20/02/2016 - 11:30

Forlì: nel 2015 raccolte oltre 28 tonnellate di oli alimentari

Oltre 28 tonnellate di oli alimentari raccolti nel 2015, di cui 13 presso le stazioni ecologiche e l'ecoself e 15 grazie agli 11 contenitori stradali dislocati in tutto il territorio comunale. Questi i dati della raccolta dell'olio vegetale, potenziata dall'11 luglio 2014 grazie all'inserimento di 10 postazioni stradali, a cui dal 13 febbraio 2015 si è aggiunta quella presso il centro commerciale Puntadiferro.
E si tratta di una raccolta in forte crescita: quella stradale nel secondo semestre 2015 è aumentata di oltre il 50% rispetto allo stesso periodo 2014 (6,8 tonnellate contro 4,4) e anche nelle stazioni ecologiche e presso l'ecoself si registra un aumento del 5% (12,7 tonnellate raccolte nel 2014 contro le 13,3 del 2015). L'olio alimentare (cioè l'olio adoperato in cucina, quello da frittura o utilizzato per conservare gli alimenti nei vasetti) può essere conferito nei contenitori all'interno di normali bottiglie o flaconi in plastica (diametro massimo 18 cm), chiusi con il loro tappo: non è quindi necessario versare direttamente l'olio nelle colonnine o nei contenitori, superando il rischio di imbrattare/sporcare l'ambiente circostante. Un servizio, insomma, più pulito. Le colonnine per la raccolta degli oli alimentari sono distribuite in modo omogeneo su tutto il territorio: oltre a quella di via Theodoli 10 in Piazzale Guido da Montefeltro di servizio al centro storico, ce ne sono altre 9 collocate di fronte ai principali supermercati cittadini: in via Corbari 21 (Conad Ravaldino), via del Cavone 5 (A&O Vecchiazzano), via Conca 18 (Conad Cava), via Rossi 62 (Conad Stadium), via Bengasi 51 (Conad Foro Boario), via Vassura 39 (Conad Ronco), via Curiel 7 (Coop Curiel), via Colombo 14 (Coop Portici), via Bertini 100 (Simply Balzella) e centro commerciale Puntadiferro (accanto a quelli dei RAEE). Per conoscere l'elenco aggiornato delle postazioni, visitare il sito: www.ilrifiutologo.it/oliForlì.

L'olio alimentare esausto è un rifiuto pericoloso: se versato nello scarico del lavandino, e quindi nelle fognature, può provocare danni al sistema di depurazione e alle reti fognarie, causando un importante aggravio all'inquinamento ambientale. Inoltre, se finisce nell'ambiente o se viene versato impropriamente nell'acqua o nel suolo, anche un solo litro di olio può contaminare seriamente la falda e le acque superficiali, formando una pellicola che ostacola l'ossigenazione dell'acqua. Sono queste le ragioni per cui Hera e il Comune di Forlì, fra i primi della provincia di Forlì-Cesena, da luglio 2014 hanno attivato questo servizio di raccolta stradale degli oli da cucina (oli da frittura o utilizzati per conservare gli alimenti nei vasetti), già sperimentato con successo in altri Comuni romagnoli, per smaltire in maniera corretta l'olio alimentare esausto e garantire la salvaguardia dell'ambiente.

Grazie all'operazione, l'olio raccolto da Hera diventa invece risorsa: infatti, opportunamente trattato, viene utilizzato per produrre energia elettrica o biodiesel. Con 1.000 tonnellate di olio alimentare è possibile produrre energia elettrica per sostenere i consumi di circa 4.000 abitanti, mentre da un litro si ricavano circa 0,85 litri di biodiesel, da utilizzare come combustibile negli impianti di riscaldamento o come carburante, miscelato con il gasolio o da solo, in grado di contribuire alla riduzione dei gas serra con emissioni di oltre l'80% inferiori ai combustibili derivanti dal petrolio. Una volta a regime, con questa iniziativa, che si svilupperà progressivamente nei prossimi anni, si stima di poter intercettare oltre 3.000 ton/anno di olio alimentare esausto che consentirà sia di evitare il consumo di circa 6.000 ton/anno di petrolio equivalente (TEP), sia l'emissione in atmosfera di circa 18.500 ton/anno di CO2.
Tommaso Tautonico
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