08/04/2015 - 14:00

La bioraffineria Novamont al Plant Based Summit 2015

Novamont presenta il proprio modello di bioeconomia intesa come rigenerazione territoriale alla terza conferenza europea dedicata al mondo dei prodotti biobased.
Il Plant Based Summit si conferma uno degli appuntamenti chiave per parlare di innovazione e sviluppo dei prodotti da fonti rinnovabili e degli aspetti regolatori e di policy ad essi associati. Dopo l'edizione 2013 di Parigi, l'edizione 2015 a Lille accoglierà una platea ancora più internazionale. La due giorni di conferenze e interventi - organizzata dall'Association Chimie du Végétal (ACDV) - prevede infatti la presenza di oltre 75 espositori dal settore agro-industriale, chimico e dall'industria di prodotti biobased provenienti da tutto il mondo. Tra gli speaker internazionali che si avvicenderanno sul palco del Plant Based Summit ci sarà anche Stefano Facco, New Business Development Director di Novamont, che illustrerà come è possibile sviluppare un modello di bioeconomia partendo da filiere agricole locali a basso impatto e riqualificando siti produttivi non più competitivi o deindustrializzati.

In questo contesto sarà presentato il caso della riconversione dell'impianto petrolchimico di Porto Torres, in Sardegna, nella bioraffineria Matrìca (joint venture paritetica tra Novamont e Versalis). Partendo dall'utilizzo di materie prime agricole e di oli vegetali, Matrìca produce, grazie ad una tecnologia prima al mondo frutto della ricerca Novamont, una gamma di bioprodotti che trova applicazione in numerosi settori: bioplastiche, biolubrificanti, agricoltura, cosmesi, etc. Un esempio di collaborazione win-win tra industria e mondo agricolo, capace di generare nuovo valore e occupazione e replicabile su altri territori in tutta Europa, adeguandosi alle specificità locali. "Siamo lieti di partecipare anche quest'anno al Plant Based Summit e di poter portare la nostra esperienza nel settore delle bioplastiche ed il nostro modello di bioeconomia, intesa non come semplice uso di materie prime rinnovabili ma come rigenerazione territoriale" ha commentato Christophe Doukhi-de Boissoudy, General Manager di Novamont France.

"Questo significa partire dalle aree locali, nel rispetto della loro biodiversità ed in partnership con gli agricoltori, per dare vita a delle bioraffinerie integrate nel territorio e dedicate a prodotti ad alto valore aggiunto, come per l'appunto le bioplastiche e i biochemicals. E significa investire moltissimo in ricerca, per sviluppare tecnologie che,oltre a consentire lo sviluppo di nuovi prodotti sempre più sostenibili, permettano di riconvertire siti industriali non più competitivi o dismessi anziché occupare nuove terre. A questo proposito, la riduzione programmata dei sacchetti in plastica monouso, con l'eccezione dei sacchetti compostabili contenenti materie prime di origine vegetale, prevista in Francia e in Europa, è una misura nella giusta direzione, capace di promuovere lo sviluppo di una nuova industria europea, riconvertita attraverso l'utilizzo di risorse rinnovabili secondo una logica di economia circolare".
Marilisa Romagno
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