01/01/2013 - 01:00

Rifiuti pericolosi: la Cina sceglie il modello italiano

Il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati offre alla Cina la "soluzione italiana" al problema dei lubrificanti, esportando l'eccellenza del nostro modello nel recupero e nel riutilizzo di questo rifiuto pericoloso.
La delegazione del COOU, guidata dal presidente Paolo Tomasi, ha partecipato ieri al 4° Convegno Annuale sull'Industria della Rigenerazione degli Oli Usati ad Anqing e ha sottoscritto un protocollo d'intesa con la China National Resources Recycling Association che prevede il trasferimento del know-how italiano per gli assetti normativi e regolamentari, le esperienze di organizzazione di raccolta e le tecnologie di rigenerazione. Il Consorzio e la sua filiera, costituita da aziende di raccolta e di rigenerazione, hanno sviluppato una best practice che rende esportabile il modello italiano in tutte quelle economie avanzate nelle quali il "problema olio lubrificante usato" è particolarmente significativo.

La missione del Consorzio in Cina s'inserisce negli accordi italo-cinesi sulla tutela ambientale ed è sostenuta dall'approvazione del Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Mare e del Territorio. Tutto questo in coerenza con gli orientamenti del Governo Cinese (ribaditi nel 12° Piano Quinquennale) che attribuiscono una forte priorità a tutti gli aspetti ambientali, con particolare attenzione al recupero/riciclo delle materie prime e, in generale, all'abbattimento dell'intensità energetica.
Marilisa Romagno
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