18/05/2016 - 22:57

Inquinamento, arriva il decalogo per combattere le polveri sottili. Ecco come

Come combattere l'altissimo tasso di inquinamento da polveri sottili che affligge le nostre città? Andando a piedi, preferendo i mezzi pubblici o quelli elettrici. E non solo.
Sono queste alcune delle misure contenute nel decalogo messo a punto da "Ecofuturo" per combattere l'inquinamento urbano nelle metropoli italiane e presentato oggi a Roma nel corso del convegno intitolato "Spolveriamoci".
 
Le maggiori emissioni da polveri sottili nelle città sono dovute al gasolio in tutte le sue applicazioni, come i motori diesel dei camion della nettezza urbana, gli autobus, il trasporto privato in tutte le sue forme,  poi ci sono le caldaie del riscaldamento e anche il consumarsi dei pneumatici e degli impianti frenanti. Per questo motivo proprio riducendo l'uso del gasolio è possibile rendere più pulita l'aria delle nostre città. Ma come fare per raggiungere questo obiettivo? Ecco alcune delle scelte principali che ciascuno di noi può compiere ogni giorno per ripulire le nostre città: scegliere di andare a piedi oppure in bici o in alternativa con i mezzi elettrici o con i mezzi pubblici a biometano e optare per la "condivisione" e quindi il car sharing e il bike sharing. Quanto alle amministrazioni, esistono anche alcune scelte legate alla gestione della "res publica" che possono aiutare a diminuire l'inquinamento da polveri sottili, come l'uso di asfalti drenanti e senza petrolio per le nostre strade, oppure optare per i sistemi di riscaldamento a pompe di calore, per la cogenerazione e il teleriscaldamento, soprattutto nelle strutture pubbliche come banche, ospedali, scuole. E ancora. Per rendere ll'aria più respirabile è inoltre necessario aumentare le zone di verde pubblico e incentivare (attraverso finanziamenti mirati) il trasporto pubblico. 
 
Ma non è facile come sembra. Per compiere queste scelte è "necessario coraggio, fiducia e cultura" ha fatto presente nel corso dell'incontro Mario Tozzi, primo ricercatore del Cnr e divulgatore scientifico. "Oggi l'auto elettrica è come i primi piccoli mammiferi ai tempi dei dinosauri. Se ne sta acquattata in una nicchia aspettando l'estinzione dei grandi rettili, ossia le auto. E per accelerare questo processo è necessario che si cambi cultura, che si acquisti una certa dose fiducia e ciò può esserci solo se si è coraggiosi e si abbraccia una visione. Per questo è assolutamente necessario che la politica abbia questa visione, senza la quale non si riuscirà a fare nulla" ha continuato Tozzi. 
 
Ma è anche necessario fondare le nostre analisi, e le conseguenti scelte, su evidenti dati scientifici ha sottolineato Valerio Rossi Albertini, docente di fisica e ricercatore del Cnr. "Nel 2013 54mila italiani sono morti per patologie legate o aggravate dalle polveri sottili. In pratica è sparita una città di medie dimensioni. Ma non basta. Oltre ai 54mila morti è necessario considerare tutti coloro che sono ammalati a causa dell'inquinamento e che per questo motivo pesano sulle casse del sistema sanitario. E a livello individuale non possiamo fare nulle. Possiamo scegliere acqua e cibo, ma non l'aria che respiriamo e c'è un deficit anche di conoscenza perché la polveri sottili delle città sono un cocktail di sostanze chimiche che non esiste in natura, ragione per la quale non sappiamo come risponde il nostro sistema respiratorio». E la situazione peggiore è quella di Roma, dove la non gestione del problema traffico porta a costi pesanti per i cittadini" ha detto il ricercatore
 
E infine è necessario "sgomberare il campo da un equivoco. Non è vero che siamo dipendenti dal petrolio e abbiamo le tecnologie utili per fare ciò. Detto questo penso che in Italia abbiamo una classe imprenditoriale, quella che si occupa di rinnovabili, eroica. Eroica per due motivi. Il primo è che resistono nonostante le incredibili bordate che ricevono il secondo è che credono che si possa migliorare il mondo al di la del profitto" ha aggiunto Annalisa Corrado, portavoce di Green Italia. 
Rosamaria Freda
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