblica" manna per gli amanti delle glassature. Riassumendo i numeri connessi all'agriturismo -sottolinea Turismo Verde Cia- sono circa il 37 per cento quelli che scoprono il "loro" agriturismo da Internet; le offerte "low-cost" sono cresciute del 30 per cento nell'anno; l'80 per cento degli ospiti ha un'età compresa tra i 28 e i 50 anni ma il numero dei sigle è cresciuto di oltre il 5 per cento negli ultimi 10 anni; oltre il 20 per cento dei clienti chiede servizi legati al benessere e al "wellness"; il 46 per cento degli ospiti sceglie la vacanza in agriturismo per stare a contatto con la natura, il 39 per cento per il cibo e il 15 per cento per "ricariche le pile" dopo un periodo di stress.

In dieci anni +57% agriturismi, la metà al Nord. Tante le donne, nel 2013 volano le fattorie didattiche (+15%)
In Italia le aziende agrituristiche sono in costante crescita. Oggi sono 20.474, soltanto nel 2003 erano 13 mila. Vuol dire che in dieci anni sono aumentate del 57 per cento, a dimostrazione della vitalità della "vacanza in campagna", ma anche della multifunzionalità dell'impresa agricola che, attraverso l'ospitalità turistica e le attività connesse, permette di integrare il reddito aziendale.
L'attività agrituristica è relativamente più concentrata nel Nord del Paese, dove si rilevano il 46,7 per cento delle aziende; seguono il Centro (34,6 per cento) e il Meridione (18,7 per cento). A livello regionale -osserva Turismo Verde Cia- la Toscana e il Trentino Alto Adige, rispettivamente con 4.185 aziende e 3.391 aziende, si confermano i territori in cui l'ospitalità "agricola" risulta più radicata. Ma la presenza di agriturismi è molto forte anche in Lombardia (1.415 unità), Veneto (1.376 aziende) e Umbria (1.262 aziende), e poi in Piemonte ed Emilia Romagna (con più di 1.000 aziende a testa) e Sardegna, Lazio, Marche (con oltre 800 aziende). Più di un agriturismo su tre è a conduzione femminile: sono 7.262 le aziende agrituristiche gestite da donne, in crescita sia al Nord (+3 per cento) che nel Centro Italia (+2 per cento). In Toscana, dove c'è la massima concentrazione "rosa", le imprenditrici alla guida di un agriturismo sono pari a circa un quarto (23,5 per cento) del totale nazionale.

Ma la vera novità dell'agriturismo "moderno" è rappresentato dalle attività collegate all'offerta turistica tradizionale: oltre all'alloggio e alla ristorazione, per un totale di 218 mila posti letto e oltre 397 mila coperti -continua Turismo Verde Cia- oggi quasi il 60 per cento delle aziende agrituristiche italiane offre altre attività legate allo sport, al gioco e al sociale. Più di 3.300 agriturismi propongono, infatti, percorsi escursionistici e 2.700 anche in mountain-bike; 3.450 offrono degustazioni di prodotti tipici locali e ricette contadine e oltre 2 mila aziende organizzano corsi di vario tipo, dalla cucina alle erbe officinali. Poi ci sono 1.800 agriturismi dove si pratica il trekking e 1.500 l'equitazione. Il "boom" maggiore nel 2013, però, è costituito dall'attività di "fattoria didattica", con un incremento del 15 per cento e oltre 1.200 aziende "abilitate". Un successo che parte dalla stretta collaborazione con le scuole, in primis le elementari, che scelgono di riavvicinare i bambini alla natura e alla vita di campagna, imparando a curare un orto o a mungere una mucca, a fare il pane o a cavalcare un pony, a raccogliere frutti o a dar da mangiare alle galline. Oggi il fatturato annuo complessivo degli agriturismi italiani supera 1 miliardo di euro, ma la redditività media netta di un'azienda agrituristica si ferma tra i 28 mila e i 30 mila euro l'anno.

Burocrazia e fisco frenano l'agriturismo: 100 giorni "persi" tra le pratiche
In Italia, tuttavia, la morsa della burocrazia non risparmia neppure il settore dell'agriturismo che, per adempiere alle richieste della Pubblica amministrazione, ha bisogno di ben 100 giorni. Inoltre, l'agriturismo subisce un salasso complessivo di costi e oneri che erode quasi il 50 per cento del fatturato. Un problema che non riguarda solo chi un'azienda già ce l'ha -evidenzia Turismo Verde Cia- ma anche chi vorrebbe avviarla: si tratta in maggioranza di giovani che sognano di trasformare le aziende agricole dei genitori in agriturismo. La costituzione di un'impresa multifunzionale come quella dell'agriturismo, che racchiude una molteplicità di attività come l'ospitalità, la ristorazione, le degustazioni, le attività ricreative, comporta infatti il soddisfacimento di numerose normative (solo per fare un esempio: un'azienda spende circa 2 mila euro l'anno per lo smaltimento dei rifiuti e quasi 500 euro per canoni Tv, musica e intrattenimento) che non solo rallentano e complicano di molto l'operatività, ma fanno da freno allo sviluppo e alla crescita del settore. Si tratta, insomma, di ulteriori "lacci e lacciuoli" burocratici che si vanno a sommare a quelli cui è già costretta a soggiacere un'azienda agricola. Non a caso, per ovviare ad alcune di queste difficoltà viene spesso consigliato all'imprenditore che vuole avviare un agriturismo di partire -indipendentemente dai parametri aziendali- con un campo di attività ristretto e di ampliarlo poi gradualmente al fine di diluire e affrontare separatamente le tante pastoie burocratiche. Le difficoltà con le quali si deve confrontare chi vuole avviare una attività agrituristica -conclude Turismo Verde Cia- sono figlie del contrasto esistente tra la norma che cerca di fare della multifunzionalità il suo cavallo di battaglia e la staticità di un apparato amministrativo ancora oggi vetusto e incapace di creare un sistema che garantisca la semplificazione e l'omogeneizzazione delle procedure.
Marilisa Romagno
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