01/01/2013 - 01:00

Viticoltura biologica: cresce produzione in Trentino

Nell'incontro organizzato dall'Istituto Agrario di San Michele all'Adige in collaborazione con la stazione sperimentale di Laimburg per la presentazione delle prove dimostrative e sperimentali condotte in viticoltura e frutticoltura biologica, è emerso che in Trentino la viticoltura biologica sta crescendo sia in termini di superficie che di qualità.
Attualmente, infatti, sono oltre 150 gli ettari coltivati con questa tecnica che non prevede l'utilizzo di diserbanti e prodotti chimici di sintesi.
"La gestione biologica del vigneto e del frutteto - ha spiegato Enzo Mescalchin, responsabile dell'Unità di sperimentazione agraria e agricoltura sostenibile - sta dimostrando di poter conciliare obiettivi ambientali ed economici anche in periodi difficili come questo. Anche sul piano della protezione delle piante si possono ottenere buoni risultati se gli operatori sono ben preparati e osservano con attenzione quanto avviene in campo."

Durante l'incontro sono stati illustrati, per la viticoltura, i risultati di sperimentazioni su oidio, peronospora e sulla possibilità di ridurre la compattezza dei grappoli con mezzi meccanici mentre per la frutticoltura biologica, che in provincia di Trento interessa 250 ettari, i temi trattati sono stati quelli della ticchiolatura, patologia fungina che nonostante un'annata favorevole è stata ben controllata nei frutteti biologici.
Si è parlato anche del comune verme delle mele (carpocapsa) e della possibilità di controllo mediante l'utilizzo di reti in alternativa ai trattamenti diretti.
Prove con questo metodo sono state finanziate anche dalla Provincia autonoma di Trento e seguite dai tecnici del Centro Trasferimento Tecnologico dell'Istituto Agrario.
Lisa Zillio
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