20/01/2015 - 14:41

Nucleare, Velo: ancora non si conosce la Regione che ospiterà deposito nazionale rifiuti radioattivi. Piras: no al "segreto di Stato"

In quale Regione sorgerà il deposito unico nazionale dei rifiuti radioattivi? Forse in Sardegna?
E' questa la domanda che ci facciamo tutti da quando il 3 gennaio scorso la Sogin, la società che si occupa dello smantellamento delle centrali nucleari nel nostro Paese, ha consegnato all'Ispra, l'istituto superiore per e la protezione e la ricerca ambientale, la carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. 
 
L'Ispra avrà due mesi di tempo per verificare i dati contenuti nella carta. Successivamente le informazioni dovranno essere consegnate al governo che avrà tempo ancora 30 giorni per i controlli necessari. Dovremmo quindi aspettare il prossimo aprile per conoscere i siti reputati idonei ad ospitare il deposito
 
Sull'argomento si è espresso ultimamente il sottosegretario all'Ambiente, Silvia Velo, rispondendo nell'aula della Camera, a un'interpellanza con cui un gruppo di deputati di Sel, primo tra tutti Michele Piras, chiedeva lumi al governo sulla possibilità che la Sardegna venga individuata come sito idoneo per la realizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi
 
Il sottosegretario, dopo aver ricordato le caratteristiche dell'iter che porterà all'individuazione del sito adatto ad ospitare il deposito, sottolineandone le caratteristiche di "trasparenza e partecipazione" , ha spiegato come "qualsiasi indicazione o supposizione in merito alla notorietà di aree potenzialmente idonee, eventualmente formulate dagli organi di stampa o altre fonti non ufficiali, sia, al momento, da ritenersi prematura e infondata".
 
Per lo stesso motivo, ha continuato Velo, non trovano riscontro i timori circa la possibilità di scegliere la Sardegna come sito adatto, posto che - allo stato degli atti - "nessuna regione italiana può ritenersi esclusa"
 
In sede di replica il deputato Piras si è detto non soddisfatto per la risposta ricevuta dal sottosegretario e ha sottolineato come "questa fase di secretazione sostanziale degli atti e dei ragionamenti che si sta facendo sia un grosso errore per un Paese democratico e per un Paese che ha bisogno, in una fase drammatica come questa, di coinvolgere quante più persone possibile in una scelta così delicata"
 
"Su scelte così importanti, su decisioni che possono essere molto rischiose per le popolazioni locali, per l'ambiente, per la tenuta del territorio, bisognerebbe essere più trasparenti" ha detto Piras. 
 
Clicca qui per scaricare il bollettino dei lavori dell'Aula della Camera con la discussione dell'interpellanza.
 
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Rosamaria Freda
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