15/11/2016 - 12:53

Raccolta differenziata: il packaging sostenibile evita 900mila tonnellate di rifiuti in discarica

Una ricerca dell'Università Bocconi presentata dal Club Carta e Cartoni di Comieco ha analizzato le due maggiori filiere in grado di apportare le maggiori percentuali di raccolta differenziata: l'organico e la carta.
raccolta differenziata
L'introduzione di nuovi packaging a base cellulosica particolarmente innovativi (bio-imballaggi, o imballaggi naturali) può limitare gli sprechi di risorse e i rifiuti destinati alla discarica, rendendo concreta quell'economia circolare che costituisce il futuro del nostro pianeta. Queste importanti innovazioni potrebbero contribuire a prolungare la shelf life dei prodotti e ridurre le presenze di materiali estranei nella raccolta differenziata della carta e dell'organico con significativi risparmi di costi di smaltimento (22 milioni di euro per la frazione carta e fino a 56 milioni di euro per l'organico). Attraverso il Club Carta e Cartoni Comieco si propone di trasmettere queste preziose informazioni a tutti gli attori strategici della filiera dell'imballaggio, con particolare riferimento a tutte le aziende che usano carta e cartone per confezionare e movimentare i loro prodotti, e che per oltre il 50% sono protagoniste del settore alimentare. 

La ricerca condotta dal prof. Francesco Bertolini dell'Università Bocconi di Milano, e commissionata da Comieco e Novamont, evidenzia come l'uso di packaging bio-based possa portare, come felice effetto collaterale, anche ad una raccolta differenziata più efficiente e in linea con le nuove direttive europee. L'utilizzo di imballaggi che possono essere conferiti insieme agli alimenti scaduti nella raccolta dell’umido consentirebbe, nei Paesi oggetto dello studio, di ottenere: l'invio a compostaggio di oltre 615mila tonnellate di pack compostabile (che salgono fino a circa 877mila tonnellate, considerando anche lo scarto della GDO); un aumento nell'uso di carta pari a circa 588mila tonnellate; un aumento del mercato delle bioplastiche pari a oltre 121mila tonnellate. In parallelo sarebbe possibile migliorare ulteriormente i tassi di riciclo e recupero degli imballaggi in carta e cartone, che ad oggi sono attestati rispettivamente all'80% e all'89%: nel 2015 sono stati immessi al consumo 4,6 milioni di tonnellate di imballaggi cellulosici, di cui circa 3,7 milioni vengono avviate a riciclo. 

L'analisi ha infine analizzato alcune specifiche categorie merceologiche, come quelle dei prodotti biologici, vegetariani e vegani, particolarmente interessanti per lo sviluppo di pack “circolari” in quanto si rivolgono ad una clientela molto sensibile alle tematiche green. I dati evidenziano ad esempio in Italia un deciso incremento della vendita e del consumo di queste tipologie di prodotti (e quindi dei relativi imballaggi): ad esempio le bevande sostitutive del latte sono cresciute del 17% nel 2015, mentre si registrano incrementi a doppia cifra per formaggi di soia (+24%), e zuppe di verdura pronte (+38%). Questi trend si riscontrano anche nel resto d'Europa e nei due Paesi presi a riferimento per l'analisi, Francia e Uk: nel Regno Unito la spesa per i prodotti etici (biologici, vegetariani, del commercio equo-solidale) ha raggiunto gli 8,4 miliardi di sterline nel 2013 (l'8,5% della spesa alimentare domestica). In Francia la spesa per i prodotti alimentari biologici confezionati ha raggiunto i 2 miliardi di dollari nel 2014. 

Tommaso Tautonico
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