28/03/2014 - 19:00

Torino assediata dal rumore: decibel alle stelle giorno e notte

Polveri sottili contenute entro i limiti di legge, ma probabilmente solo grazie alla pioggia, visto che la città di Torino ha già abbondantemente esaurito il suo bonus previsto dalla legge: dall'inizio dell'anno ad oggi, infatti, la centralina Grassi ha già fatto segnalare 46 giorni di PM10 oltre i livelli consentiti, rispetto al limite di 35 superamenti consentiti dalla normativa.
Non solo PM10. A riportare ancora una volta l'attenzione al problema del traffico e dello smog cittadino è il dato sul benzene che per un giorno ha superato il limite disposto per legge: un inquinante ormai meno presente nelle città italiane ma molto pericoloso per la salute dei cittadini perché cancerogeno, attribuibile al traffico veicolare sempre più invasivo. Ma a preoccupare sono anche i dati relativi all'inquinamento acustico: nei tre giorni di monitoraggio i decibel hanno sempre superato la soglia limite, sia durante le ore diurne che notturne, arrivando addirittura a 15 decibel oltre la soglia massima consentita. E' questa l'istantanea scattata dal Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, la campagna itinerante realizzata con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Mare che ha chiuso il suo viaggio quest'oggi a Torino. Il bilancio dell'ultima tappa del tour 2014 del convoglio ambientalista è stato presentato questa mattina in conferenza stampa da Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente; Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta; Luca Ricciardi, responsabile laboratorio qualità dell'Aria di Italcertifer; Lorenzo Radice, responsabile politiche ambientali di Ferrovie dello Stato Italiane e alla presenza di Enzo Lavolta, assessore all'Ambiente del Comune di Torino. "Le nostre città - dichiara il direttore generale di Legambiente Rossella Muroni - devono tornare a respirare, ad essere più verdi, ad avere uno sviluppo in sintonia con l'ambiente ed essere delle fucine di innovazione. Torino da questo punto di vista può giocare un ruolo importante, ma è necessario intraprendere al più presto azioni per la salvaguardia della qualità dell'aria e della salute dei cittadini.

La mal'aria, come confermano anche i superamenti di PM10 dall'inizio dell'anno, continua ad essere un problema da affrontare con grande determinazione. Quella legata allo smog è una vera e propria emergenza in tutto il Paese, da affrontare al più presto con una nuova capacità politica che punti su una mobilità sostenibile e che renda protagonista il trasporto pubblico, la mobilità pedonale e ciclabile e il trasporto su ferro per ridurre il parco auto circolante, che nel nostro Paese raggiunge da sempre livelli da primato rispetto al resto d'Europa". Il monitoraggio è stato effettuato dal Laboratorio Mobile Qualità dell'aria di Italcertifer, per 72 ore consecutive, in Corso Trapani, all'altezza del civico 98. Oltre ai valori del PM10, sono state raccolte informazioni sulle concentrazioni nell'aria di benzene, biossido di azoto, monossido di carbonio, biossido di zolfo e ozono. Un ulteriore impianto fisso è stato in via Cibrario, angolo corso Svizzera, per monitorare l'inquinamento acustico. Da quest'anno il Treno Verde ha tenuto sotto osservazione anche il PM 2,5 con l'obiettivo di tenere alta l'attenzione anche sulla frazione di polveri più dannose per la salute e di pretendere che a livello europeo e nazionale siano adottati valori limite più stringenti e maggiormente, idonei a tutelare la salute dei cittadini, fissando valori giornalieri o più a breve termine oltre il valore obiettivo come media annua attualmente vigente.

"Le condizioni di instabilità atmosferica avutesi durante tutti e tre i giorni di campionamento sono state notevolmente favorevoli alla dispersione degli inquinamenti. A causa di tali condizioni meteorologiche sono stati registrati bassi valori di PM10 e PM2,5 - dichiara Luca Ricciardi, responsabile del laboratorio mobile di Italfcertifer - Una consistente differenza nelle concentrazioni degli inquinanti è risultata evidente durante le ore di punta. Nel terzo giorno di rilevamento si sono registrati valori sempre più elevati di benzene, fino al raggiungimento del valore medio giornaliero di 5,8 µg/m3 superiore al limite annuo di riferimento. Nello specifico, invece, il PM10, calcolato come media giornaliera, non ha superato il limite di 50 μg/m3, facendo registrare delle medie pari a 17, 22 e 30 μg/m3 rispettivamente per le tre giornate di monitoraggio". I volontari del Treno Verde hanno condotto anche un monitoraggio itinerante, passeggiando per le vie della città grazie a uno strumento, messo a disposizione da Italcertifer, in grado di rilevare in tempo reale le concentrazioni nell'aria delle polveri sottili, simulando, quindi, i livelli di inquinamento che "respiriamo" muovendosi. L'esperimento è stato condotto nel pomeriggio di giovedì 27 marzo (da corso Vittorio Emanuele, corso Matteotti, corso San Martino, corso Principe Eugenio, corso Regina Margherita, via della Consolata, corso Siccardi, corso Galileo Ferraris, corso Stati Uniti e Porta Nuova) facendo registrare tre medie orarie di PM10 pari 26 microgrammi al metro cubo nella prima ora e di 20 e 23 µg/m3 nella seconda e terza ora.

Se il 2013 da questo punto di vista è stato un anno da dimenticare (quello trascorso doveva essere per l'Unione europea l'anno dedicato all'aria), il 2014 non sembra portare novità piacevoli. Dall'inizio dell'anno ad oggi Torino e Alessandria hanno già superato il tetto massimo di 35 giorni ogni anno con concentrazioni superiori a 50 µg/m3 consentiti dalla legge. Nel capoluogo piemontese la centralina Grassi è quella peggiore, dove sono stati registrati già 46 superamenti; hanno comunque superato i 20 giorni "fuorilegge" anche le altre centraline (Consolata, Lingotto, Rubino, Rebaudengo). Ad Alessandria sono 45 i giorni con il Pm10 oltre i limiti (centralina D'Annunzio); 26 quelli ad Asti (Baussano); 14 a Vercelli (Coni); 13 a Biella (Lamarmora); 11 a Novara (Verdi). Si salvano Cuneo (1 superamento) e Verbania (nessuno). "Siamo stufi di dover ringraziare ancora una volta il maltempo e non politiche strutturali in grado di migliorare drasticamente la qualità dell'aria che respiriamo - dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta - In questi anni si è registrato un lieve miglioramento dei valori medi delle polveri sottili, soprattutto grazie alle condizioni metereologiche e alla crisi economica che ha spinto molti cittadini a lasciare a casa l'automobile prediligendo mezzi più economici. Questo trend positivo non è però stato accompagnato da scelte politiche coraggiose, ma anzi assistiamo da anni ad un attacco nei confronti del trasporto pubblico: ai pesanti tagli fatti dalla Regione Piemonte che hanno portato ad un'emorragia di 27.000 pendolari al giorno, si è aggiunto uno stallo delle politiche dell'Amministrazione Comunale torinese, ferma alle buone intenzioni su più fronti. Un esempio su tutti le ripetute dichiarazioni di Fassino, fin dalla campagna elettorale, sull'ambizioso piano di pedonalizzazioni in città di cui ancora si attende la concretizzazione. Per far respirare le nostre città non serve la bacchetta magica bensì forti politiche che disincentivino l'abuso del mezzo privato".

La qualità dell'ambiente atmosferico è sicuramente condizionata dalla presenza del traffico autoveicolare: è un dato di fatto che molti degli inquinanti presenti nell'aria siano una diretta conseguenza delle emissioni prodotte dal traffico automobilistico urbano. Traffico che non produce soltanto inquinamento atmosferico, ma contribuisce notevolmente ad elevare i livelli di "rumore" in città. Decibel "impazziti" a Torino: durante i periodi diurni i valori dell'inquinamento acustico superano i limiti ammessi per la zona in esame di oltre 12 dB(A), mentre nel periodo notturno la situazione è ancora peggiore con sforamento dei limiti di legge è stato di oltre 15 dB(A) con punte di 18 dB(A)nella notte fra lunedì e martedì. In via Luigi Cibrario, dove è stata installata la centralina per il rilevamento del rumore da traffico veicolare, la situazione sembra leggermente migliore; in realtà se la posizione dell'unità microfonica fosse stata a livello stradale la situazione sarebbe stata analoga.
Tommaso Tautonico
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