10/12/2015 - 20:00

Puglia: la regione italiana che registra le maggiori emissioni di CO2

EcoWay - primo operatore italiano attivo nella gestione e nel trading dei certificati di CO2- presenta il "Report emissioni 2014 - 2015" di gas serra delle aziende italiane sottoposte al meccanismo europeo dei certificati di emissione ETS, Emission Trading Scheme.
Nel 2014 la Puglia registra un aumento complessivo delle emissioni regionali di CO2 del 3,4%, dato in controtendenza rispetto al trend nazionale che risulta in diminuzione del 7,4%. La Puglia, peraltro, è la regione d'Italia che nel 2014 ha registrato i maggiori volumi di emissioni verificate di gas ad effetto serra pari a 32.176 migliaia di tonnellate di CO2, con un peso percentuale del 21,2% sul totale delle emissioni del Paese.
Insieme al Lazio, sono le uniche regioni in Italia che tra il 2013 e il 2014 segnano un aumento delle emissioni. «L'Europa si è formalmente impegnata a ridurre le emissioni di gas effetto serra almeno del 40% entro il 2030 ed ha confermato il target di riduzione dell' 80% entro il 2050. Tali obiettivi dovranno essere perseguiti nel modo economicamente più vantaggioso per l'intera collettività. L'auspicio è che dai meeting internazionali sul clima, in corso proprio in questi giorni a Parigi, emerga una strategia comune concreta che consenta ai singoli stati, così come alla comunità internazionale, di trovare la strada per uno sviluppo mondiale "low carbon"» ha dichiarato Guido Busato, Presidente di EcoWay.

I settori industriali coinvolti
In Puglia, nel 2014, il settore industriale Utilityregistrale maggiori emissioni pari al 67.6% (21.580.431 ton CO2), seguito dalMetallurgico (23,2% - 7.419.868 ton CO2), Raffinazione (3.6% - 1.157.914 ton CO2), Calce e Cemento (2.6% - 1.098.599 ton CO2), Chimica (1.6% - 498.923), Carta (0), Vetro (0.8% - 256.936 ton CO2), Alimentare (0.3% - 89.950 ton CO2), Altro (0.2% - 52.940 ton CO2), e Ceramica e Laterizi (0.1% - 20.811 ton CO2).

Il panorama nazionale
Nel 2014 le aziende italiane che partecipano al mercato europeo di scambio delle emissioni di CO2 (Emission Trading Scheme), hanno registrato una diminuzione delle emissioni di gas ad effetto serra pari al 7,4% rispetto al 2013. Il livello di emissioni si riduce dunque di 12 milioni di CO2 ton, passando da 164 a 152 milioni di CO2e ton. Il trend di diminuzione prosegue ormai da diversi anni: dal 2005, a parità di numero di aziende sottoposte ad ETS, il calo cumulato è pari a circa -32,7%per gran parte attribuibile al calo dei livelli di produzione industriale unitamente al crescente contributo delle energie rinnovabili al mix energetico nazionale.

A fronte di una riduzione di emissioni di gas a effetto serra, per la prima volta dal 2008, in Italia il rapporto tra emissioni e permessi ad emettere si è invertito. Le emissioni generate nel 2014 sono state superiori del 4% alla somma di permessi assegnati gratuitamente e tramite asta nell'anno. Questa importante inversione di tendenza è dovuta certamente ad interventi tecnici da parte delle istituzioni europee di adeguamento dei meccanismi (es. c.d. "backloading" e "coefficiente riduzione lineare") così come a primi effetti di ripresa produttiva. L'Italia resta il 4° maggior paese emettitore europeo, preceduto da Germania, UK e Polonia ma riduce le emissioni in misura maggiore rispetto all'UE (-7,5% versus 4,9%).
Tommaso Tautonico
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