01/01/2013 - 01:00

Cambiamenti climatici ed emission gap dopo Durban

La riduzione delle emissioni di CO2 è il primo obiettivo confermato durante la Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici che si è svolta a Durban lo scorso novembre. La questione fondamentale resta il cosiddetto "emission gap", ovvero la differenza fra le emissioni previste per i prossimi decenni e il livello necessario per limitare il riscaldamento del pianeta al di sotto delle soglie considerate pericolose per la sopravvivenza della terra. I governi saranno in grado di colmarlo?
 
Effetto serra, inquinamento, emissione di CO2 e cambiamenti climatici sono i problemi affrontati durante la Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici che si è svolta a Durban lo scorso novembre. A questi si aggiunge l'importante questione riguardante la volontà e la capacità dei governi di colmare il cosiddetto "emission gap": la differenza fra le emissioni previste per i prossimi decenni (anche nel caso venissero raggiunti gli obiettivi di riduzione stabiliti dagli attuali impegni internazionali) e il livello di emissioni che sarebbe necessario per limitare il riscaldamento della Terra al di sotto delle soglie considerate pericolose per la sua sopravvivenza.
 
L'approfondimento del Centro Studi di Politica Internazionale (in allegato) presenta i risultati della Conferenza, tra i quali l'adozione della "Piattaforma di Durban" che prevede di giungere a sottoscrivere un nuovo accordo globale entro il 2015 e di applicarlo a partire dal 2020. Ciò comporta la riunificazione nella stessa cornice negoziale dei due processi che dalla COP di Bali del 2007 proseguivano separatamente e miravano, entro il 2012, a sviluppare accordi fra i due gruppi di paesi sottoscrittori e non del Protocollo di Kyoto.
 
Inoltre troverete un'analisi delle prospettive di evoluzione del negoziato, che tiene conto anche anche della questione "emission gap", alcuni dati aggiornati sull'effetto serra e una breve analisi dei cambiamenti delle politiche della Cina - primo produttore di gas serra e principale investitore in Green Economy al mondo - che interessano il rapporto fra sviluppo economico e utilizzo delle risorse naturali. 
 
Per quanto riguarda le implicazioni dirette per l'Italia, viene illustrata la situazione delle piccole isole, chiamate anch'esse ad affrontare le sfide dei cambiamenti climatici. Questi territori, proprio per la loro estensione limitata, potrebbero offrire l'opportunità per compiere politiche di cooperazione allo sviluppo per la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici.
Mara Giuditta Urriani
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