12/04/2016 - 13:35

Scandalo petrolio, Galletti su emendamento Tempa Rossa: confusione strumentale su ruoli e funzioni

L'ormai famoso emendamento alla legge di Stabilità 2015 che ha aperto la vicenda che ha portato alle dimissioni dell'ex ministro del Mise, Federica Guidi, prevede solo una semplificazione amministrativa sul rilascio di autorizzazioni, senza incidere minimamente sulle salvaguardie ambientali, anzi in qualche modo rafforzandole.
Ad affermarlo è stato il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, nel corso del question time alla Camera, rispondendo a un'interrogazione con cui il deputato di Sinistra ecologia e libertà, Arturo Scotto, ha chiesto conto al governo delle problematiche ambientali connesse al via libera, contenuto appunto nella norma, al giacimento petrolifero di Tempa Rossa, nella Val d'Agri, la cui realizzazione era fortemente contrastata dalla Regione Puglia, dal Comune di Taranto e dai movimenti ambientalisti per la paura di un aumento dell'inquinamento nella zona. 
 
Secondo il ministro la norma si limiterebbe solo a spostare una competenza autorizzatoria, affidandola allo Stato e quindi non determinerebbe alcuna incisione di interessi ambientali. "Lo spostamento della competenza in questione alla sede governativa, culminante nell'attribuzione al Consiglio dei ministri della potestà di deliberare in caso di mancanza dell'intesa con la Regione, fa sì che la cura degli interessi di tutela ambientale cui è preposto il mio ministero possa essere perseguita direttamente dalle nostre strutture" ha detto Galletti. "Ciò assicura che l'attenzione nei confronti dei profili ambientali sia caratterizzata da alta competenza tecnica, dalla massima visibilità e responsabilità politica, nonché - e non si tratta di un profilo di secondo piano - da un metro unitario in grado di assicurare parità di trattamento tra le diverse parti d'Italia" ha continuato il ministro. 
 
A detta di Galletti sulla vicenda si stanno "confondendo strumentalmente ruoli e funzioni. La magistratura sta facendo il suo lavoro e accerterà eventuali responsabilità. Chi ha sbagliato va punito: questa è la linea del governo, in questo e in tutti gli altri casi". Il titolare del dicastero dell'Ambiente si è poi soffermato sulle dimissioni di Guidi spiegando: "un ministro ha ritenuto di dimettersi per una telefonata inopportuna. Abbiamo apprezzato il gesto, così diverso dai comportamenti del passato. E chi parla di governo inquinatore e amico degli inquinatori fa finta di dimenticare che siamo stati noi, dopo decenni, a portare a termine quella svolta di civiltà che sono gli ecoreati nel codice penale. Che siamo fra i Paesi con la più alta percentuale di rinnovabili in Europa. Che sulla green economy diamo lezioni agli altri Stati, non ne prendiamo. Questi sono fatti". 
 
Tutta la vicenda secondo Galletti sarebbe quindi soltanto "una strumentalizzazione politica anti-imprenditoriale, che mette tutti nello stesso calderone: la stragrande maggioranza degli imprenditori seri e onesti con pochi pseudo-imprenditori disonesti".
 
Il ministro ha poi concluso ribadendo la visione di una politica di sviluppo, portata avanti dal governo, che non abbia necessariamente conseguenze negative sull'ambiente. "Noi siamo a fianco di chi sa fare impresa rispettando l'ambiente e la salute, innovando nella sostenibilità. Siamo a fianco di chi ritiene che dopo 27 anni di attesa, un'opera strategica per il territorio debba essere autorizzata e soprattutto realizzata. Chi continua a mettere l'uno contro l'altro l'ambiente e lo sviluppo, vuole solo la decrescita e il male di questo Paese e del suo ambiente" ha concluso il Galletti. 
Rosamaria Freda
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