01/01/2013 - 01:00

Rifiuti ed imballaggi: novità dal Decreto legge 24 gennaio 2012.

Il mondo dei rifiuti costituiti da imballaggi conferiti dai Comuni continua a rappresentare un ambito normativo ricco di contrasti e novità. Si riporta una breve analisi del Decreto Legge 24 gennaio 2012
Il decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1 riguardo le "Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività" contiene delle norme in materia di "promozione della concorrenza nei servizi pubblici locali" (art 25) e di "concorrenza nella gestione degli imballaggi e dei rifiuti da imballaggio e per l'incremento della raccolta e recupero degli imballaggi" (art.26); quest'ultima disposizione modifica l'art.221 del codice ambientale concernente gli "obblighi dei produttori e degli utilizzatori di imballaggi".

I Comuni, sono tenuti a provvedere alla raccolta dei rifiuti degli imballaggi primari e, laddove dichiarati assimilati, anche di quelli secondari, ad esclusione, però, dei rifiuti prodotti dagli imballaggi terziari.

I suddetti enti locali nell'ambito del loro servizio pubblico di raccolta e di trasporto possono  scegliere di adottare una delle seguenti soluzioni gestionali:

a) attraverso l'accordo ANCI-CONAI (e relative convenzioni attuative per le diverse tipologie: plastica, carta, vetro, etc.) possono conferire i rifiuti alle piattaforme indicate dai Consorzi di filiera. In questa maniera Comuni ottengono un corrispettivo serve a ridurre i costi della raccolta;

b) in caso contrario i Comuni possono collocare i rifiuti sul mercato, conferendolo direttamente ad un impianto autorizzato, oppure ad intermediari o commercianti, etc. ottenendone un controvalore economico.

Per quanto riguarda la prima soluzione si espone quanto segue. Allo stato attuale, i produttori sono tenuti a versare un contributo ambientale Conai (CAC) che serve per finanziare il sistema CONAI, ovvero una filiera di Consorzi (secondo le tipologie dei rifiuti di imballaggio) governati dal Consorzio "madre" che è il CONAI. Questo sistema deve perseguire il raggiungimento annuo di certi obiettivi di recupero il che avviene, appunto, anche grazie alla raccolta pubblica che intercetta grandi quantità di rifiuti di imballaggio.
Tale intervento comunale viene remunerato con il cosiddetto "delta costo" di raccolta contemplato e determinato nell'Accordo che l'ANCI (in rappresentanza dei Comuni) concorda con il CONAI
I rifiuti di imballaggio raccolti dai Comuni vengono poi conferiti ad un sistema di piattaforme, che talvolta si limitano ad ottimizzare il volume dei rifiuti per poi trasportali in altri impianti, altre volte svolgono anche la funzione di trattamento preliminare se non di recupero, producendo materia prima secondaria (per esempio, dalle bottiglie di PET la scaglia da vendere agli impianti che producono, nuovamente, le bottiglie). Partendo dalla "Indagine conoscitiva riguardante il settore dei rifiuti da imballaggio (IC 26)" dell'A.G.C.M., provvedimento n. 18585 - IC 26 Mercato dei rifiuti di imballaggio (chiusura indagine conoscitiva) del 3 luglio 2008 (in Boll. n. 26 del 14 agosto 2008) emergono molte problematiche tra cui la censura del sistema (tramite aste telematiche) di assegnazione dei rifiuti da imballaggi plastici da parte di COREPLA, in quanto, per come organizzato, creerebbe "ingiustificate difficoltà operative per i soggetti interessati, derivanti da condizioni di partecipazione e modalità di svolgimento delle aste".

Invece, per ciò che concerne la seconda ipotesi sopra tratteggiata, si deve rilevare che si tratta di una via caratterizzata da una valorizzazione dei rifiuti da parte dei comuni ormai da tempo si afferma come maggiormente gradita dalle amministrazioni comunali.
  
Alessio Elia
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