29/05/2019 - 18:36

Basta plastica: il libro di un surfista che spiega come agire per ripulire il pianeta

Questo testo rappresenta una finestra sul mondo e per il mondo, per le generazioni a venire, come quella di @gretathunbergsweden. In questo libro il lettore potrà trovare molte idee per ridurre il consumo di plastica - ciascuna sarà presentata sotto forma di “soluzionein2minuti”- e fruire di una panoramica generale sulle azioni innovative basta plastica che stanno prendendo piede in tutto il mondo.

Basta plastica, ripulire il pianeta

Quando nel lontano 1907 venne creato il primo polimero sintetico, labachelite, lo stile ‘usa e getta’ che caratterizza l’attuale epoca era ben lontano dal fare il suo ingresso nelle abitudini sociali. Con il trascorrere dei decenni però ciò che erastato inventato per semplificare la vita degli esseri umanisi è gradualmente trasformato in un nemico della vita stessa. Questo perché la plastica è estremamente duratura e non è biodegradabile. Col trascorrere del tempo diventa fragile e si sbriciola in frammenti più piccoli, le cosiddette “microplastiche”. Ogni pezzo di plastica che è stato prodotto esiste ancora da qualche parte nel mondo e continuerà a esistere per alcune migliaia di anni nelle acque dei mari, nei torrenti, nei nostri parchi e nelle cosiddette ‘oasi felici’, nella terra degli orti dove noi coltiviamo carote e zucchine per la nostra tavola.

La plastica rilascia sostanze chimiche come il BPA (bisfenolo A), un composto che mima l’azione degli estrogeni ed è associato a un calo nella produzione di spermatozoi e all’infertilità negli uomini, e anche al cancro alla prostata e al seno. Questa è la tossicità della plastica e non si stratta più di minacce bensì di un vero e proprio assedio. La plastica ci ha dichiarato guerra. Ne sono vittime non solo gli oceani, che sembrano entità così distanti, ma anche le acque e tutte le spiagge del nostro piccolo Mare Nostrum, i pesci che lo abitano e ancora, seguendo la catena alimentare, gli esseri umani che di quei pesci si cibano ingurgitando polimeri plastici che si sono insinuati nelle viscere degli abitanti dei mari.
La plastica, inoltre,negli oceani crea giganteschi vortici di spazzatura in cui rimane sospesa sotto forma di minuscoli frammenti, strangola e intrappola delfini, balene, tartarughe che moriranno di asfissia, annienta l’ecosistema marino, in un’unica espressione mette gli oceani in ginocchio. Ma non è troppo tardi per agire.

È sulla base di questa convinzione che l’autore del libro,Martin Dorey (@martindorey)surfista e camper-lover basato in Cornovaglia, ha fondato l’organizzazione #2minutebeachclean, il cui segreto del successo sta nell’aver saputo coinvolgere, attraverso i social network, moltissime persone in un cambiamento importante e positivo senza richiedere loro particolare impegno. Pulire le spiagge, conoscendo le ragioni e le implicazioni di questo piccolo gesto di civiltà, può fare la differenza e la sta facendo. Ogni settimana circa 145.000 persone si connettono all’account Instagram e molti tweet firmati dall’organizzazione raggiungono oltre 150.000 visualizzazioni al giorno. Nel 2015 sono state istallate in Cornovaglia otto stazioni di pulizia spiaggia. A distanza di un anno i dati relativi a due spiagge hanno dimostrato un calo dell’immondizia di oltre il 60%. Oggi in Gran Bretagna e in Irlanda le postazioni sono oltre 350.

E in Italia cosa può fare il lettore di questo libro?...il lettore potràcertamente entrare nella grande famiglia dei sostenitori del Pianeta. Come?...semplicemente mettendo in pratica una ‘soluzionein2minuti’ e poi pubblicandone una foto sui social usando l’hashtag #soluzionein2minuti. Ma se il fruitore del testo è ancor più motivato potrà scegliere di essere protagonista in prima linea proponendo una personale #soluzionein2minuti: se sarà ritenuta efficace Martin Dorey e i suoi seguaci ne prenderanno ispirazione aggiungendo così un ulteriore tassello al cambiamento. Il Pianeta ringrazierà. Il libro è disponibile presso tutte le librerie italiane.

Marilisa Romagno
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