18/12/2014 - 13:04

Produrre energia elettrica dagli scarti della produzione di olio? E' possibile con Biogas2PEM

Convertire i rifiuti tossici che derivano dalla produzione di olio di oliva in energia elettrica. E' possibile grazie alla nuova tecnologia messa a punto dalla società svedese PowerCell, leader nel settore delle celle a combustibile.
Il progetto, iniziato due anni fa e operativo dallo scorso mese di ottobre, si chiama Biogas2PEM-FC, è finanziato dall'Ue ed è coordinato da PowerCell insieme ad alcuni partner provenienti da Spagna, Grecia, Svezia e Regno Unito.
 
Ma perché è necessario smaltire correttamente i rifiuti derivanti dalla produzione di olio d'oliva? Perché al contrario di quanto si pensi si tratta di scarti dannosi per l'ambiente e costosi da smaltire. Essi contengono pesticidi e composti organici tossici, con un tasso molto elevato di acidità e di salinità. Attualmente questa tipologia di scarto viene smaltito in discarica, ma si tratta di un processo molto costoso con notevoli ripercussioni ambientali.
 
Le acque di vegetazione costituiscono infatti un fattore di inquinamento significativo all'interno delle regioni in cui si produce olio di oliva ma anche per l'industria agricola in generale. I motivi sono vari e dipendono in primo luogo dal notevole quantitativo di rifiuti prodotti in un intervallo di tempo relativamente breve che dovrebbe, in teoria, essere trasformato o smaltito nel modo corretto nell'ambiente prima dell'inizio del periodo produttivo successivo. 
 
Sebbene i volumi di rifiuti prodotti dipendano da molti fattori (la varietà delle olive, il grado di maturazione, etc.) in termini generali per ogni 100 Kg di olive vengono prodotti 100-120 Kg di rifiuti umidi, mentre la produzione media giornaliera di un frantoio varia tra 15 e 30 tonnellate di rifiuti. Si tratta dunque di grandi quantità che devono essere smaltite nel modo più corretto. 
 
Questi motivi hanno portato PowerCell a mettere a punto la nuova tecnologia che permette non solo di smaltire i rifiuti della produzione di olio d'oliva senza danni all'ambiente, ma anche con notevole vantaggio: la produzione di energia elettrica. Il sistema si sviluppa in tre parti: nella prima fase avviene una reazione di digestione anaerobica per la produzione di biogas da rifiuti, nella seconda il biogas viene convertito in un gas ricco di idrogeno (riformato) e nell'ultima fase viene usato un sistema di celle a combustibile per generare elettricità dal gas riformato. 
 
Il primo impianto di questo tipo è stato costruito in Andalusia (Spagna), presso la cooperativa di San Isidro de Loja. La soluzione sviluppata nel progetto non solo converte i rifiuti tossici derivanti dal frantoio in elettricità, ma produce anche biogas.
 
"Con questa idea risolviamo due problemi in una volta sola. Possiamo reimpiegare i rifiuti tossici e contemporaneamente produrre elettricità e calore su piccola scala, senza danneggiare in alcun modo l'ambiente" ha dichiarato Per Ekdunge, coordinatore del progetto, e vice presidente e CTO di PowerCell Sweden AB.
 
Clicca qui per scaricare il video sull'impianto pilota in Andalusia.
 
Clicca qui per avere ulteriori informazioni sul progetto Biogas2PEM. 
Rosamaria Freda
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