17/10/2014 - 00:29

Alluvione Genova: ecco cosa è successo. Galletti: no a scaricabarile

"Di fronte a disgrazie come quelle di Genova, del Gargano, di Refrontolo, di Parma, del grossetano, di Senigallia, della Sardegna il governo c'è. I cittadini ci chiedono risposte. E la nostra reazione non è lo scaricabarile".
Ad affermarlo è stato il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, nel corso dell'informativa che si tenuta nell'Aula di Montecitorio sulle cause e le problematiche connesse all'alluvione che ha colpito Genova tra il 9 e 10 ottobre 2014. Il ministro si era già espresso sulla  situazione all'indomani della tragedia di Genova imputandone la colpa al blocco dei finanziamenti per la messa in sicurezza del territorio, già stanziati da tempo, dovuto ad un ritardo nella complessa macchina burocratica italiana.
 
"La nostra reazione è la responsabilità di chi sa che governare significa risolvere prima di tutto un problema come questo, che l'Italia si trascina dietro storicamente per colpe antiche che non permetteremo siano ripetute. Il dissesto idrogeologico è un male al quale non possiamo rassegnarci. Una malattia da cui l'Italia deve essere curata a tutti i costi. Lo stiamo facendo dal primo giorno, con serietà, consapevoli che l'impegno per mettere in sicurezza il Paese richieda tempo" ha continuato il ministro nell'Aula della Camera.
 
Galletti, dopo aver poi riaffermato la volontà del governo di cambiare le regole e spendere tutti e subito i fondi disponibili per la messa in sicurezza del nostro territorio, è passato a spiegare nel dettaglio cosa è avvenuto a Genova nella notte tra il 9 e il 10 ottobre scorsi. 
 
Le piogge intense che hanno colpito la città in quei giorni erano state associate ad livello di "criticità ordinaria", ovvero un codice giallo, che prevedeva "allagamenti ad opera di piccoli canali bacini con possibili piene improvvise di piccoli rii, oltre a fenomeni di rigurgito del sistema di smaltimento delle acque piovane con coinvolgimento delle aree urbane più depresse".
 
Erano stati inoltre previsti possibili allagamenti e danni ai locali interrati, provvisoria interruzione alla viabilità, specie nelle zone più depresse, scorrimento superficiale nelle sedi stradali urbane ed extraurbane. Si parlava dunque di occasionale pericolosità per l'incolumità delle persone e beni, nulla di più. Ma così non è stato e le precipitazioni hanno provocato il rapidissimo innalzamento di tutti i corsi d'acqua della provincia di Genova, causandone l'esondazione in più punti. La situazione che si è creata ormai è nota a tutti ed ha portato la Regione Liguria ad avviare l'iter per il riconoscimento dello stato di emergenza.
 
In realtà però le conseguenze tragiche delle precipitazioni si potevano prevedere ed anche evitare. I finanziamenti per aumentare la capacità e quindi la sicurezza del tratto coperto del Bisagno alla Foce erano infatti stati già disposti con ordinanza della Protezione Civile del 19 marzo del 2004 per fronteggiare uno stato di emergenza dichiarato il 29 novembre 2002. Questa ordinanza individuava le risorse da utilizzare, 70 milioni di euro, e assegnava la responsabilità dell'intervento al presidente della Regione Liguria. Questo primo lotto di lavori di adeguamento della copertura del Bisagno appaltato nel 2005 è stato realizzato, ha proseguito Galletti. 
 
Ora il presidente della Regione Liguria ha attivato le procedure per la realizzazione dei nuovi lavori. Si prevede che gli interventi verranno ultimati in 28 mesi. Il completamento dell'integrale adeguamento del tratto coperto - dalla Foce alla stazione Brignole - richiede un impegno finanziario di ulteriori 95 milioni di euro. L'opera garantirà il deflusso in sicurezza di una portata massima di 450 metri cubi al secondo del torrente Bisagno, con un impegno di spesa previsto di circa 221 milioni di euro. Tale opera potrà essere rivalutata, tuttavia, a seguito dell'integrale adeguamento della copertura del Bisagno e della realizzazione dei previsti interventi sul Fereggiano, ha concluso Galletti. 
 
Clicca qui per scaricare nel dettaglio i contenuti dell'informativa del ministro Galletti
Rosamaria Freda
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