30/03/2018 - 13:12

Progetto Retrace: a Bruxelles verso un nuovo modello di economia circolare

In occasione dell’evento CIRCULAR REGIONS ON THE WAY - A vision on Cohesion Policy Beyond 2020 organizzato a Bruxelles  si è aperto il dibattito su come sta avvenendo in Europa la transizione verso un’Economia Circolare e quale  ruolo gioca quest’ultima all’interno della Politica di Coesione Europea.

 

economia circolare

Come sta avvenendo in Europa la transizione verso un’Economia Circolare? Che ruolo gioca quest’ultima all’interno della Politica di Coesione Europea? Quali spunti possono offrire le esperienze regionali di policy-making legate all’Economia Circolare?
Queste sono alcune delle domande al centro del dibattito sviluppato in occasione dell’evento CIRCULAR REGIONS ON THE WAY - A vision on Cohesion Policy Beyond 2020 organizzato a Bruxelles  presso l’Ufficio della Regione Piemonte il 22 marzo scorso dal Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino nell’ambito del progetto Interreg Europe RETRACE (www.interregeurope.eu/RETRACE/).

La discussione si è articolata a più livelli grazie alla variegata composizione del panel di relatori che ha visto sedere allo stesso tavolo autorità di gestione regionali ed esponenti della Commissione Europea (JanezPotočnik (UNEP), Paola Migliorini (DG Environment), Jean-Pierre Halkin(DG Regio), Eva-Maria Revilla-Peñaranda (DG Grow), MarjanaDermelj (Government Office for Development and EuropeanCohesion Policy),Vincenzo Zezza (Regione Piemonte)) per affrontare le varie sfaccettature della questione: dalla necessità di superare l’idea di riciclo all’importanza dell’Economia Circolare per la politica di coesione europea, dal ruolo dell’economia sociale e dei funzionari pubblici ai Sustainable Development Goals, diversi temi sono stati discussi a partire dalla dimensione Europea per arrivare a quella regionale e locale.

“La transizione verso un nuovo modello economico che integri tutti i pilastri della sostenibilità dovrebbe essere al centro della nostra attenzione”, ha detto JanezPotočnik, ex commissario europeo e attuale co-presidente del Panel 'Risorse' del Programma Onu per l'ambiente (Unep).“Tutti i livelli, globale, Europeo, nazionale, regionale, locale, cittadino, e tutte le parti interessate come attori pubblici e privati, settori finanziari, società civile ed università dovrebbero partecipare attivamente al cambiamento di sistema. Essenziale in questo processo è anche l’inclusione di quegli attori che da questo cambiamento di paradigma si trovano svantaggiati: “Il dialogo attivo con i potenziali perdenti è necessario per rendere la transizione equa e possibile”, ha sottolineato Potočnik.

Gli sforzi compiuti a livello Europeo in tema di Economia Circolare assumono anche una dimensione globale, contribuendo al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS):“L'agenda dell'UE sull'Economia Circolare offre un contributo chiave agli OSS attraverso la creazione di posti di lavoro e aumento del PIL, il miglioramento della qualità ambientale per cittadini e animali, la lotta ai rifiuti plastici dispersi in mare, la protezione delle risorse di acqua dolce, la riduzione delle emissioni di gas serra e in generale rendono più sostenibile il nostro modello economico e la vita quotidiana”, ha ricordato Paola Migliorini, Team Leader del Circular Economy Action Plan presso la direzione generale Ambiente della Commissione UE.

Anche la Regione Piemonte contribuisce attivamente alla transizione verso un’Economia Circolare, come spiegato da Vincenzo Zezza, responsabile del Sistema Universitario, Diritto allo studio, Ricerca e Innovazione della Regione Piemonte, “Circa la metà dei progetti ammessi nei nostri programmi di finanziamento Smart SpecializationStrategies ha a che fare con l'economia circolare”, che però ricorda come le misure a supporto della transizione siano ancora limitate; “Questo significa più di 2,5 milioni di euro investiti in questo settore, ma abbiamo pochissime misure e strumenti di finanziamento per implementare le innovazioni emergenti dalla ricerca: dovremmo valutare urgentemente come finanziare e supportare l'implementazione delle soluzioni di Economia Circolare”. Zezza ha poi sottolineato l’importanza che il progetto RETRACE ha avuto in Piemonte “RETRACE ci ha aiutato a connettere tra loro gli stakeholder più rilevanti a livello regionale provenienti non solo dalle aziende, ma anche della società civile e da diversi livelli di governance ed è stato utile per identificare alcuni casi significativi, in termini di circolarità e di economia promossa, di catene del valore attive nell'attuazione dell'Economia Circolare”.

L’evento, moderato dall’ex giornalista della BBC Aminda Leigh, ha rappresentato il primo evento di divulgazione Interregionale del progetto RETRACE, acronimo di “A SystemicApproach for REgionsTRAnsitioningtowards a Circular Economy”, che promuove l’adozione di un Approccio Sistemico come metodologia per l’elaborazione di politiche locali mirate a supportare la transizione verso un’Economia Circolare. Elaborato dal dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e vincitore del bando Europeo Interreg, RETRACE coinvolge 8 partner pubblici e privati e oltre 70 stakeholder di 5 Paesi Europei (Italia, Spagna, Francia, Romania e Slovenia) impegnati dall’avvio ufficiale del progetto avvenuto il 1° Aprile 2016 fino alla sua conclusione, prevista per 31 Marzo 2020.

I primi due anni di progetto hanno portato notevoli risultati, tra i quali:
- 7 Field Visit effettuate nelle 5 regioni partner, oltre a Olanda e Scozia
- oltre 50 Buone Pratiche di Economia Circolare e Design Sistemico condivise
- 5 Piani di Azione Regionali per la promozione dell’Economia Circolare
- 5 Rilievi Olistici che presentano una fotografia dello stato dell’arte delle politiche attive in ogni regione partner relativamente al tema dell’Economia Circolare
- 9 video realizzati per la divulgazione delle Buone Pratiche condivise nelle varie Field Visit

La seconda fase del progetto inizierà il 1 Aprile 2018 e sarà dedicata alla messa in atto di queste politiche e al monitoraggio dei risultati ottenuti.

Marilisa Romagno
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