12/04/2016 - 21:00

Greenpeace, presunta denuncia ENI per azione su piattaforma in Adriatico

Greenpeace apprende oggi da fonti stampa che ENI avrebbe presentato un esposto denuncia presso la Procura di Ravenna contro gli attivisti di Greenpeace che il 30 marzo scorso manifestarono pacificamente presso la piattaforma Agostino B, al largo di Marina di Ravenna, per sensibilizzare gli italiani sul referendum del prossimo 17 aprile.
Con quella azione dimostrativa Greenpeace annunciava di aver presentato in 30 procure della Repubblica un esposto contro la presenza di contaminanti nell'ambiente marino che circonda una trentina di trivelle offshore di ENI, oggetto di un rapporto pubblicato dall'associazione ambientalista e basato sui dati dei monitoraggi ambientali appartenenti alla stessa ENI. Stando a quanto apparso sulla stampa, ENI segnala "rischi connessi all'iniziativa degli attivisti" e parla di possibili fughe di gas.

Greenpeace si chiede se e come queste fughe di gas vengano monitorate da autorità indipendenti. Nell'articolo si legge inoltre di cancelli lasciati aperti su una piattaforma che, all'arrivo degli attivisti di Greenpeace, si presentava deserta. Quale presidio compie ENI su impianti che essa stessa giudica così sensibili per la sicurezza?

In ultimo, nell'articolo si parla di questo esposto denuncia come di un "atto dovuto": eppure in passato gli attivisti di Greenpeace sono andati su altre piattaforme di ENI (anche per oltre 36 ore, non 6 come in questo caso). Come mai, per esempio, nel caso della protesta alla piattaforma Prezioso, al largo di Licata, l'atto non è stato considerato "dovuto" mentre su Agostino B invece sì?
Tommaso Tautonico
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