01/01/2013 - 01:00

Ponte sullo stretto, rischio per lo Stato

Alla vigilia della manifestazione "No Ponte" di Villa S. Giovanni il WWF Italia denuncia che con l'apertura dei lavori il general contractor, con a capo Impregilo, può chiedere penali allo Stato da 390 milioni sino a 630 milioni di euro.
"Non si capisce quale interesse abbia il Governo a farsi legare le mani e a non procedere con prudenza nella realizzazione di un'opera così complessa come il ponte " dice Leoni Presidente del WWF.
"Sul Ponte sullo Stretto il Governo in carica espone lo Stato ad un rischio penali di oltre 390 milioni di euro, avendo deciso incomprensibilmente di far realizzare una bretellina ferroviaria di 1,1 km, del costo di 23 milioni di euro, da Stretto di Messina (SDM) SpA, e quindi dal general contractor (GC) capeggiato da Impregilo, invece che da RFI SpA, con gara pubblica" è questo il pesante effetto collaterale denunciato dal WWF Italia, alla vigilia della manifestazione di domani, 19 dicembre, a Villa San Giovanni, prodotto dalla Delibera CIPE n. 77/2009, approvata nello scorso 31 luglio e impugnata dalla Regione Calabria di fronte al TAR del Lazio e alla Corte Costituzionale lo scorso 9 dicembre.
Il WWF Italia ricorda che una disposizione contrattuale tra SDM SpA e il General Contractor stabilisce che all'apertura di cantieri di opere connesse al ponte sullo Stretto di Messina scatti una clausola che obbliga, nell'eventualità che il ponte non venga realizzato, al pagamento di penali equivalenti al 10% del costo dell'opera, e quindi da un minimo di 390 milioni di euro (10% del valore di aggiudicazione della gara) ad un massimo di oltre 630 milioni di euro (10% del costo totale dell'investimento).
"Credo proprio che ciò che noi oggi denunciamo riguardo alla Delibera CIPE di luglio possa interessare la Corte dei Conti: infatti non si capisce quale vantaggio abbia il Governo a farsi legare le mani prima del tempo e a non procedere con prudenza nella realizzazione di un'opera così complessa come il ponte", commenta il presidente del WWF Italia Stefano Leoni.
"Sinora eravamo in attesa del progetto definitivo del ponte - aggiunge Stefano Leoni, presidente del WWF Italia - e quindi, secondo quanto stabilito dal contratto tra SDM SpA e il General Contractor, nel caso fossero emerse difficoltà alla realizzazione del ponte era possibile per SDM SpA o per il CIPE recedere dal contratto, rifiutando il progetto e affrontando un contenzioso che aveva come base la corresponsione di 66 milioni di euro, cioè il costo del progetto definitivo. E' chiaro che si sarebbe affrontata, eventualmente, una trattativa con il General Contractor che avrebbe alzato la posta, ma decidere di saltare le tappe e offrire al General Contractor la possibilità di partire da una 'rivendicazione base' di 390 milioni di euro è veramente incomprensibile"
Il WWF Italia ricorda che la Delibera CIPE n. 77/2009 modifica il soggetto aggiudicatore della "variante di Cannitello" - individuato, come naturale a suo tempo, in RFI SpA - individuando in SDM SpA il nuovo soggetto aggiudicatore per la realizzazione di questa piccola opera, che modifica la linea ferroviaria tirrenica esistente e quindi non può essere considerata opera per forza riconducibile al ponte. Ciò veniva stabilito chiaramente nella precedente Delibera CIPE 83/2006 nella quale, sulla base dell'intesa Stato-Regione che oggi il Governo vorrebbe disconoscere unilateralmente, è scritto che la realizzazione della bretellina di Cannitello non sia subordinata alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, ma serva soltanto a migliorare ed implementare il sistema della rete ferroviaria regionale.
Tommaso Tautonico
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