24/10/2017 - 18:22

Cambiamenti climatici: le aziende stanno accellerando il passo verso la sostenibilità

Sempre più aziende si stanno dando obiettivi a basse emissioni per prevenire pericolosi cambiamenti climatici.

Un report rileva come sempre più aziende stanno implementando obiettivi a basse emissioni nei piani industriali e si stanno sempre più allineando per prevenire pericolosi cambiamenti climatici.

cambiamenti climatici

CDP pubblica oggi il più importante indice mondiale che monitora le strategie volte a combattere il cambiamento climatico da parte delle grandi aziende a forte impatto ambientale. Dal nome Picking up the pace, è la seconda edizione del report annuale che rileva come sempre più aziende stanno implementando obiettivi a basse emissioni nei piani industriali di medio-lungo periodo e si stanno sempre più allineando alle indicazioni fornite dagli studi scientifici per prevenire pericolosi cambiamenti climatici. Il 14% delle 1073 aziende rispondenti ha provveduto alla propria crescita futura fissando degli obiettivi scientifici sulla base di target condivisi da parte del Science Based Targets initiative[1], programmi in linea con il livello di decarbonizzazione richiesta per tenere sotto i 2 gradi l’aumento delle temperature globali, principale target stabilito dagli accordi di Parigi e firmato da 200 nazioni. Ulteriori 317 aziende (30% del campione) ambiscono a questi obiettivi nell’arco dei prossimi 2 anni.

Gli attuali target - che coinvolgono almeno un terzo (31%) del panel – mirano a mantenere il riscaldamento globale sotto i 2 gradi, un notevole miglioramento rispetto allo scorso anno (+25%) che riflette un cambio di atteggiamento, verso una direzione più metodica e scientifica.

Gli aspetti chiave dell’analisi sono:

·    Sempre più società stanno monitorando il proprio futuro a basse emissioni: l’89% ha fissato dei target per quest’anno (nel 2016 era l’85%); il 68% li ha fissati per il 2020 (55% nel 2016) e il 20% ha piani di più lungo periodo e guarda al 2030 e oltre (14% nel 2016), scelte cruciali per evitare degli stop agli investimenti in infrastrutture ed asset dal forte impatto ambientale.

·    Riduzione del divario nelle emissioni per andare incontro agli obiettivi globali: il 31% delle aziende va nella direzione di un riscaldamento globale sotto i 2 gradi, il 6% in più rispetto al 25% dello scorso anno.

·    Aumento dei target, in linea con i più recenti studi scientifici: il 14% delle aziende ha aderito alle iniziative di Science Based Targets (le aziende sono passate da 94 a 151 lo scorso anno, compagnie del calibro di AkzoNobel, EDP e Unilever). Un ulteriore 30% - 317 aziende – ha annunciato di voler introdurre obiettivi su base scientifica nei prossimi 2 anni.

·    La transizione verso la riduzione delle emissioni sta portando innovazione

       Oltre un terzo (36%) delle aziende ha introdotto nella propria offerta prodotti a basse emissioni come veicoli elettrici ed edifici green (il 30% nel 2016)

       I tre quarti (75%) delle aziende afferma che i propri prodotti e servizi consente ad altri di ridurre le emissioni (il 64% nel 2016)

       Il 32% delle aziende sta utilizzando un carbon pricing interno e un ulteriore 18% prevede di implementarlo entro due anni

      Il numero delle aziende alimentate da energie rinnovabili è cresciuto del 23% nel corso del 2016, e compagnie come BT e Unilever si sono impegnate a ricorrere al 100% delle energie rinnovabili entro il 2030 nell’ambito dell’iniziativa RE100

     Il numero di aziende con un obiettivo di produzione di energia rinnovabile è aumentato del 36% nell'anno passato (da 55 a 75 aziende)

·    Il clima è arrivato all’attenzione dei CdA: il 98% delle aziende ha manager con responsabilità sul clima e il 90% ha incentivi finanziari per raggiungere obiettivi climatici.

In un’analisi separata, CDP ha stilato la classifica delle 160 aziende – per un totale di 3300 – che hanno meglio preformato (A list) con strategie vincenti per clima, acqua e deforestazione. L’indice è stato stilato – per la prima volta - grazie alla partnership fra CDP, ADEC e South Pole Group.

·    Fra le 160 migliori aziende (A List) figurano Colgate Palmolive Company, Diageo Plc., J Sainsbury Plc., Sky Plc. and Sony Corporation. 

·    Unilever e L'Oréal sono in cima alla lista, con una A in tutte e tre le aree – clima, acqua e foreste – e dimostrano come il business può puntare ai profitti pur riducendo le emissioni di CO2 ,aumentando la sicurezza delle acque e contrastando la deforestazione.

·    I risultati presentati da CDP evidenziano maggiore trasparenza e misurazione delle azioni ambientali nei CdA, valore cresciuto del 33% rispetto al 2013

L’analisi completa Picking up the pace ha valutato un campione di 1829 aziende, 1073 delle quali hanno scelto di divulgare i propri dati ad oltre 800 investitori istituzionali che gestiscono asset per 100 trilioni di dollari. Le aziende rispondenti rappresentano il 12% delle emissioni totali di gas a effetto serra. Il campione è stato definito nel 2016 come benchmark per le strategie aziendali nel contrastare il cambiamento climatico e rappresenta le aziende più significative per capitalizzazione e impatto ambientale.

Alcuni protagonisti dell’analisi: 

·    AkzoNobel: azienda chimica olandese che, entro il 2050, sarà alimentata al 100% da energie rinnovabili ed ha introdotto una politica di carbon pricing che include un “costo sociale della CO2” di 135 euro per tonnellata di CO2

·    BT: il gigante delle telecomunicazioni britannico ha stabilito target ambiziosi su base scientifica per ridurre le proprie emissioni dirette dell’87% entro il 2030

·    EDP: compagnia energetica portoghese la cui elettricità è stata prodotta nel 2016 per il 65% da fonti rinnovabili, cifra destinata a crescere al 75% entro il 2020. Attualmente è allo studio la possibilità che le emissioni di CO2 calino del 30% rispetto al 2015 al fine di raggiungere gli obiettivi fissati al 2030

·    Nissan: il produttore di automobili giapponese ambisce ad essere leader nella produzione di veicoli a zero emissioni. Dal lancio nel 2010, Nissan ha venduto nel mondo più di 240.000 veicoli elettrici guadagnandosi un ottimo posizionamento nel settore.

·    San Diego: la città americana ha partecipato con GE Current, AT&T, Intel e altri all’iniziativa US$30 million Smart City per l’indipendenza energetica della regione. Obiettivo è quello di spingere i consumatori all’utilizzo di auto elettriche, ridurre le emissioni responsabili dell’effetto serra e incoraggiare la crescita economica.

·    Unilever: membro di RE100, multinazionale anglo-olandese che si è impegnata – entro il 2030 – ad avere tutte le operations alimentate solo da energie rinnovabili.

Marilisa Romagno
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