30/01/2015 - 14:59

Quirinale: seconda fumata nera. Nel pomeriggio la terza chiama. Mattarella in pole position

Come previsto è arrivata anche la seconda fumata nera per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica, dopo le dimissioni di Giorgio Napolitano.
 
Non essendo stata raggiunta da alcun candidato la maggioranza dei due terzi, necessaria per essere eletti, il Parlamento in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali, tornerà a riunirsi questo pomeriggio alle 15 per procedere alla terza votazione
 
Gli scrutini successivi al primo sono infatti previsti nel numero di due al giorno, uno la mattina ed uno il pomeriggio. Ma come si svolge la votazione? La "chiama" si svolge con il supporto del sistema elettronico secondo questo ordine: due "chiame" per i senatori (iniziando dai sei senatori a vita e seguendo l'ordine alfabetico) due "chiame" per i deputati (seguendo l'ordine alfabetico) due "chiame" per i delegati regionali (seguendo l'ordine alfabetico). Terminate le "chiame" è consentito votare a chi non lo abbia ancora fatto. 
 
Lo scrutinio avviene in seduta pubblica. Allo spoglio delle schede procede la presidente della Camera, Laura Boldrini, in quanto presidente del Parlamento in seduta comune, alla presenza della presidente vicaria del Senato, Valeria Fedeli
 
Per quanto riguarda il conteggio dei voti, la prassi va nella direzione di considerare di norma dispersi i voti inferiori a due. In sede di spoglio viene data lettura di tutte le schede, ad esclusione di quelle identificabili come nulle. I voti che non è possibile attribuire sono considerati nulli o dispersi.
 
Secondo voci sempre più insistenti l'elezione dovrebbe avvenire domani, sabato 31 gennaio, alla quarta chiama, la prima votazione dove basterà la maggioranza assoluta, quindi 505 sì e (secondo le ultime stime) al momento, il premier Matteo Renzi può contare su 554 voti sicuri. 
 
Quanto ai possibili nomi che circolano in queste ultime ore, il più papabile resta quello di Sergio Mattarella, voluto dal Pd ma indigesto a Forza Italia che sembra intenzionata a non votare al quarto scrutinio. 
 
Ma chi è Sergio Mattarella? Deputato dal 1983 al 2008, prima per la Democrazia Cristiana e poi per il Partito Popolare Italiano e la Margherita, Mattarella è stato più volte ministro e dal 2011 è giudice costituzionale di nomina parlamentare. Fratello minore di Piersanti, che nel 1980 fu assassinato da Cosa Nostra mentre era presidente della Regione Siciliana, Mattarella è sempre stato vicino per tradizione familiare alla Dc e dopo una prima elezione alla Camera nel 1983 e una rielezione nel 1987 si è sempre mantenuto vicino alle correnti di sinistra del partito ed in particolare al segretario De Mita. Nello stesso anno fu nominato ministro dei rapporti con il Parlamento nel governo Goria e confermato nell'incarico nel 1988 con il governo De Mita. Nel 1989, con la formazione del governo Andreotti VI fu nominato ministro della Pubblica Istruzione, incarico da cui si dimise nel 1990. 
 
Privo di incarichi di governo, fu vicesegretario della Democrazia Cristiana nel 1990 al 1992, anno in cui venne rieletto alla Camera. Mattarella è noto soprattutto per la cosiddetta "legge Mattarella " di riforma del sistema elettorale della Camera e del Senato che, recependo l'esito del referendum del 1993, introdusse una preponderante componente maggioritaria. La legge Mattarella (nota anche come Mattarellum) fu impiegata per le elezioni politiche del 1994, del 1996 e del 2001.
 
Nel 2001 Mattarella fu rieletto alla Camera nelle liste de La Margherita, nel 2006 fu candidato nella lista dell'Ulivo e venne eletto deputato per la settima volta. Nel 2007 fu tra gli estensori del manifesto del Pd, ma con lo scioglimento anticipato della XV legislatura il 28 aprile 2008, non si ricandidò.
 
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Rosamaria Freda
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