01/06/2016 - 15:00

Produzioni "Bio" e certificate sono la risposta alla domanda "Green" dei consumatori

Nei primi mesi del 2016 è boom di acquisti biologici: più 19 per cento. La spesa "verde" che guarda alla sostenibilità ambientale è in costante crescita da 15 anni. Molto bene anche il mercato delle Dop e delle Igp.
I consumatori sono molto più attenti e consapevoli di un tempo. L'attenzione al green fa breccia anche al momento di fare la spesa, ed ecco che le vendite "Bio" bruciano record su record, e gli agricoltori italiani proseguono, in modo serrato, la conversione colturale, da convenzionale e biologico. Tra l'altro questo comporta, in fase produttiva, una riduzione di circa il 25 per cento di energia rispetto a quanto avveniva in passato. Il mercato del biologico tira, non c'è dubbio: nei primi 4 mesi del 2016 si registra un incremento del 19 per cento del fatturato. Dati, numeri e tendenze emerse in un workshop promosso da Cia-Agricoltori Italiani e Anabio all'interno della rassegna "Torino Bio" - comunicare i valori dell'agricoltura Biologica - svolto nel capoluogo piemontese all'interno della suggestiva location di Galleria San Federico.

La costante crescita della domanda di prodotti da agricoltura biologica dal 2000 ad oggi -si è detto nel workshop- ha mutato la geografia produttiva italiana, oltre l'11 per cento della superfice coltivata utilizza questa tecnica e conseguentemente sono cresciuti sensibilmente i volumi delle derrate da immettere sul mercato, dove le risposte positive non sono arrivate solo dall'interno ma anche nell'export con valori incoraggianti. Non è un caso se le stime indichino come un italiano su 5 prediliga l'acquisto di prodotti da agricoltura "Bio" e uno su dieci inserisca nella propria busta della spesa, ogni mese, almeno un prodotto "Bio": latte, uova, vino, frutta e verdura in testa alla lista delle preferenze. Tradotto, parliamo di un fatturato del segmento da 2,1 miliardi di euro che sale a 2,5 aggiungendo la voce food-service (ristorazione e bar). A conti fatti -è emerso dai vari interventi che si sono alternati nella discussione- in un quadro complesso e problematico dell'agricoltura italiana sono due gli elementi di particolare positività, da una parte la crescita del Biologico e dall'altra il buon riscontro sugli acquisti dei prodotti IG (a indicazione d'origine certifica e garantita a livello Europeo, Dop e Igp).

Questo è sinonimo di una tendenza, che vede il nuovo consumatore più orientato verso prodotti "environmental correct" e che vuole vederci chiaro sull'origine del cibo che acquista. "I numeri sono incontrovertibili e ci dicono -ha sottolineato il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino- che il comparto del biologico è un traino importante per tutto il settore, una delle tendenze positive assieme al mercato dei prodotti a marchio d'origine garantita come Dop e Igp che valgono 13,5 miliardi d'euro l'anno. Comparti questi che spingono ma che al momento non bastano, perché se allarghiamo l'orizzonte dobbiamo anche dire che l'agricoltura italiana nel suo complesso è attraversata da molte difficoltà di mercato e competitività, con molte filiere anch'esse di qualità ma in grande sofferenza. Con prezzi sui campi in caduta libera (contrazioni medie intorno al 20 per cento) e costi di produzione e burocratici alle stelle".
Tommaso Tautonico
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